LOST IN TRANSLATION…..MX!!! 2014 #6

Scritto giovedì 19 Giugno 2014 alle 01:14.

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Lost in translation….MX!!!

Articolo by Luca Serafini

Luca sempre più “sedato” ci regala queste perle tralasciate in giro per il web, ed ecco la sua raccolta funzionare alla grande, la rubrica più gustosa del momento, con chicche di ogni genere sul nostro amato sport, mercati americani, europei, campionati motocross, supercross, piloti, situazioni e tanto altro per il 2014, sempre più succulenti gli argomenti, vi proponiamo di commentare insieme agli appassionati!

Quindi, buona lettura e CLICCATE il link per commentare!

http://forum.mxbars.net/viewtopic.php?f=18&t=69685

Sfortunatamente sono di nuovo fermo per infortunio, quindi posso dedicare parte del mio tempo libero a tradurre per gli amici di MxBars qualche notizia o curiosità che potrebbe esservi sfuggita! Torna quindi la rubrica Lost in translation, in attesa di tornare in pista!

Piste tradizionali: “Come migliorarle senza stravolgerle?”

È stato interessante sentire Cairoli parlare, nel dopo gara, di un nuovo sforzo da parte dei piloti per dare le loro raccomandazioni riguardo la preparazione delle piste e il loro punto di vista sulla sicurezza attraverso un meeting con la FIM e Youthstream in occasione di ogni evento del mondiale. Il campione ha suggerito che nella discussione sia rappresentato il top rider di ciascuna marca o team, una proposta positiva e attesa da tempo.

David Bulmer: “Hai detto che voi piloti vi incontrerete per parlare di queste piste. Le ultime due (Saint Jean d’Angely e Maggiora) erano in qualche modo monotraiettoria. Pensi che i piloti possano aiutare a trovare una soluzione?

Tony Cairoli: “Sì, penso che questo tipo di piste abbiano la loro conformazione naturale. Non credo che sia facile far venire fuori più traiettorie, ma si può lavorare e renderle un po’ più agevoli per i sorpassi”.

Aldon Baker promosso: “La USADA ha testato Roczen”

A Thunder Valley la USADA (United States Anti-Doping Association) ha svolto per la prima volta un test antidoping a una gara del National (finora controllava solo il Supercross). Sono stati sottoposti al test antidoping i due dominatori della 450, Ken Roczen e Ryan Dungey del team Red Bull KTM. I test a entrambi sono stati effettuati il venerdì precedente la gara e sabato alla fine della stessa. I piloti sono stati sottoposti al test delle urine durante il Monster Energy Supercross, ma questo è stato il primo prelievo di sangue.

“da quello che ho visto, preferisco il test del sangue, perché è un veloce prelievo nel braccio e hai fatto, senza dover aspettare di riuscire a urinare…” ha detto Dungey in conferenza stampa. “Inoltre, così, è il modo per far emergere le sostanze. È giusto farlo. Penso che faccia bene al nostro sport. Non so se ci sia davvero del doping, ma credo che tutti dovrebbero fare un passo avanti e sottoporsi ai test. Sarebbe triste scoprire che ci sono piloti dopati, ma il nostro sport è così intenso e faticoso che è giusto controllare. È sempre stato uno sport molto fisico, ma oggi si fanno tutti i 35 minuti al massimo, non ci sono più i 20 minuti più intensi e poi tutti che si adagiano a un ritmo minore per il resto della gara. Le gare sono svolte alla massima intensità per tutto il tempo e devi allenarti duramente per farcela”.

Barcia in blu: “Che ne pensano Jason Thomas e Steve Matthes”

In attesa del parere di Scoiattolo… 🙂

Con l’operazione alla caviglia, Barcia non risalirà più su una Honda. Lo rivedremo nel 2015 sulla Yamaha JGR.

JT: “Non è un segreto che Barcia non fosse contento della sua Honda. Al secondo anno di frustrazioni, stava diventando sempre più esplicito sul fatto”.

Matthes: “I suoi tifosi penseranno che sia colpa della moto, ma lo scorso anno ha fatto abbastanza bene. Sì, certo, talvolta cambiare fa bene, ma se Barcia crede che sia tutta colpa della moto e che ora, passando in blu, vincerà facile, no, io non ci credo”.

Barcia ha trascorso la vita sulla Honda, sarà strano vederlo in blu…

JT: “Honda si è presa la sua parte di critiche ultimamente, ma Barcia si sposta su

una moto che è stata altrettanto criticata negli ultimi anni. Di sicuro ha provato in segreto la moto del team JGR, sono sicuro che sa cosa l’aspetta. Una cosa che prevedo è che sarà molto contento della gran potenza che eroga la Yamaha”.

Matthes: “Non so se lo faccia per soldi, per la moto o per il suo ego. Non c’è dubbio che la Honda ha un top team che paga bene i suoi piloti, ma c’è anche Canard. Posso pensare che JGR abbia superato l’offerta di Honda, ma non ne sono sicuro. Se, invece, lo fa per la moto, a me sembra strano. Anche se è migliorata, la reputazione della YZ450F non è delle migliori.

Alla fine rimane l’ego. Non è un segreto che Barcia e Canard non siano i migliori amici, anche se il loro rapporto ultimamente è migliorato. Justin Barcia è stato spesso battuto dal compagno di squadra e non è la primadonna del team”.

JT: “Per me è una combinazione di questi tre fattori. Non credo che JGR abbia fatto un’offerta economica che Honda non potesse avvicinare. Credo che sia importante il fatto di poter essere il primo pilota del team, ma dubito che sia un fattore sufficiente a giustificare il cambiamento. Di sicuro, Yamaha ha bisogno di un pilota che punti al titolo e sono sicuro che sotto le insegne della JGR faranno sentire Barcia molto amato e desiderato. Inoltre il loro motore è impressionante e Barcia ha espresso il suo disappunto quest’anno per non riuscire a partire davanti”.

La Muscle Milk Honda potrebbe cercare per la stagione in corso un sostituto per Justin Barcia. Chi sceglieresti?

Chase Stallo: “Io pescherei qualcuno dal ritiro, come Ben Townley o Tommy Hann. Entrambi sono piloti Honda di lungo corso. Entrambi potrebbero essere nella parte alta della classifica. Entrambi sono molto amati dal pubblico”.

Trey Canard: “Alleiamoci!”

Voi (Stewart, Canard, Roczen e Dungey) avevate 27 secondi di margine sul quinto, quindi si fa sempre più una lotta fra voi quattro…

Canard: “Certo, e spero che rimanga così. Credo che James ed io dovremmo lavorare assieme, non in senso strategico ma…”

Come una multinazionale?

“Sì, magari fondiamo una Srl. Ah! Ah! No, penso che dobbiamo stare attenti a non danneggiarci a vicenda. Non dobbiamo combatterci troppo duramente, perché se uno di noi due cade, i due della KTM se ne vanno. Penso che dobbiamo aiutarci a vicenda, nel senso di spingerci. Magari mi sbaglio. Forse verrò criticato nei forum”.

Fratelli coltelli: “Tra compagni di team…”

1. Si è molto parlato della rivalità sotto la tende del team Yamalube/Star Racing/Yamaha, dove i due piloti Martin e Webb si trovano spesso in testa al gruppo e in lotta fra loro. Cooper Webb ha parlato di questa rivalità sul podio dicendo: “Siamo amici fuori della pista, ma nemici dentro”, ma da quello che vediamo, sta sminuendo la situazione reale…

2. Si è anchje speculato su come vadano le cose all’interno del team Red Bull KTM ora che entrambi i piloti sono in lotta per il titolo ed uno dei due se ne andrà a fine stagione. Da quello che vediamo nel giorno di gara, tutto procede come se niente fosse, ma sembra che ci sia poco dialogo tra i due piloti sulla linea di partenza o dentro i box.

3. Pourcel in gara non dà il massimo, ma sembra assestarsi fin dall’inizio su un ritmo che può reggere per tutta la gara. A meno che non si trovi dietro Musquin, allora lo vedrai tirare come un pazzo. Sembrerebbe che non voglia farsi battere

dall’altro francese. Come a Lakewood, dove ha velocizzato il ritmo non appena si è trovato Marvin attaccato alla ruota posteriore, cosa che non fa con altri piloti.

Pezzi ufficiali? “Si può col fai-da-te”

Vi piace il look “ufficiale” brunito del coperchio iniezione sulla KTM Red Bull di Marvin Musquin? (A vostro rischio e pericolo!) potete ottenere lo stesso effetto sulla vostra moto immergendo il coperchio nel detergente per WC, il cui acido toglierà dal pezzo originale il rivestimento superficiale di serie.

L’occhio del Cobra: “Su Stewart, Dungey e Canard”

David Vuillemin: “La guida di James si è molto evoluta negli ultimi due anni. Non lo vediamo più fare cose fuori dell’ordinario, ma vediamo fluidità, pazienza ed efficacia, qualità che gli mancavano quando o vinceva con un miglio di distacco o si schiantava. Ora comincia ad assomigliare a un Jean-Michel Bayle o a un Pourcel al top della sua forma: non sembra veloce, ma i tempi parlano per lui”.

“Dungey non è aiutato dalla moto. La sua moto si raddrizza nelle curve, rimbalza in ogni dove e più lui s’impegna, peggio è. Vorrei vedere la differenza se guidasse con l’assetto e con il motore di Roczen. Non so quanto siano differenti i due motori, ma se l’erogazione della potenza è troppo aggressiva, rende più difficile trovare il buon assetto della moto”.

Canard ha dichiarato di non fare ad High Point la sequenza con l’atterraggio sul table top, perché è dove si è rotto il polso lo scorso anno. “Quando fai una brutta caduta in un punto, quando ci ritorni… ci pensi! Non credete che Reed pensi al suo volo ogni volta che passa in quel punto a Millville? È naturale, ma bisogna superare il blocco mentale e fare quello che serve per andare forte. Quel triplo con atterraggio sul table top non sembrava fuori portata. Ma bisogna rispettare la sua decisione e la sua preoccupazione nell’affrontare l’ostacolo”.

Jason Weigandt: “Vedere Stewart guidare in piedi nei lunghi e profondi canali, nelle discese e nelle curve in contropendenza di High Point, assomigliava più alla guida di Stevan Everts di chiunque altro. Un tempo – ormai una generazione di piloti fa – Everts e Stewart rappresentavano i due modi opposti di interpretare lo stile di guida nel motocross!

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Ci vediamo al prossimo appuntamento con altre chicche sfuggite………..!!! :-D

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