Tenendo duro
Pauls Jonass spiega come e perché la scelta del manubrio può essere un fattore chiave in un assetto da Gran Premio consolidato
Di Adam Wheeler.
Il team Standing Construct Husqvarna Factory Racing imbullona i manubri ProTaper alle FC 450 spinte al cancello del Gran Premio da Pauls Jonass e Brian Bogers ogni fine settimana. Il 25enne Jonass ha guidato motociclette di fabbricazione austriaca da quando è entrato in MXGP con il titolo EMX, diventando il primo campione del mondo della Lettonia quando ha conquistato la MX2 nel 2017 e poi ha corso su una Husqvarna per ottenere il primato di “rookie della classe regina” anno’ nel 2019. L’infortunio ha interrotto i tentativi di Pauls di rivendicare una vittoria nel Gran Premio MXGP, ma ha una mezza dozzina di podi a suo nome.
La schiettezza, la guida a tutto campo e l’agguerrita competitività rendono il numero 41 eccezionale in MXGP, quindi era un chiaro obiettivo per una rapida indagine sul ruolo del manubrio personalizzato per la competizione ai massimi livelli…
Pauls, sei esigente quando si tratta di scelta e configurazione del manubrio?
Uso, più o meno, la stessa curva da quando ho iniziato a correre in realtà. Nel mio primo anno in MXGP sono passato ai ProTaper a doppia parete a metà stagione per provare qualcosa di diverso, ma la curva è stata la stessa per molto tempo. Ho un pensiero “perché cambiare?”, ma se escogitano qualcosa di nuovo, allora sono di mentalità aperta per provare.
Come si decide una curva?
Penso che riguardi ciò che trovi sulla moto quando inizi a guidare per la prima volta. Quel primo riferimento. Ricordo di aver guidato una KTM di serie negli anni della 85 nel 2011 e da allora è stata l’impostazione più naturale. Ho provato configurazioni superiori e inferiori ma sono tornato con il mio valore predefinito. Ho provato una marca diversa una volta che aveva una curva simile ma con piccolissime modifiche ed è stato così strano!
Riesci davvero a sentire qualche cambiamento con manubri diversi?
Con alcuni modelli non sono così schizzinoso o sensibile, ma puoi dirlo con i diversi spessori a causa del livello di vibrazione o della sensazione attraverso i dossi. Nel complesso, la curva è probabilmente la cosa più importante e sono molto attento alla posizione del manubrio.
Hai mai sperimentato?
Sì, ho provato una posizione più alta. Se guardi un pilota come Tony [Cairoli], allora è molto più eretto sulla moto mentre uno come Clement [Desalle] era davvero basso: entrambi erano veloci! Ho provato alcune varianti ma non hanno funzionato per me. Ricordo che un anno in MX2 ho iniziato la stagione con il manubrio più alto di prima, ma ho concluso l’anno nella vecchia posizione! Davvero piatto. Essendo più alto lo noto di più in frenata: mi sembrava che la moto volesse mettermi più in avanti per via dell’angolo del manubrio con le forcelle. Mi sentivo come se stessi lavorando più con le spalle che con le braccia. Le forke stavano in qualche modo entrando in un modo diverso nel mio corpo. Durante la stagione giochiamo con l’altezza delle piastre per qualcosa come la sabbia, ma la posizione del manubrio rimane la stessa. Sono davvero felice di come si sente il ProTaper. Non ho mai avuto problemi con i manubri che si rompono o si piegano troppo dopo un incidente e non ho potuto guidare. È roba di qualità.
Vale la pena per i motociclisti cercare manubri aftermarket?
I manubri OEM vanno bene, ma le nuove moto ora sono così veloci e così forti e se corri o guidi molto allora è meglio avere un marchio su cui sai di poter fare affidamento per la sicurezza e anche una garanzia di prestazioni.
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Holding on
Pauls Jonass explains how and why handlebar choice can be a key factor in a settled Grand Prix set-up
By Adam Wheeler.
The Standing Construct Husqvarna Factory Racing team bolt ProTaper handlebars onto the FC 450 machinery pushed into the Grand Prix gate by both Pauls Jonass and Brian Bogers each weekend. 25-year-old Jonass has steered Austrian-built motorcycles since he came into MXGP with EMX title-success, becoming Latvia’s first world champion when he conquered MX2 in 2017 and then raced a Husqvarna to gain the distinction of premier class ‘rookie of the year’ in 2019. Injury has interrupted Pauls’ attempts to claim an MXGP Grand Prix win but he has half a dozen podiums to his name.
Straight-talking, all-out riding and fierce competitiveness make #41 standout in MXGP, so he was a clear target for a swift inquisition about the role of personalised bars for competition at the highest level…
Pauls, are you fussy at all when it comes to handlebar choice and set-up?
I have been using, more-or-less, the same bend since I started riding actually. In my first year in MXGP I changed to the twinwall ProTaper bar midway through the season to try something different but the bend has been the same for a long time. I have the feeling ‘why change?’ but if they come up with something new then I’m open-minded to try.
How do you decide on the bend?
I think it’s about what you find on the bike when you first start riding. That first reference. I remember riding a stock KTM in 85s in 2011 and since that time it was the setting that felt most natural. I have tried higher and lower configurations but I ended back with my default. I tried a different brand once that had a similar bend but with very small changes and it felt so weird!
Can you really feel any change with different bars?
With some models I’m not that picky or sensitive but you can tell with the different thicknesses because of the level of vibration or the feeling through the bumps. Overall, the bend is probably the biggest thing and I’m really particular about the handlebar position.
Have you ever experimented?
Yes, I tried a higher position. If you watch a rider like Tony [Cairoli] then he is much more upright on the bike whereas someone like [Clement] Desalle was really low: both were fast! I tried some variations but they didn’t really work for me. I remember one year in MX2 I started the season with the bars higher than I’d had them before but finished the year back in the old position! Really flat. Being higher I notice it more on braking: I felt like the bike wanted to put me more over front because of the angle of the bar with the forks. I felt as if I was working more with my shoulders rather than my arms. The forks were somehow coming a different way into my body. During the season we’ll play with the height of the triple clamps for something like sand but the handlebar position stays the same. I’m really happy with how the ProTaper feels. I’ve never had an issue with the bars breaking or being too bent after a crash that I could not ride. It’s quality stuff.
Is it worthwhile for riders to seek out aftermarket bars?
OEM bars are OK but new bikes are now so fast and so strong and if you are racing or riding a lot then it is better to have a brand that you know you can rely on for safety and also a guarantee of performance.
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