Ken De Dycker – Una carriera da “gigante”
Intervista by Ryan Introvigne
Dopo quindici anni di gare con i migliori piloti del mondo, Ken De Dycker, alias “Keeno”, ha deciso di ritirarsi dalla MXGP. Vincitore di 5 GP e 15 manche, ha lavorato con la maggior parte dei Team Ufficiali che fanno parte del Campionato del Mondo MXGP. La decisione è arrivata dopo una serie di infortuni e altri problemi che hanno impedito a Keeno di esprimere tutto il suo potenziale ma gare come Lierop 2009 dove ha dominato la classe MXGP nella sabbia sulla sua Suzuki o la sua impressionante performance al MXON del 2013 a bordo della sua KTM ufficiale dove portò il Belgio alla vittoria non possono essere dimenticate facilmente.
Ken, un anno difficile e la decisione di ritirarsi. Come è andata?
Sì, quest’anno non è stato così bello ma ok, avevo già preso la decisione prima, anche nel caso fossero arrivati risultati migliori. Negli ultimi due anni sapevo già che mi sarei fermato e avrei iniziato un nuovo capitolo della mia vita!
La tua carriera in MXGP è ben nota, raccontaci qualcosa sui primi inizi e sulla passione per il motocross. Quando è iniziato tutto?
Ho iniziato a guidare quando avevo 3 anni, a casa mia. Poi, ho fatto la mia prima gara l’anno successivo. Anche mio padre correva, ma si fermò quando avevo 5 anni per seguirmi. Ho corso ogni anno nella classe Amateur in Belgio quando ero più giovane, poi a 12 anni ho iniziato a guidare ed allenarmi in Francia, Lussemburgo e Germania. Il 1999, all’età di 15 anni, feci il mio primo anno sulle grandi moto, la 125cc in particolare e guidavo in tutte le condizioni possibili. Infine, nel 2001 ho avuto l’opportunità di iniziare la mia prima stagione GP nella vecchia classe MX3 e l’anno successivo ho firmato un contratto con Honda Sarholz per la classe MX1 (ora MXGP). Da quel momento, tutti voi sapete cosa ho fatto!
Prendevi il motocross come una passione o come un potenziale lavoro futuro?
Non ho mai pensato al motocross come se fosse un lavoro. Solo in questi ultimi due anni pensavo in quel modo. All’inizio della mia carriera mi è piaciuto e non mi importava dei soldi che stavo guadagnando. Poi con gli infortuni e tutti i viaggi, ho iniziato a vederlo più come un lavoro!
Se non fossi stato un pilota di motocross, quale altro lavoro avresti potuto fare ora?
Penso che avrei forse una concessionaria d’auto o un garage per auto perché anche la mia famiglia ne aveva uno di marca Nissan. Oppure forse un costruttore di tetti perché qualcuno in famiglia fa quel lavoro, anche mio padre. Ora mi piacerebbe essere un tuttofare, iniziare a costruire case o rinnovarle perché mi piace davvero.
Parlando dell’argomento Racing in sé, il primo GP. Ti ricordi?
Sì! Era a Berghem, in Olanda. Mio padre e la mia famiglia mi hanno detto di andare e divertirmi, così sono andato a correre con la mia Kawasaki 125! Quando ero giovane c’era una pista vicino a casa mia, Tielt-Winge, era una pista dura e mi allenavo lì. Crescendo però mi sono allenato di più sulle piste sabbiose e ho fatto il mio primo GP nella sabbia! Mi sono qualificato in sesta posizione. E’ stato così divertente girare con James Dobb, Carl Nunn, Steve Ramon, Erik Eggens! Poi la domenica stavo andando molto veloce ma è stata davvero una gara difficile con i grandi e ho finito di tornare. E’ stato un momento davvero bello e lo ricordo ancora come fosse ieri.
Ad oggi, come giudichi la tua intera esperienza MXGP?
E’ stata davvero bella, di sicuro la rifarei allo stesso modo. Ora ho una bella vita e ne sono felice.
Qual è l’obiettivo adesso?
Guiderò ancora per divertimento e correrò alcuni eventi in Belgio, in Olanda, forse alcune gare su spiaggia. Inoltre inizierò a lavorare per rinnovare case e altre piccole cose in quel settore. Sul lato del motocross, non so quali opportunità avrò. Vedremo!
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