LOST IN TRANSLATION…..MX!!! #4 1.4

Scritto mercoledì 4 Giugno 2014 alle 20:27.

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Lost in translation….MX!!!

Articolo by Luca Serafini

Ecco che torna dopo un pò di mesi la rubrica che ci accompagnava nel 2013 con chicche di ogni genere sul nostro amato sport, mercati americani, europei, campionati motocross, supercross, piloti, situazioni e tanto altro per il 2014, sempre più succulenti gli argomenti, seguita dal nostro Luca (sotto le motivazioni della sua assenza giustificata), vi proponiamo di commentare insieme agli appassionati!

Quindi, buona lettura e CLICCATE il link per commentare!

http://forum.mxbars.net/viewtopic.php?f=18&t=69685

Sfortunatamente sono di nuovo fermo per infortunio, quindi posso dedicare parte del mio tempo libero a tradurre per gli amici di MxBars qualche notizia o curiosità che potrebbe esservi sfuggita! Torna quindi la rubrica Lost in translation, in attesa di tornare in pista!

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Pourceleide 1: “Il tempo passa… ma lui non cambia!”

Glen Helen: Christophe Pourcel continua a fare a modo suo. Mentre gli altri 39 piloti della 250 sono partiti per il giro di ricognizione… lui è rimasto dietro al cancelletto da solo ad aspettare!

Pourceleide 2: “Scusi, sa l’ora?”

Il set-up di Pourcel è singolare quanto lui. Sul crossbar del manubrio ha un cronometro digitale che lo informa sulla durata della manche. Il meccanico Scott Adkins ha ritagliato il pad e incastrato perfettamente il dispaly.

Pourceleide 3: “Una precauzione in più non guasta”

Abbiamo saputo da alcune persone che Christophe Pourcel, dopo il suo drammatico incidente di alcuni anni fa, ha problemi di sovrariscaldamendo quando il clima è molto caldo. Per precauzione, nei box ha una piscinetta gonfiabile da bambini piena di acqua ghiacciata, in caso di un colpo di calore.

Non solo, ad Hangtown Pourcel aveva un potente ventilatore batterychargers.com alimentato da una batteria a 12 volt della Leo Vince montato sul crossbar durante l’attesa dello schieramento. prima ci ha scherzato un po’ puntandolo ai vicini, poi l’ha usato per raffreddarsi prima del via.

Pourceleide 4: “Il tempo passa… ma non lo stile!”

Il francese Christophe Pourcel è tornato: a Glen Helen è sembrato un po’ stanco nella seconda manche, ma è la sua prima gara dopo 18 mesi! Ma è il classico Pourcel: sceglieva linee molto personali e sembrava sempre essere con una marcia più alta degli altri.

Antidoping: “Noi siamo pronti”

Trey Canard e il suo compagno di team Justin Barcia sono tra i piloti sorteggiati dalla WADA per i test antidoping a sorpresa, da effettuarsi durante la stagione. Canard è pronto, ma non è ancora stato testato: “Se lo faranno, vuol dire che lo devono fare. Non credo che abbia senso sorteggiare dei piloti a caso, ma dovrebbero essere sicuri di chi testare. Non so quanto troveranno nel nostro sport, perché non credo che ci sia molto da scoprire. Ma sono contento che ci siano i test antidoping come negli altri sport, perché è un segnale di crescita”.

USADA ha tenuto un meeting informativo con i piloti nel venerdì precedente Glen Helen, ma per ora non ha effettuato nessun test.

Made in Italy: “Un po’ di Italia al National”

I serbatoi in carbonio usati dai team Honda Muscle Milk e GEICO sono realizzati in Italia, dove Martin Honda li costruisce per tutti i team HRC in giro per il mondo.

La presenza di Pirelli è in crescita e ora il marchio di pneumatici italiani equipaggia il team Valli Motorsports. Jim Perry ha ricordato come Pourcel abbia una lunga storia di partnership con Pirelli e che preferisca utilizzare queste gomme.

Quasi tutti i team utilizzano per le gare del National un serbatoio carburante

maggiorato. Molti usano i modelli in carbonio realizzati dalla CRM. I serbatoi contengono un litro in più di carburante e dissipano meglio il calore, un pregio importante per evitare l’ebollizione del carburante.

L’abbigliamento UFO di Christophe Pourcel è unico in pista. L’azienda italiana è nota per le sue componenti in plastica, ma offre anche una linea completa di caschi, maglie, pantaloni e protezioni, tutte made in Italy.

JS7: lost in translation: “Parola di Swizcorner”

Il set-up della moto di James Stewart nei primi due round del National è apparso orrendo. E questo la dice lunga sul talento di James Stewart: vederlo lottare contro la moto, mentre dovrebbe invece guidarla fluidamente alla vittoria come era solito fare. Non sono sicuro di quando siano cambiate le cose, ma c’è stato un momento nella sua carriera in cui James è passato da una velocità stratosferica su una moto che sembrava cucita a pennello a ora, che sembra cavalcare un toro da rodeo. Mettete chiunque altro su una delle moto che Stewart ha guidato negli ultimi 4 anni e, probabilmente, lo vedrete costretto al ritiro. Ma James lotta, con qualche spettacolare caduta, qualche vittoria nostalgica e poche gare… anonime.

Che il problema di set-up sia legato alla comunicazione? Che non riesca a mettere in parole quello che vuole che i meccanici facciano alla moto? Che sia un caso di “lost in translation?”. Due piloti potrebbero guidare la stessa moto e avere delle impressioni totalmente differenti su come si comporta e su cosa ci sia da fare, ed esprimerle in modo completamente diverso. Non ci sono due piloti uguali, tantomeno ce n’è uno che guida come James Stewart. Quando nel 2010 hanno provato a chiedere a Tim Ferry di mettere a punto la Yamaha San Manuel di James, ohhh! Non ha funzionato!

Ma se non ci sono incomprensioni tra James e il suo team, allora vuol dire che lui chiede cambiamenti che sono fuori dalla realtà, per usare un eufemismo. È noto a tutti che James ami avere la moto estremamente rigida di assetto, ma ora sembra talmente ruvida che impatta sulle asperità mentre le moto dei suoi avversari le assorbono e passano oltre. James mette a punto la sua moto in modo che renda al massimo se guidata al 100% delle sue capacità. Un pelo più piano e si comporta da schifo. Bene, guardando alle prime due gare, sembra che la moto di Stewart sia regolata troppo rigida per le condizioni, con zero tolleranza, e che lo metta in difficoltà. Spero che James e il suo team trovino un assetto “centrato” prima che passino altre gare, perché sappiamo che Stewart può essere quel pilota che può umiliare tutti nel suo giorno giusto.

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Ci vediamo al prossimo appuntamento con altre chicche sfuggite………..!!! :-D

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