SUPERCROSS 2019 – San Diego – “La chimica!”

Scritto martedì 5 Febbraio 2019 alle 17:15.

E se dalle nostre parti c’è stata la neve e qualche goccia di pioggia a creare un tracciato difficile ad Ottobiano per gli Internazionali, a San Diego c’è stata tanta acqua nello stadio e la situazione era pressochè difficile, forse più difficile perchè il pantano misto acqua tolgono anche la possibilità di visuale. Ma c’è un problema più grosso nel tracciato di San Diego e ha creato problemi ai piloti e alle moto, quindi si potrebbe imputare il “guasto” tecnico di Barcia e il senso di bruciatura ai piloti che gareggiavao tanto da far fermare qualcuno ai box levandosi indumenti….questo lo crea la chimica, ovvero un agente che trasforma il suo stato!!!

Ma ogni tanto i piloti lo sanno che se si corre in stadi aperti può capitare e l’unica cosa che puoi fare è partire bene e tiraare la fine senza mai cadere per non rimanere intrappolato, così è successo a Eli Tomac che dopo un avvio al comando di Roczen e relativa caduta causata da un ritorno immediato della forcella facendogli chiudere lo sterzo, Tomac prende il comando e il largo, gara molto intelligente per lui, anche quando fa spegnere la moto per un errore, si risistema, accende e va, gli capita un secondo errore ma rimane lucido, e dopo questa possiamo credere che Eli sia diverso dalle scorse stagioni, forse perdere tutti questi titoli è servito a qualcosa!

Chi ha sbagliato troppo è stato Ken Roczen, come dicevamo l’errore è dietro l’angolo in situazioni del genere, ma rimedia subito e arriva ad essere secondo (dopo che Bacia cuoce il motore n.d.r.) fino a pochi giri dalla fine, quando Musquin lo aggancia e lo passa, non vogliamo credere ad un calo fisico, perchè poco prima girava con tempi accettabili, chi faceva la differenza era solo Tomac che infatti prima degli errori aveva oltre 35 secondi di vantaggio, Kenny guidava al meglio con i comandi sporchi causa caduta iniziale e, poi vi spiegheremo il fattore chimica, dolori proveniente da varie zone del corpo, più che dolori bruciature causate dall’impasto del terreno e acqua. In sostanza chiude sul podio, non è contento per via della caduta, si consola per il fatto che è comunque a ridosso del primo!

Marvin Musquin, esorcizzato il fattore ginocchio può allenarsi in settimana e spingere in gara, purtroppo questa gara era atipica, ma chiude secondo precedendo il compagno e strappando più punti possibili in classifica, ha guidato intelligentemente, non ha mai sbagliato e l’ultimo giro è quello con cui segna il miglior tempo dove ha recuperato 8 secondi su Roczen per poi passarlo, dice che a Minneapolis non ci saranno problemi di meteo perchè lo stadio è chiuso e sembra proprio voglia dare la zampata a Tomac!

Cooper Webb, perde il comando in campionato, sicuramente troppi errori ma non tutti per colpa sua, infatti mentre seguiva a debita distanza come da segnalazione “follow/relax” il suo teammate che stalla la moto e per non tamponarlo ha pinzato troppo capottandosi, li ha perso posizioni e terreno per poi non riuscire a riprendere un bel ritmo, peccato perchè stava facendo bene, ma si sà, queste gare sono un incognita, lo rivedremo a Minneapolis? Sicuramente si!

Justin Barcia molto sfortunato, partenza quasi perfetta, terzo dietro Roczen, Tomac e Bogle, ma mentre macina strada su Bogle per ridurre terreno la sua Yama si ammutolisce e inizia a fumare, a quanto sembra non ha rotto il motore, ma deve aver avuto un problema elettrico causato dallo scioglimento di qualche cavo, inspiegabilmente Justin si trova fermo a spungere la moto fuori pista e a scivolare al 7° posto in classifica, probabilmente non avrebbe vinto perchè Tomac stava andando al largo e a metà gara aveva un vantaggio di 20 secondi, ma un podio e un secondo posto non sarebbe stato male per rimettersi a contatto dei primi! Lo aspettiamo a Minneapolis più tenace di sempre!

Le ultime note sono per Chad Reed che chiude 5°, Blake Baggett e Wilson che guadagnano posizioni in campionato, tutto può essere, sicuramente per ora la stagione più combattuta degli ultimi anni!

Ora tocchiamo il punto “chimica” che ha mandato in infermeria moto e piloti, sui social dopo la gara di San Diego si è diffuso rapidamente che tutti avevano sintomi simili: pelle bruciata. Un’intera schiera di piloti ha citato strane e dolorose bruciature dopo la gara, e sembra che provenga da un agente essiccante, chiamato più comunemente “calce”, la cosa non è strana, lo si faceva anche anni fa al FastCross di Arsago, dove si metteva della calce sulle rampe per non farle rovinare, oppure in altre gare piovose nel supercross, probabilmente a sto giro ne hanno messa troppa e per una questione chimica, la calce con l’acqua, mescolata dalle moto in movimento, hanno generato questo procedimento chimico di indurimento….. nello specifico Wikipedia dice:

L’insieme dei fenomeni chimico-fisici che innescano la presa e l’indurimento, vengono indicati con il termine maturazione.
Tali fenomeni possono essere riassunti come segue.
Con la formazione dell’impasto i granuli di cemento si trovano ad essere circondati e separati uno dall’altro da un sottile velo d’acqua, con cui cominciano subito a reagire in superficie dando luogo ad uno strato di prodotti di idratazione.

Una serie di piloti, sentivano già le ustioni durante la conferenza stampa post-gara e ha mostrato alcune persone prima dell’inizio della conferenza.

Questo un informativa riguardanti le precauzioni da contatto con agenti meccanici come calce ecc…

E ora immagini inerenti ai vari post di Instagram da parte di piloti e meccanici, ovviamente le immagini della pelle corrosa dei piloti ve la risparmiamo……….in sostanza, una genialata diciamo!

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