IL MODELLO DI PRESTAZIONE NEL MOTOCROSS. Lezione 3

Scritto lunedì 26 Settembre 2011 alle 13:18.

IL MODELLO DI PRESTAZIONE NEL MOTOCROSS

Finite le vacanze da un pezzo, eccoci col terzo appuntamento insieme al nostro professionista sulla preparazione fisica,Matteo Bovienzo,se ricordate la prima puntata era sul “core stability” (CLICCA QUI) ,dove si spiegava la funzione e il miglioramento del core(addome),proprio per migliorare le capacità funzionali.

Il secondo consiglio/lezione era sullo stop che bene o male tutti seguono nel periodo estivo,salvo rari casi come i campionati piu importanti,ma di base tutti seguono degli stop di breve o lungo termine e,per l’appunto Matteo ci spiegava come trarre vantaggio anche da questi stop!(CLICCA QUI)

Oggi segue con la terza puntata,dove consiglia l’approccio all’allenamento per il motocross,capire come,dove ed agire!

 

 

Per allenarsi ad una qualsiasi disciplina sportiva abbiamo un’esigenza primaria:

conoscere il modello di prestazione.

 

Studiare e conoscere il modello di prestazione vuol dire chiedersi: cosa succede nel nostro sport? Cosa ci “chiede” il nostro sport?

E quindi: cosa dobbiamo allenare? come dobbiamo farlo?

 

Rispondere a queste domande potrebbe sembrare semplice ma uno sport “complesso” come il motocross richiede particolari attenzioni: in primo luogo non dobbiamo dimenticare che la performance è sempre frutto di una serie di fattori tra loro interdipendenti e il fattore allenamento è sicuramente quello dal quale dipendono, in minor o maggior misura, anche tutti gli altri.

 

Vediamo quindi di considerare i principali fattori della prestazione:

 

– ALLENAMENTO

– ABILITA’ E TECNICA DI GUIDA

– CARATTERISTICHE DELLA MOTO

– STRATEGIA E TATTICA DI GARA

– CONDIZIONE E ATTEGGIAMENTO PSICOLOGICO

– CONDIZIONE FISICA LEGATA AGLI INFORTUNI

– ALIMENTAZIONE E STILE DI VITA

– FORTUNA

 

Come precedentemente detto, l’allenamento è capace di influenzare positivamente o negativamente la maggior parte di questi fattori e questo è il motivo per il quale spesso si investe molto tempo per cercare di migliorare la propria condizione fisica; ad esempio un atleta ben allenato sarà in grado di guidare tecnicamente meglio rispetto ad un avversario in non buone condizioni fisiche (con abilità tecniche sulla carta identiche) semplicemente perché meno affaticato e quindi più lucido; allo stesso modo presentarsi ai nastri di partenza dopo un periodo di allenamento in cui tutto è andato per il meglio influisce positivamente sulla propria condizione psicologica rispetto a chi, per vari motivi, non è riuscito ad allenarsi come avrebbe voluto.

 

Solo partendo da un’attenta analisi delle caratteristiche fisiologiche di questo sport è possibile programmare un allenamento corretto e quindi perforamante.

 

Partendo semplicemente dalla considerazione sulla durata media di una manche (20-30 min) e dal fatto che la stessa va ripetuta una seconda volta durante lo stesso giorno di gara si può evincere che una caratteristica fondamentale sia quella relativa all’importanza dell’allenamento della resistenza sia di base ma soprattutto specifica ( quindi con l’utilizzo della moto) aerobica ed anaerobica.

 

Basti pensare che in uno studio del 2005 pubblicato su Br J Sports Med è stato rilevato che in atleti professionisti la frequenza cardiaca durante la gara oscillava mediamente tra 180 e 200 b/m e che la concentrazione di acido lattico al termine della competizione era mediamente di 5.3 mmol (ben al di sopra della soglia anaerobica).

 

Altra condizione sine qua non la performance non potrebbe essere positivamente rilevante è la capacità di espressione della Forza muscolare: anche in questo caso, però, si tratta di una particolare tipologia di forza che io definirei forza isometrica/funzionale – resistente/massiva:

 

isometrica perché spesso il lavoro è di tipo statico (non ci sono grandi variazioni di lunghezza nei muscoli) ma allo stesso tempo funzionale in quanto i muscoli devono continuamente aggiustarsi alle richieste di contrazione in base alle specifiche richieste (ad esempio nei momenti pre salto e di atterraggio); inoltre la forza deve essere resistente perché bisogna essere in grado di mantenere alti livelli di forza durante tutta la durata della gara e infine massiva in quanto coinvolge contemporaneamente tanti distretti muscolari (addome/schiena e arti inferiori e superiori).

 

A questo proposito è quindi consigliabile, quando si vogliono migliorare le caratteristiche di forza muscolare, utilizzare esercizi che coinvolgano contemporaneamente più distretti muscolari (con

 

particolare attenzione ai muscoli del core) e non invece solamente i classici set di esercizi per singoli gruppi muscolari (dorsali, pettorali, addominali, gambe, avambracci…..).

 

Non meno importante è, infine, l’allenamento della coordinazione motoria specifica attraverso esercizi sia a secco (core stability) che soprattutto sul mezzo di gara (allenamento tecnico in moto).

.

Da oggi possiamo trovare tutte le lezioni di Matteo,raccolte nella sezione PREPARAZIONE FISICA del MxBars/Forum,dove lui stesso interverrà con gli utenti e darà,quanto possibile,consigli in materia,quindi avanti con le domande!

Per leggere le lezioni o avere consigli CLICCATE il link!

http://forum.mxbars.net/viewforum.php?f=24

.