TRANSIZIONE DA SX A MX : PROBLEMI DI…. SETUP!!

Scritto mercoledì 1 Giugno 2016 alle 11:32.

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TRANSIZIONE DA SX A MX : PROBLEMI DI…. SETUP

Articolo by Ryan Introvigne

Abbiamo appena assistito al passaggio da Supercross a National Outdoor e vediamo problemi di assetto e configurazione della moto per alcuni piloti, dovuti alla grande differenza di ostacoli delle due specialità. La domanda che sorge spontanea in quasi tutti gli appassionati è…ma i dati ed i settaggi acquisiti negli anni precedenti dove sono finiti? Perché i piloti e le squadre non consultano semplicemente i loro dati e tornano alle configurazioni della passata stagione con cui si trovavano bene?
Beh sentendo il parere del paddock, la risposta non è così scontata come potreste pensare.

Nel Supercross i piloti vogliono che la moto non si muova sotto di loro, le piste non sono neanche paragonabili a quelle Outdoors in quanto a buche e canali, così i tecnici delle sospensioni possono utilizzare tarature molto sostenute. Nel Motocross, come ha recentemente ricordato Eli Tomac nella nostra intervista, si viaggia con tarature molto più soft in grado di assorbire le grosse buche che si vengono a formare in staccata.
Beh togliete le forcelle dure da SX e mettete quelle morbide da MX ora no? Semplice!….. Non è così.
Jonny Oler, tecnico sospensioni della JGR Yamaha, ci spiega infatti che quando utilizzi i settaggi da MX che un pilota amava l’anno scorso ad esempio, adesso appena uscito dalla stagione SX, lui ti dirà “whoa whoa whoa così è troppo morbido!!”. “E’ pazzesco” dice Jonny, “sembra che non abbiano mai usato quelle sospensioni, così dobbiamo iniziare a girare in circolo, riniziare da settaggi più duri e via via ammorbidire. All’inizio si concentrano solo sul cronometro, poi man mano che la velocità aumenta si rendono conto che devono anche assorbire le buche e che la manche è lunga, quindi piano piano ci si avvicina di nuovo al setup morbido usato l’anno precedente. La stessa cosa però in maniera contraria avviene poi nell’avvicinamento alla stagione SX. Bisogna muoversi a piccoli passi ogni volta e far sentire a proprio agio il pilota.”

Tuttavia anche tornare al setup dell’anno precedente può non soddisfare il pilota e può non portarlo agli stessi risultati. Le moto e la loro tecnologia sono in costante evoluzione e piccoli cambiamenti nel telaio dei vari model year può rendere pagine di dati sulle sospensioni, completamente inutili.
“Cambia il telaio, cambia il motore, anche i vari sponsors cambiano e portano pezzi differenti. Tutto il pacchetto cambia..è come un puzzle, anche una piccola parte può cambiare tutto” continua Jonny Oler.

Inoltre, anche le piste sono sempre diverse, e lo abbiamo già constatato quest’anno. Hangtown è famosa per essere brutale, eppure quest’anno è stata preparata diversamente a causa delle previsioni meteo negative, e non è stata così impegnativa come di norma.
Anche Glen Helen non è stata come al solito, Barcia dice “Non era una GH normale, più dura e con buche a scalino.”
Cole Seely gli fa eco: “Sia Hangtown che Glen Helen non sono state preparate come al solito, GH non è stata fresata come gli altri anni, in molte aree era come la troviamo al giovedì.”
Tutto ciò per sottolineare il costante lavoro alla ricerca della soluzione ideale per il pilota. L’anno scorso sicuramente ci era arrivato il Team Geico con Eli Tomac, quest’anno sembra che l’ RCH di Carmichael e Hart con il pupillo Roczen sia sulla buona strada.

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