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Credit ‘Adam Wheeler/OTOR’
Tonus parla del ritiro, del ritmo della MXGP e della carriera ad ampio raggio
Arnaud Tonus è stato il sesto nome di alto profilo ed ex vincitore del Grand Prix a ritirarsi dalla MXGP negli ultimi dodici mesi. Il 30enne ha pubblicato un post sui social media alla fine di novembre per annunciare il suo allontanamento dai Gran Premi e da una classe a cui si è unito nel 2017 dopo un periodo di tre anni negli Stati Uniti con l’equipaggio del Pro Circuit.
Tonus, che ha guidato per la Yamaha nel suo mandato MXGP dal ’17, ha vinto un Gran Premio MX2, una moto MXGP nel suo Gran Premio di casa e ha ottenuto sei podi nel 2019 per classificarsi 5 ° nella classifica del campionato, è stato anche afflitto da infortuni durante la sua carriera con più problemi alla spalla e diverse commozioni cerebrali. Le ripercussioni alla fine hanno alimentato il suo allontanamento dalla serie FIM dopo il 2021 in cui ha ottenuto solo quattro risultati nella top ten della manche sulla Hostettler YZ450F.
“Ho avuto due anni difficili e mi ha messo in una posizione in cui era difficile trovare una buona proposta”, ha detto in esclusiva. “Anche il pensionamento era nella mia mente per un paio di mesi perché ho avuto due traumi cranici di fila di era qualcosa che mi pesava. Il mio corpo stava rispondendo in modo leggermente diverso. Ho lavorato duramente per tornare a pieno regime, ma era ancora difficile trovare la mia velocità. È stato un mix di tutto ciò che ha portato alla decisione. Non volevo basare il mio pensiero su “Non so cosa farò dopo, quindi farei meglio a continuare…” Volevo sapere se il fuoco era ancora lì per correre a quel livello. Non era affatto basato sui soldi. MXGP richiede un impegno del 100%”.
“L’amore per lo sport non scomparirà mai, avrò solo una prospettiva un po’ diversa”, ha detto sul suo immediato futuro senza correre. “Guiderò ancora e mi divertirò a stare in moto ma non a un livello Pro. Forse qualche gara per divertimento ma non c’è ancora nessun piano”.
Tonus ha gareggiato per il campionato MX2 nel 2014 con sette podi nei primi dieci round, incluso il suo primo successo in un GP in Brasile. Una spalla lussata ha posto fine alle sue speranze quell’anno e si è unito al Pro Circuit Kawasaki per il 2015 per un periodo negli Stati Uniti che è stato rovinato da un virus e da un polso rotto. Lo svizzero afferma che la sua risorgente stagione 2019 come parte dell’attuale team ufficiale Monster Energy Yamaha è stato il momento clou.
“’19 è stato sicuramente il migliore per me, soprattutto al rientro dopo un duro infortunio; sembra che sia stato così per tutta la mia carriera, ma il problema alla spalla che ho avuto nel 2018 era davvero serio e non sapevo se sarei stato in grado di guidare di nuovo”, riflette. “Quindi, tornare da quel momento e vivere il mio anno migliore è stato davvero speciale. Non c’è davvero un momento che si distingue, ho attraversato così tanti alti e bassi e così tanto nella vita in generale. Hai sempre bisogno di metterti in discussione, scavare in profondità e conoscere il tuo corpo e provare molte emozioni. Una carriera è molto più di semplici risultati, anche se questo fa parte di esso! Come essere umano è piuttosto folle sperimentare la guida e le corse ad alto livello e il motocross è così impegnativo mentalmente e fisicamente. Ho scoperto un sacco di cose e sono felice e grato di averlo superato”.
Tonus è entrato per la prima volta nei Grand Prix nel 2009 e ha guidato con KTM, Suzuki, Yamaha e Kawasaki. Anche se la sua presenza nella divisione MXGP è stata sporadica, ha potuto assistere all’evoluzione della velocità e delle prestazioni in soli cinque anni. “MXGP è molto più compatto ora”, opina. “I migliori sono stati più o meno gli stessi, ma ora puoi lottare per la 19° posizione a soli due secondi al giro dai tempi dei primi cinque. Questa è nuova. Non credo fosse così prima. Ha reso lo sport emozionante da guardare ed è fantastico; anche se non quando ci sei dentro! Può essere molto frustrante se sei solo un po’ “fuori”. È difficile da accettare all’inizio. Tutti stanno migliorando”.
Tonus si unisce a piloti come Tony Cairoli, Clement Desalle, Gautier Paulin, Julien Lieber, Shaun Simpson e Kevin Strijbos per fare un passo indietro rispetto alla MXGP. Si allontana dallo sport con titoli nazionali svizzeri e britannici ma anche con la reputazione di pilota con una tecnica brillante che avrebbe dovuto vincere di più. “Non guardo davvero indietro in quel modo”, dice quando gli viene chiesto il suo punto di vista sulla sua carriera. “So che avrei potuto fare meglio in alcune aree e sono onesto con me stesso. Penso che gli infortuni abbiano iniziato a raggiungermi, non consapevolmente ma forse un po’ più in profondità. Ma soffrendone alcuni di fila è difficile guidare liberi come faresti da bambino. Avevo il potenziale, ma ho anche affrontato parti difficili della strada. Era solo una parte della mia carriera. Nel complesso, è stata un’esperienza molto ricca.”
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Credit ‘Adam Wheeler/OTOR’
Tonus talks retirement, the pace of MXGP and wide-ranging career
Arnaud Tonus was the sixth high-profile name and former Grand Prix winner to retire retirement from MXGP in the last twelve months. The 30-year-old made a social media post at the end of November to announce his move away from Grand Prix racing and a class that he joined in 2017 after a three-year period in the USA with the Pro Circuit crew.
Tonus, who rode for Yamaha in his MXGP tenure from ’17, won an MX2 Grand Prix, an MXGP moto at his home Grand Prix and grabbed six podium results in 2019 to classify 5th in the championship standings has also been plagued by injury throughout his career with multiple shoulder problems and several concussions. The repercussions ultimately fed into his drift away from the FIM series after 2021 in which he scored just four top ten moto results on the Hostettler YZ450F.
“I had two hard years and it put me in a position where it was tough to find a good proposal,” he said exclusively. “It [retirement] was also on my mind for a couple of months because I had two head traumas in a row and it was something that was weighing on me. My body was responding a little bit differently. I worked hard to be back at full capacity, but it was still hard to find my speed. It was a mix of everything that led to the decision. I didn’t want to base my thinking on ‘I don’t know what I will do next, so I had better continue…’ I wanted to know if the fire was still there to race at that level. It wasn’t based on money at all. MXGP requires 100% commitment.”
“The love for the sport will never disappear, I will just have a bit of a different perspective,” he said on his immediate future without racing. “I will still ride and enjoy being on a bike but not at a Pro level. Maybe some races for fun but there is no plan yet.”
Tonus vied for the MX2 championship in 2014 with seven podium results in the first ten rounds, including his first GP success in Brazil. A dislocated shoulder ended his hopes that year and he joined Pro Circuit Kawasaki for 2015 for a spell in the USA that was blighted with a virus and a broken wrist. The Swiss says that his resurgent 2019 season as part of the current Monster Energy Yamaha factory team was the highlight.
“’19 was definitely the best for me, especially coming back after a tough injury; it seems like it’s been like this my whole career but the shoulder problem I had in 2018 was really serious and I didn’t know whether I’d be able to ride again,” he reflects. “So, coming back from that and having my best year was really special. There isn’t really one moment that stands out, I went through so many ups-and-downs and so much in life in general. You always need to question yourself, dig-deep and learn about your own body and go through a lot of emotion. A career is so much more than just results, even if that is a bit part of it! As a human it is pretty crazy to experience riding and racing at a high level and motocross is so demanding mentally and physically. I discovered a lot of stuff and I’m happy and thankful I went through that.”
Tonus first entered Grand Prix in 2009 and rode KTM, Suzuki, Yamaha and Kawasaki equipment. Even though his presence in the MXGP division has been sporadic he has been able to witness the evolution of speed and performance in just five years. “MXGP is a lot more compact now,” he opines. “The top guys have been more or less the same but now you can fight for 19th position while being just two seconds a lap away from the times being set by the top-five. This is new. I don’t think it was like that before. It’s made the sport exciting to watch and it’s great; although not when you are in it! It can be very frustrating if you are just a bit ‘off’. It’s hard to accept in the beginning. Everyone has been improving.”
Tonus joins riders like Tony Cairoli, Clement Desalle, Gautier Paulin, Julien Lieber, Shaun Simpson and Kevin Strijbos to take a step back from MXGP. He walks away from the sport with Swiss and British national titles but also with a reputation as a rider with brilliant technique that should have won more. “I don’t really look back in that way,” he says when asked for his own view on his career. “I know I could have done better in some areas and I’m honest with myself. I think the injuries started to catch up with me, not consciously but maybe a bit deeper. Bu suffering a few in a row it’s hard to ride as free as you would as a kid. I had the potential but also hit tough parts of the road. It was just a part of my career. Overall, it was a very rich experience.”
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