TEST DI SOGLIA NEL MOTOCROSS!!!

Scritto lunedì 29 Aprile 2013 alle 17:50.

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COME GESTIRE L’INTESITA’ DEGLI ALLENAMENTI IN MOTO

Newsletter del trainer Matteo Bovienzo

Eccoci con un altro appuntamento insieme al nostro professionista sulla preparazione fisica, Matteo Bovienzo, se ricordate la prima puntata era sul “core stability” (CLICCA QUI), dove si spiegava la funzione e il miglioramento del core(addome), proprio per migliorare le capacità funzionali.

Il secondo consiglio/lezione era sullo stop che bene o male tutti seguono nel periodo estivo, salvo rari casi come i campionati piu importanti, ma di base tutti seguono degli stop di breve o lungo termine e, per l’appunto Matteo ci spiegava come trarre vantaggio anche da questi stop (CLICCA QUI) , il terzo era sulla prestazione del MOTOCROSS (CLICCA QUI).

E la quarta puntata,dove consigliava l’allenamento della FORZA per il motocross ,capire come, dove ed agire, il  tutto lo trovare CLICCANDO QUI!

L’allenamento in moto rappresenta, per ogni pilota di motocross, uno dei momenti più significativi all’interno di qualsiasi programma di allenamento.

E ora la nuova newsletter con un test video per farvi vedere al meglio di cosa si tratta.

Buona visione!

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Poter modulare i carichi di lavoro anche quando si guida è quindi, a mio parere, indispensabile al fine di programmare un piano di allenamento personalizzato e di conseguenza raggiungere i migliori risultati possibili, indipendentemente dal proprio livello.

Non meno importante è sapere che tipo di impatto può avere sul proprio fisico una tipologia di allenamento in moto rispetto ad un’altra anche e soprattutto in relazione agli allenamenti “ a secco”  che vengono effettuati durante gli altri giorni della settimana, poiché la maggior parte dei piloti non professionisti possono utilizzare il mezzo specifico mediamente “solo” 1/2 volte la settimana.

 

Tutto ciò è possibile attraverso l’esecuzione di un test di valutazione funzionale in moto, che mette in relazione l’intensità dello sforzo, a differenti a livelli di impegno (percepiti soggettivamente),  a dei parametri fisiologici ben precisi : frequenza cardiaca e acido lattico prodotto durante lo sforzo.

 

Vediamo brevemente di che cosa si tratta:


  • il pilota dopo un adeguato riscaldamento (sia a secco che in moto) scende in pista e dopo un giro di  lancio effettua 3 prove di circa 5/6 minuti ciascuna (2/3 giri di pista);

  • al termine di ognuna delle 3 prove il pilota esce di pista e viene effettuato un piccolo prelievo di sangue dal lobo dell’orecchio per la misurazione dell’acido lattico; inoltre durante tutta la prova il pilota indossa una cardiofrequenzimetro in grado di registrare costantemente la frequenza cardiaca;

  • la prima prova viene effettuata a quello che il pilota ritiene essere un impegno medio basso; la seconda prova a quello che ritiene essere un impegno medio alto; la terza ed ultima prova prova al massimo delle sue capacità : per monitorare l’impegno percepito soggettivamente dal pilota si può usare una semplicissima scala di Borg (figura sottostante)  mentre contemporaneamente vengono rilevati i tempi al giro.


Tab1

Una volta elaborati, i dati possono fornire utili informazioni al trainer circa quale sia per il pilota l’impatto fisiologico della guida a differenti intensità; ciò permette al trainer di impostare l’allenamento in moto sulla base delle reali capacità del pilota stesso.

 

Il pilota, da parte sua, impererà a gestire l’allenamento in moto come se fosse un qualsiasi altro tipo di allenamento “a secco” (corsa, bike, pesi….) attraverso delle informazioni (vedi tabella sotto) in grado di guidarlo in una programmazione sempre più specifica, personalizzata e di conseguenza “performante”

ZONA 1 (Z1) – scala Borg 1

Z1 è pari ad un giro di pista tranquillo, quindi senza nemmeno fare i salti nella totalità; come sforzo fisico è pari ad un giro di controllo, per “studiare” la pista e il suo terreno.

 

ZONA 2 (Z2) – scala Borg 2-3

Z2 è appena più intensa rispetto a Z1; i salti si “chiudono” ; il controllo del mezzo deve essere totale. A questo tipo di impegno la “pressione” dal punto di vista cardiovascolare , muscolare e psicologico è ancora relativamente bassa, o comunque sostenibile per lunghi tempi.

 

ZONA 3 (Z3) – scala Borg 4

In Z3 l’impegno percepito comincia ad essere più intenso; siamo appena sotto il “ritmo gara”.

La pressione comincia a farsi sentire e devo mantenere sempre il 100% di concentrazione per non far calare il ritmo.

 

ZONA 4 (Z4) – scala Borg 5-6

Z4 corrisponde al “ritmo gara”; i più esperti ed allenati sono in grado di mantenere questo ritmo, in gara, durante tutta la manches senza cali evidenti. L’impegno è sostenuto sotto tutti i punti di vista: cardiovascolare, muscolare e psicologico

 

ZONA 5 (Z5)– scala Borg 7-8

Z5 corrisponde al ritmo di un giro lanciato-veloce, da “qualifica”. L’impegno è molto sostenuto, siamo al 100% delle possibilità. La durata a questa intensità è di 1-2 giri solamente.

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Nel video Matteo Bovienzo(Trainer specializzato) e Michele Mascarello.

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Se volete lasciare un messaggio o chiedere consigli, CLICCATE il link!

http://forum.mxbars.net/viewtopic.php?f=18&t=67660

 

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Ci sentiamo alla prossima lezione…