RYAN VILLOPOTO by RacerX!!!

Intervista by

Traduzione by Federico Cassolato

 

Lo scorso aprile presso l’ Edward Jones Dome a St. Louis, nelle fasi finali della quattordicesima gara con Ryan Dungey delle ben diciassette che componevano il supercross Monster Energy AMA 2010, Ryan Villopoto prese a muso duro un triplo che chiuse impuntando la sua kx 450 atterrando sulla ruota anteriore con una terribile caduta. L’ incidente gli ha procurato la rottura di tibia, perone e caviglia destra. Villopoto che seguiva a 12 punti di distanza Dungey concluse la stagione.
Ora, gamba e caviglia sono guarite molto bene, Villopoto è in preparazione per il rapido avvicinarsi della stagione supercross 2011, sta lavorando profondamente con la squadra così come il suo nuovo allenatore, Aldon Baker. Il pilota Kawasaki Monster Energy è felice, sano, e concentrato, ha messo il passato alle spalle e non vede l’ora di gareggiare per il suo obiettivo finale: vincere la tabella nr.1 nel supercross 2011.

Racer X: Ryan, su che cosa state lavorando qui oggi?
Ryan Villopoto: Ognuno sta testando in questo momento [nella pista Kawasaki] ci sono nuovi prodotti che dobbiamo ottenere da tutti i test. Stiamo anche facendo alcuni test sulle sospensioni e sul motore, in pratica le stesse cose che facciamo ogni anno per essere pronti per Anaheim. Certi giorni sono più difficili di altri. Alcuni giorni è davvero difficile stabilire quello che funziona perché i cambiamenti che stiamo provando sono veramente lievi ed altri è davvero facile, perché i cambiamenti sono davvero grandi. Quindi dipende solo da quello che stai testando. La sospensione è roba un po’ più difficile rispetto, ad esempio, se stiamo lavorando sul telaio che è abbastanza facile da interpretare.
 
Da quanto tempo sei salito di nuovo in moto?
Beh, ho iniziato a correre alla fine del mese di agosto, ma per appena un giretto. La gamba mi faceva ancora davvero male. Ci sono praticamente salito solamente perché mi hanno detto che potevo. Ci è voluto un bel po’ per proseguire il lavoro. In realtà, stavo effettivamente diventando piuttosto nervoso. C’ è una piastra posizionata abbastanza in alto che sfrega su una parte del mio stinco. Ero preoccupato che le posizioni delle piastre mi provocassero dolore. Ho guidato per, non so, probabilmente tre o quattro settimane e non c’ erano miglioramenti, mi dava ancora fastidio. E poi, fondamentalmente durante una notte il dolore è sparito, e il giorno dopo ho guidato normalmente senza nessun dolore.
 
Ti ho visto nei box Kawasaki presso il National Pala e tu zoppicavi un po’ e la gamba sembrava abbastanza gonfia. Stavi ancora facendo riabilitazione in quel periodo?
Beh, mi hanno detto che per un anno e mezzo o due anni la gamba sarà un po ‘più grande rispetto all’ altra, in più ho cinque piastre fissate su entrambi i lati della gamba. Solo per questo la gamba sembra più grande, ma se lavoro tutto il giorno e la carico, si gonfia decisamente più dell’ altra.

Com’ è la tua forma fisica e la tua guida? Ho sentito voci che fai manche di cinquanta giri in pista.
Sto lavorando con Aldon Baker ora. Abbiamo iniziato un po’ dopo Pala e tutto sta andando bene. Il suo programma è molto più intenso di quanto ho sempre fatto in passato. E ovviamente ciò che ho fatto in passato non mi è servito negli ultimi due anni. L’ho cambiato e ora mi sento sicuramente meglio di quanto lo sono mai stato, sia in guida che nello stato psico-fisico.
 
Sembri magro. Il tuo manager, Bubby Nichols, mi ha detto che sei 70 kg adesso.
Sì, sono in bilico tra i 69 e i 70 kg ora. Quando ho iniziato con lui credo di essere stato sui 73 kg o giù di li. Quindi sì, il suo programma mi sta aiutando veramente perdendo anche quei kg.
 
Sei stato lontano dalla moto per un lungo periodo. Seguivi il National, durante questo periodo?
Ogni volta che potevo lo seguivo, ma sinceramente, non ho prestato molta attenzione a quello che succedeva, avevo altre cose a cui pensare.

Una volta che le cose hanno preso il loro corso, nessuno poteva nulla contro Ryan Dungey. Sei rimasto sorpreso?
Ho pensato che qualcuno poteva dargli battaglia, ma a metà della stagione supercross sapevo che nel National ce la saremmo giocata io e lui di sicuro. Penso di settimana in settimana ci saremmo alternati io e lui.
 
Sembrava che ci avessi messo un po’ di tempo per entrare in partita, nella fase iniziale del suprecross 2010. Cosa ne pensi in proposito?
Sì, ho iniziato lentamente, di sicuro. E ‘stata davvero colpa mia. Non ero abbastanza pronto per quello che dovevo fare. Non è colpa di nessuno se non mia. Mi ci è voluto un bel po’. Chad [Reed] e James [Stewart] hanno finito per farsi male, quindi erano fuori. Anche dopo questo fatto mi ci è voluto un po’ per trovare il ritmo giusto per gareggiare con i ragazzi. Ma una volta che ho raggiunto quella situazione, ho vinto sette gare.
 
Sono stato a San Francisco quando hai vinto la tua prima gara di supercross della stagione e di certo sembrava qualcosa di particolare per te.
Quella prima gara a San Francisco è stato un buon passo nella giusta direzione e tutto è  decollato da lì. Sentivo che se non avessi fatto male, sarei stato lì fino alla fine e sarebbe stata una buona gara fino alla fine. Ma le cose accadono. Voglio dire tre dei primi quattro piloti si sono fatti male l’anno scorso.
 
Da Daytona in avanti, hai vinto quattro delle cinque gare. E hai iniziato a guardare come si poteva avere il numero di Dungey, poi venne il turno di St. Louis. Tu vuoi parlarne?
Ho detto che lo facevo. In special modo analizzando il sopraggiungere del finale. Tutti sapevano che la pressione che lo stava raggiungendo avrebbe lavorato a mio favore nel finale. Ma arrivò il mio grande errore a St. Louis.. e lì tutto è finito. Fino a quel momento, sapevo che saremmo arrivati alla fine con la stessa probabilità di successo o fallimento per lui.
 
Quando eri sdraiato nel tuo letto d’ospedale con le chance di vittoria di supercross e National abbattute cosa ti passava per la testa? Ti faceva male quanto la gamba?
Sai, non ci ho nemmeno mai pensato. Ero troppo preso dal pensare se avrei potuto gareggiare ancora.
 
E’ stato orribile, giusto?
Sì, proprio per quello che è stato. Sono stato tre o quattro giorni in ospedale a St. Louis. Hanno fatto un intervento chirurgico per mettere una specie di perno, fissato all’ esterno della gamba per tenerla dritta. Non potevo volare. Il motorhome era li e così si è deciso di guidare da St. Louis alla California. Sono rimasto in California per una settimana o giù di lì e poi sono volato a Seattle. Hanno fatto un solo intervento chirurgico, o tutti insieme, in una volta sola.  Quindi sono stato in ospedale per tre o quattro giorni in più proprio lì. Poi sono uscito  una settimana e subito dopo son rientrato per altri tre o quattro giorni. In pratica per quattro settimane è stato un continuo dentro e fuori dall’ ospedale, in cui mi imbottivano di medicine e antidolorifici. Questa è stata la parte peggiore della vicenda e spero veramente di non infortunarmi più in modo così grave per non rifare il tutto.
 
Il tuo morale era a terra?
Sì, e poi c’ è stato il fatto di Andrew McFarlane. Credo che fosse stato il periodo del mio infortunio. Forse un paio di giorni prima o un paio di giorni dopo, proprio lì intorno. Quindi, è normale che la cosa ti faccia riflettere.
 
Nota più felice, il tuo contratto è stato rinnovato quest’ anno. Eri sicuro che sarebbe stato rinnovato? E’ quello che volevi?
Sì, io davvero non ho intenzione di andare da nessuna parte. I ragazzi hanno detto che volevano tenermi che ero il loro pilota. E’ stato grande. Questo è quello che è stato, molto  diverso dal semplice ottenere un rinnovo di contratto quando arriva il momento. Contavano sul mio ritorno e con questo essere a posto. Quando ne stavamo parlando, non era tutto ok, era un po’ una scommessa. Tutti hanno dato il massimo per ottenere la cosa migliore.
 
Jake Weimer sarà il tuo compagno di squadra nel 2011. Sei felice?
Sì, come è andata l’anno scorso, non è stata la più grande tra le situazioni. E’ bello avere Jake nella squadra. Siamo amici. Siamo stati amici prima che accadesse ogni cosa. Avere lui in squadra è veramente bello. Nei test possiamo fare e disfare. E’ bello poter dire quello che vuoi. Siamo tutti amici, sostanzialmente non importa il modo in cui viene detta qualsiasi cosa, non trovi?
  
 
Chad Reed è stato il tuo compagno di squadra lo scorso anno. Che cosa pensi della sua situazione attuale nel cercare di creare la propria squadra e di tutti?
Credo che sia la sua unica possibilità, ovviamente. Questo è il motivo per cui sta andando per quella strada. Non lo so. … Come, ho visto un’ intervista su MC [Jeremy McGrath] l’altro giorno e penso che sarà più difficile di quello che pensa. Questo è fondamentalmente ciò che MC ha detto. MC ha detto che aveva il pieno sostegno della fabbrica, anche quando lo ha fatto. Staremo a vedere. Chi lo sa?
 
James Stewart sarà di nuovo per il 2011. Cosa ne pensi di questo?
Penso che Jamese Chad saranno molto veloci. Penso che sarà la stessa situazione in cui ci siamo ritrovati l’anno scorso, ma io dovrei essere migliore.
 
Pensi che Dungey sia preso quello che era tuo a causa del tuo incidente St. Louis?
Sai, fa parte dello sport. Questo è ciò che accade. Come posso pensare che se non mi fossi fatto male avrebbe vinto il campionato supercross e il National? Posso solo dire probabilmente. Sicuramente supercross. Ovviamente, avevamo dodici gare in arrivo per l’ outdoor, quindi non potevo sapere cosa poteva succedere in quei dodici round. Ma come ho detto, sapevo che lo avevo stretto all’ angolo. Ho pensato che l’errore lo stava per commettere lui, ma l’ ho commesso io.
 

Dungey  ha vinto il Supercross, il National e il Motocross delle Nazioni. Lui si è certamente costruito una certa sicurezza. Pensi ancora che lo puoi battere?
Con la giusta velocità, di sicuro. Io ho la giusta velocità e la giusta forma atletica e avrei dovuto essere lì. Come ho detto, sto lavorando con Aldon ora e questo è un grande cambiamento per me. Penso che se riesco a mettere tutti i pezzi del puzzle insieme nel modo giusto, posso dare il massimo.
 
Quindi ad Anaheim 1 l’8 gennaio, entrerai come un pugile che da tutto nel primo round, o come il pugile che tasta l’ avversario danzando?
Bene, staremo a vedere cosa succede. Se tutto va come previsto, se farò l’ holeshot o finirò per vincere o qualsiasi altra cosa, comunque sarà grande. Ma andarmene sul podio o con una bella manciata di punti sarebbe bene.
 
Tutto sommato, ti trovi bene con la 2011?
Sì, come ho detto, di tutta la mia carriera, questa 450 è la migliore che ho provato e abbiamo ancora un po’ di tempo. Quanto manca, due mesi prima della prima gara?
 
Si esatto.
Quindi la condizione in cui sono ora è la migliore di quanto sono mai stato. Vedremo quando si inizierà a gareggiare. Dovrei essere al meglio.


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