INTERVISTA A BEN TOWNLEY – Rivivere il sogno!

Scritto martedì 20 Marzo 2012 alle 20:29.

Traduzione by Luca Serafini

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Intervista a Ben Townley – Rivivere il sogno

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Quando alla finale Supercross dello scorso anno, a Brisbane, Ben Townley è stato ufficialmente presentato come pilota del Team Carlton Dry Honda Thor Racing per la stagione 2012, i fans australiani erano eccitati all’idea di vedere uno dei migliori piloti al mondo in azione nelle loro piste per tutta la stagione. Un’incredibile pre-stagione in Nuova Zelanda, dove ha conquistato il titolo MX1 con 11 vittorie su 12 manches, ha decisamente designato BT quale favorito per la serie nazionale australiana del Monster Energy MX.

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Ma ora tutto è cambiato, dopo che questa mattina Townley ha annunciato di entrare nel team di Chad Reed TwoTwo Motorsports, su Honda, per il prossimo Campionato Lucas Oil AMA Pro Motocross. È una grande opportunità per Townley, come anche per Two Two, che alla fine priverà il pubblico australiano dalla possibilità di vedere 101 battersi per il titolo nazionale.

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Ma non è tutto negativo per gli australiani, perché Townley pensa comunque di partecipare almeno alla gara di apertura del campionato il 1° di aprile nel Queensland ed è anche previsto che alla fine della stagione partecipi al Campionato australiano di Supercross con un’Honda.

www.MotoOnline.com.au ha parlato con il 27enne neozelandese di questo suo cambiamento dell’ultim’ora, di come si sente a essere il primo pilota messo sotto contratto da Chad Reed per Two Two, dove farà base in America e che cosa ci possiamo aspettare da lui nell’AMA outdoors e molto altro.

 

MotoOnline “Il gatto è ormai nel sacco”, per così dire, e tu sei ufficialmente un pilota del team TwoTwo Motorsports… non è incredibile?

BT Vedi, quando ho ricevuto la prima telefonata su quest’opportunità, mi è giunta come uno shock. In special modo quando Chad si è infortunato, molti parlavano di questa possibilità e tutti mi punzecchiavano su questo. Ma Chad aveva inviato diversi commenti su Tweeter in cui diceva che non voleva farne niente e, quindi, mi sono concentrato sulla mia stagione.

Poi le cose sono cambiate e Chad si è messo in contatto con Yarrive, del team Carlton Dry Honda Thor Racing, e assieme hanno parlato con la Honda. Hanno sondato la possibilità che io potessi farlo e così è come è cominciato tutto, veramente. Dopo si è mosso tutto molto velocemente.

 

MotoOnline Quando Chad si è infortunato e il suo rientro è diventato improbabile per il resto dell’anno, la prima persona che è venuta in mente a molti osservatori per rimpiazzarlo nell’outdoor eri tu. Quand’è che è cominciata a diventare un’ipotesi seria?

BT Sì, solo la settimana scorsa. Era qualcosa che, come ho detto, non era affatto nelle ipotesi possibili. Molti pensavano che potesse accadere, ma ha iniziato a prendere corpo solo poco più di sette giorni fa, davvero. Abbiamo lavorato per renderla realizzabile ed è stato un processo molto delicato, gestire una situazione come questa. Non è facile per niente per tutte le parti coinvolte.

Naturalmente, per quanto mi riguarda, è una grande opportunità, ma nel riconoscerlo voglio dire che ero in una grande posizione anche dove mi trovavo. Mi ero preparato a utilizzare la prossima stagione come trampolino di rilancio della mia carriera, così per me personalmente non è altro che un’accelerazione di quello che avrei voluto fare fra 12 mesi.

Detto questo, ero molto consapevole e rispettoso della posizione che avevo assunto per il mio team in Australia, visto che ero determinato a fare qualcosa di positivo laggiù. Chad si è mosso nel miglior modo possibile, contattando prima loro, convincendo prima loro e dandogli il tempo per pensarci prima che ne discutessimo noi.

Tutti hanno affrontato il problema in modo aperto e il mio team ha fatto un grande passo a concedermi questa possibilità. Ho molto rispetto per loro, che mi hanno permesso di farlo. Come team avevano già gli sponsor, i contratti – è cambiato tutto lo scenario per la loro stagione 2012.

È una questione molto complessa da trattare in un così breve lasso di tempo, perché per il mio team in Australia la stagione comincerà fra tre settimane. Per loro è stato un momento delicato in cui fermarsi e gestire una situazione come questa. È stato un timing molto critico per il team australiano.

 

MotoOnline Torneremo dopo sulla situazione del team australiano, ma per te personalmente, quali sono ora i progetti? Quando partirai per l’America?

BT Non siamo ancora arrivati così avanti nella pianificazione da quando abbiamo concluso l’accordo. Ora l’attività più complessa è completare tutta la parte burocratica per tornare a vivere in America – stiamo lavorando per i visti e tutta la logistica, per intenderci.

Al momento l’intenzione è di muoversi al momento giusto, perché ovviamente c’è un gran lavoro da fare per il team che deve organizzarsi per me, ora, e che deve riprogrammarsi per l’attività outdoor dopo che si sono concentrati fin’ora sul Supercross. Non c’è fretta, al momento il tempo è dalla nostra parte e pensiamo anche di poter partecipare alla prima tappa del Campionato in Australia.

 

MotoOnline Una delle tue stagioni migliori è stata quella in cui hai combattuto con Ryan villopoto per il titolo 2007 AMA Outdoor, ma poi gli infortuni hanno giocato un ruolo determinante nella tua carriera. È questa la tua migliore possibilità di competere di nuovo per un titolo Usa, se tutto va secondo i piani?

BT Sì, non vedo perché non debba essere, se lo matti in un contesto come quello. Nel 2007 ero nella miglior forma della mia carriera, sia fisicamente che mentalmente. All’epoca dove facevo base ho passato molto tempo con Ricky Carmichael, e ora non sarà molto diverso in realtà. Farò di nuovo base in Florida e ci sarà uno dei più grandi del nostro sport a darmi una mano con la mia guida.

Penso che il punto a cui sono della mia carriera e la direzione che ho scelto di prendere poco meno di 12 mesi fa mi abbiano ora condotto a questo risultato. Mi sono preso il tempo per fare un passo indietro con mia moglie e la mia famiglia, per lavorare sulla mia carriera. Ho posto delle buone fondamenta con nove mesi di solido lavoro.   

Sono riuscito a diventare molto più solido fisicamente in tutte le aree, un’attività dove ho visto grandi miglioramenti, come seguire la preparazione fisica e poi vedere i miglioramenti in moto. Mentalmente sono stato seguito in modo professionale; voglio dire che avevo molti problemi da superare dopo la concussione e non mi sono vergognato affatto. Era un problema con cui dovevo confrontarmi e l’ho fatto. Sento che ora sono di nuovo a posto in tutti i sensi, giù dalla moto.

Per quanto concerne, invece, la moto, ho avuto molto tempo per lavorare sulla mia tecnica di guida, perché mi sono ritrovato per lungo tempo senza pressioni. Non avevo nessun impegno oltre che poter guidare fuori dalla mia porta di casa ogni volta che volevo.

Ho avuto la possibilità di andare e avere l’approccio più disimpegnato possibile alle gare, ma nei miei pensieri sono stato capace di lavorare su tutti questi aspetti e credo che il mio livello di guida sia ora il migliore di sempre. È ovviamente facile dirlo stando qui seduti, ma ho fatto molte corse qui in Nuova Zelanda e tutto è andato come previsto.

 

MotoOnline Hai citato Chad e tu sei nella posizione unica di essere il primo pilota a correre per il team Two Two, a parte lo stesso Chad. Che cosa ne pensi? È la persona giusta da avere dalla tua parte?

BT Sì, senza dubbio. Non è la situazione in cui lui voleva ritrovarsi, aggiungere un pilota al team, ma ora è la realtà e io sono in una posizione nella quale sono stato in grado di cogliere l’opportunità. Veniamo da un background simile ed io ho avuto modo di conoscere Chad da lungo tempo perché siamo cresciuti correndo i campionati Junior in Nuova Zelanda e Australia.

Nel tempo, le nostre strade si sono incrociate così ci conosciamo abbastanza bene e penso che con quello che è successo, ora Chad sia in una nuova posizione. Da quello che abbiamo tutti visto dal di fuori, lui sta costruendo le basi per avere una struttura tutta sua e questa sembra aver fatto tanto per lui.

Sono molto interessato a vedere personalmente la cosa dall’interno. Ci sono molte ottime persone attorno a lui e lui stesso sarà una delle persone chiave attorno a me – c’è molto sul tavolo. Come tutti sanno, Chad è molto particolare riguardo ai set-up della moto e sarà molto importante per me riuscire a provarli.

Fare base in Florida sarà cruciale per me per poter portare avanti lo sviluppo durante la stagione.

 

MotoOnline Anche se non sarai qui a correre per Honda nel Campionato australiano, sembra che tu abbia lasciato un impatto positivo nel team grazie alla tua esperienza e conoscenza. Pensi che sia vero?

BT L’ho detto all’inizio, quando ho parlato con Yarrive per la stagione 2012 – e con Mike Landman e Lee Walker, che sono altre figure chiave coinvolte – ho detto che dovevamo mettere le cose a posto con differenti prodotti e idee che avevamo. Se dovevo rimanere in Australia per il resto della mia carriera e non tornare di nuovo a competere in gare internazionali, quelle erano le cose che pensavo servissero per vincere.

Penso che loro abbiano fatto grandi passi nella direzione giusta, il prossimo passo era vincere e ovviamente è sempre stata mia intenzione di essere in posizione di vincere in Australia. Hanno preso le idee che ho proposto e penso che le metteranno a frutto, progredendo.

Non sono fuori dai giochi per tutto l’anno, perché sono qui per metà stagione e tutte queste cose saranno vitali per me quando comincerà il campionato Supercross in Australia.

 

MotoOnline Quindi ci sono progetti per farti correre il Supercross in Australia come previsto originariamente?

BT Sì, assolutamente. Posso prendere l’opportunità offerta da Two Two e sono molto, molto grato. Fare il Supercross con Honda in Australia è una chance per me per ripagarli; inoltre, quando avevo il contratto per correre in Australia, pensavo che 10 gare non fossero abbastanza.

Volevo assolutamente gareggiare a tempo pieno, sebbene ovviamente nella posizione in cui sono ora le cose sono cambiate. Fa parte della vita, comunque, le cose cambiano e tu devi seguire il flusso.

 

MotoOnline Sei conosciuto come un pilota da outdoor, ma la gente sembra dimenticare che tu hai vinto il titolo East Coast Lites AMA Supercross nel 2007. Pensi di partecipare nuovamente al Supercross AMA il prossimo anno, se arriverai da una stagione positiva? 

BT (Risata) È difficile da dire, a essere sinceri. Tutto è cambiato velocemente e sono stato messo in una posizione 12 mesi avanti ai miei programmi. Non sono sicuro ancora, a essere del tutto onesto.

Volevo usare questa stagione di gare a tempo pieno in Australia come una tappa, per poi vedere nel Supercross australiano a che punto fossi. Come hai detto, ho vinto in passato e sono convinto di avere ancora la tecnica supercross per farlo, ma non ho gareggiato abbastanza e ho bisogno di tempo in una pista da supercross per scoprire se vorrei farlo o no. È troppo presto per dirlo.

 

MotoOnline Prima hai citato il Campionato nazionale motocross e che potresti cominciare lì la stagione, come preparazione finale prima di partire per l’America. È questo il progetto, al momento? Di provare a fare almeno una gara là?

BT Sì, queste sono le intenzioni. Al momento non c’è fretta di partire e ci sono ancora questioni logistiche da sistemare per andare in America. I piloti con cui dovrò gareggiare saranno dietro ai cancelletti di partenza, anche se indoor, nell’attesa di Hangtown.

Voglio anch’io confrontarmi con la situazione di gara preparandomi per Hangtown, quindi almeno la prima tappa è nei miei piani. Poi da lì vedremo, perché è un grosso cambiamento di direzione e mi piacerebbe di ricambiare le persone che hanno puntato su di me quest’anno.

Vorrei ricambiare i fans e tutti quelli coinvolti nel motocross australiano, così sarebbe bello vedere tutti faccia a faccia ed essere in grado di spiegare le motivazioni. È chiaro a tutti, è una grande opportunità, ma voglio guardare in faccia tutti prima di andarmene.

 

MotoOnline Un ultimo pensiero?

BT Voglio ringraziare tutto il team Carlton Honda e i loro sponsor. È stata veramente una situazione inedita, vedi spesso persone che lasciano i team a stagione cominciata e sempre in malo modo. Questa è stata una grande opportunità che si è prospettata, ma non ho voltato mai le spalle a queste persone.

Siamo sempre stati franchi e abbiamo discusso assieme tutta la situazione – non lo avrei fatto se non avessi avuto l’appoggio di Yarrive, Mike e Lee ad andare avanti

Queste tre persone, con Jimmy, Blair e il mio staff neozelandese ci hanno messo molto duro lavoro e tempo da quando il Supercross è finito lo scorso novembre e si è visto nel set-up della mia moto e in quanto mi sono trovato a mio agio, che è risultato in grande forma e velocità.

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