LOST IN TRANSLATION…..MX!!! #15

Scritto giovedì 28 Novembre 2013 alle 19:52.

73547_414223012020158_862900777_n

Lost in translation….MX!!!

Articolo by Luca Serafini

 

Questa stagione tarda ad arrivare, ma eccovi il quindicedicesimo appuntamento sempre più succulento di argomenti, questa rubrica seguita dal nostro Luca, vi proponiamo di commentare insieme agli appassionati in questo periodo di bassa stagione!

Quindi, buona lettura e CLICCATE il link per commentare!

http://forum.mxbars.net/viewtopic.php?f=18&t=69685

.

NDT (Nota del traduttore): dovete lavorare, studiare… ma soprattutto allenarvi in moto, quindi non riuscite a leggere tutto quello che viene pubblicato in rete? O l’inglese non vi aiuta? Ecco un po’ di chicche e curiosità che potrebbero esservi sfuggite, pronte e “cucinate” per una veloce e agevole lettura!

 

Cosa ho imparato della vita da Kurt Caselli

di Daryl Ecklund (amico fraterno di Kurt)

“Dovresti fare almeno una cosa ogni giorno che ti faccia paura”

(Kurt Caselli).

Questa è una frase per la quale viveva il mio caro amico Kurt. Non ci ho dato molto peso fino a che non è morto. (…) Quando diceva di fare ogni giorno una cosa che vi fa paura, non intendeva qualcosa di pericoloso (sì, va bene, ogni tanto!), ma piuttosto qualcosa ogni giorno che vi faccia crescere come persona. Ci sono molte cose che lo spaventavano, ma non ricordo una sola volta in cui si sia tirato indietro o che abbia tralasciato di fare quello che occorreva per raggiungere i suoi obiettivi. (…) Quello che fa pura a noi può essere molto differente da quello che spaventava Kurt, ma ogni volta che superiamo una paura, noi cresciamo. E ogni volta che cresciamo, progrediamo come individui. (…) Da oggi in avanti io scelgo di affrontare le cose che mi fanno paura, le cose che bloccano la mia strada verso la vita che vorrei. Che cosa vi impedisce di affrontare le vostre paure?

Sono concetti veramente buddisti, che condivido in pieno. Grazie Kurt, grazie Daryl (N.d.T.)

 

Cosa cambia nel SX 2014?

Finora nei 22 cancelletti dello start venivano schierati 20 piloti. Nel 2014 saranno 22.

Torneranno le Semifinali.

 

AC si prepara: “Il predestinato”

Adam Cianciarulo: “La preparazione per la stagione 2014 di Supercross sta andando finora sorprendentemente bene. All’inizio ho testato dei materiali in California. È dove ho cominciato ad allenarmi nel Supercross. Penso che sia stato un bene, perché le piste in California sono più facili se paragonate alla farm di Villopoto, è stato un modo per introdurmi gradualmente alla specialità. Un mese fa sono venuto in Florida e le piste di Ryan sono tutta un’altra bestia!

Matthes: “Ma non hai molte ore di guida nel Supercross?”

Adam Cianciarulo: “No, molto meno di quanto la gente pensi. Ovviamente avevo accesso da due anni alle piste, perché mi allenavo da Ryan, ma questo non significa che ci girassi. Ogni tanto entravo per fare qualche giro, ma Bones Bacon non voleva che girassi con le sospensioni da outdoor e, comunque, quello non era l’obiettivo dei miei allenamenti. (…)

Matthes: “Come è stato possibile per Mitch Payton lasciarti andare in Florida? Non gli piace che i suoi piloti si allontanino dal suo sguardo. Crede così tanto nel programma di Aldon Baker o hai dovuto lottare?”

Adam Cianciarulo: “Mitch e Reid Nordin alla Kawasaki sono stati molto comprensivi, penso che abbiano molta fiducia in Aldon. (…)

Matthes: “Come è Kenny Roczen? Ryan Villopoto lo ha già fatto piangere?”

Adam Cianciarulo: “No, penso che Kenny abbia imparato subito che dovrà avere la pelle dura. Quindi ha alzato uno schermo protettivo, forse più velocemente di quanto abbia fatto io quando sono venuto qui. E RV mi becca sempre e la sua attenzione è concentrata su di me, specialmente se è un giorno così-così per me o se, per esempio, dimentico di indossare il cardiofrequenzimetro. ‘AC, cosa stai facendo?’. Con lui è sempre così, devo accettarlo”.

Matthes: “Devo ammettere di essere stato sorpreso che RV abbia accettato che Kenny si unisse ad Aldon, perché non passerà molto tempo prima che diventi il suo avversario più temibile.”

Adam Cianciarulo: “Alla farm ci sproniamo l’uno con l’altro. Penso che sia un bene. Dovresti sapere, conoscendolo, che RV è mentalmente un duro. Non credo che se preoccupi. (…) Penso che stare vicino a lui mi abbia rafforzato psicologicamente. Se facciamo degli sprint e vado avanti prima io, quando mi raggiunge mi butta fuori pista, mi grida, sgasa… Non si fa scrupoli. Penso che questo sia un bene per me” (…)

Matthes: “I pro e i contro delle due coste?”

Adam Cianciarulo: “Penso che il vantaggio di partecipare alla West coast è che comunque sarei in California con Ryan e Kenny. E poi avrei più tempo per i test per l’outdoor. I vantaggi della East coast sono che hai più tempo per prepararti, se ne hai bisogno”. (…)

Matthes: “L’attenzione dei media è una scocciatura?”

Adam Cianciarulo: “Per me è un po’ troppo. Non credo che tutto il clamore per il mio debutto da pro fosse giustificato. Non avevo ancora dato prova di me sulle moto grandi. Non c’era nessuna mia dichiarazione in cui sostenessi che sarei arrivato e avrei dominato. (…) Per me, è come se ancora non avessi dimostrato niente; se mi fermassi ora, fra cinque anni chi si ricorderebbe di me? La risposta è: nessuno”. (…)

Matthes: “Finisci sempre con avere molte cose da fare?”

Adam Cianciarulo: “Non mi preoccupo. La vedo così, è parte del mio lavoro. Non sono pagato solo per andare là a guidare una moto; c’è di più. Le relazioni pubbliche, far vendere moto, promuovere l’abbigliamento che utilizzi, il casco, avere una schiera di fans genuini che ti seguano per tutta la carriera…” (…)

 

Esilio forzato?: “Non ho l’età…”

A dicembre ti trasferirai in California. Sei eccitato?

Valentin Teillet: “Molto. Correre negli Usa è stato sempre il mio sogno. Il Supercross mi piace molto. Lo amo. Lo preferisco al motocross”.

Che risultati pensi di fare?

Valentin Teillet: “È difficile porsi un obiettivo, perché non conosco il livello che c’è là. Non ci ho mai guidato, quindi non posso dire primi tre o primi cinque. Ma sono sicuro che se mi alleno a dovere, posso essere veloce. Il mio obiettivo è divertirmi. Fare delle buone partenze e, se riesco a entrare nei primi cinque, sarà magnifico”.

Dopo il Supercross tornerai ai GP?

Valentin Teillet: “Sì, ma il problema è che ho 23 anni e non posso più fare la MX2. Questo è un peccato, perché mi piace la 250. Non mi sento adatto alla 450, non sono grosso, sono un tipo piccoletto. Non mi sento pronto alla 450. Quindi farò qualche GP nella MX1, ma non tutto il campionato”.

 

Chris Pourcel: “Vendo casa e cambio vita”

Il due volte campione Supercross Lites della East coast e Campione del mondo MX2 Christophe Pourcel vive in Florida, ma progetta di trasferirsi e mette in vendita il suo ranch con pista a Groveland. Se qualcuno volesse una base operativa nel cuore della scena motocrossistica della Florida, può contattare l’agente immobiliare Samantha Nicolini…

Matthes: “Tutti amano i ritorni. L’idea di un vecchio atleta che rientra per un ultimo colpo vincente è la trama ideale per un bel film. Ma il problema è che succede solo nei film. Nel nostro sport ci hanno provato in molti, ma non è mai riuscito. Da Damon Bradshaw a Mike Kiedrowski, a Grant Langston, tornare a correre ed essere vincenti dopo una pausa non è avvenuto. Il motocross va avanti e non aspetta nessuno.

Quando abbiamo visto l’ultima volta Pourcel in America, nel 2011, si è ritirato a metà manche mentre guidava una 450 per MotoConcepts. Poi è tornato in Europa, ha guidato una Kawasaki nel 2012, poi si è preso un anno di pausa. Quindi il francese “furbo” non ha corso molto in questi anni. Parlando con chi c’era, sembra che nella sua stagione di GP non abbia mai lavorato molto per prepararsi, ma naturalmente a volte era molto veloce. Ha bisogno di lavorare di più per essere all’altezza del suo talento! E invecchiando, deve lavorare ancora di più per stare al passo con gli altri piloti.

Sarà molto interessante vedere di nuovo in pista il 377. Il suo talento e la scelta delle linee gli consentiranno di far bene sulla Valli Yamaha, ma se non cambia le sue abitudini e il suo atteggiamento e non si mette giù seriamente, non vedo come possa primeggiare”.

 

The Goat insegna: “Umiltà e gratitudine”

Ricky Carmichael: ”Il mio primo sponsor è stato Scott goggles. Mi ricordo ancora oggi quanto fosse figo lavorare con Bevo Forte, che al tempo era l’uomo che contava, e quanto mi sentissi importante e cool. Penso di ricordare che ricevetti due paia di occhiali e poi sconti sui prodotti, ma era così importante avere l’assistenza in pista per la manutenzione e i tear-offs. Mi hanno supportato per quattro o cinque anni, e tutti sanno che poi sono rimasto con Oakley per sempre”.

 

Frizioni KTM: “Non della moto… ma tra piloti”

Penso che l’arrivo di Kenny Roczen da Aldon Baker causerà non poche frizioni in casa KTM, ora che il compagno di squadra di Dungey va a letto (si fa per dire…) con il suo principale avversario degli ultimi 4 anni. Ken ha aveva qualche possibilità di battere Dungey già prima di unirsi al programma di Baker, ma ora questo diventa un’aspettativa concreta.

.

Se volete commentare potete CLICCARE il link…

http://forum.mxbars.net/viewtopic.php?f=18&t=69539

Ci vediamo al prossimo appuntamento con altre chicche sfuggite………..!!! :-D

.