PAGELLE di FINE STAGIONE MX2 2015 by KAISER!

Scritto martedì 22 Settembre 2015 alle 11:43.

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Articolo by Alessandro Castellani 

18 Gran Premi e 36 manche. Una stagione lunghissima, cominciata quando da noi di notte faceva ancora la brina, e divorata letteralmente dalla primavera e dall’estate. Una stagione che ha spremuto i piloti come limoni e li ha fatti arrivare all’ultima bandiera a scacchi con le energie al lumicino.

Doveva essere l’anno di grazia del mondiale motocross, quello che avrebbe dovuto regalare agli appassionati lo spettacolo più bello e più atteso di tutti i tempi. E invece si è arrivati alla fine con i comprimari che occupavano gli spazi lasciati liberi dai protagonisti ed un debuttante, neanche minimamente considerato dai pronostici precampionato, con la tabella oro sulla moto.

Auguro a chi potrà di scrivere un grande libro su questa stagione 2015, perché sarà difficile poter raccontare una storia più incredibile di quella che abbiamo appena vissuto. Io, per quanto mi riguarda, mi limito a darle i voti.

PS: per le pagelle della 450 ci vediamo stasera! 🙂

 

MX2

GAJSER: 9 Il suo titolo iridato l’ha costruito nel mese di giugno, quando è rientrato dall’infortunio patito in Gran Bretagna con una marcia in più. Un podio e tre GP vinti di fila l’hanno prepotentemente rilanciato in una classifica che lo vedeva lontanissimo dalla vetta, mentre tutti gli altri hanno cominciato a perdere colpi; l’uscita di scena di Herlings, poi, ha definitivamente riaperto i giochi e Tim è stato il più bravo di tutti ad approfittarne. SCALATORE.

HERLINGS: 4 È arrivato in Qatar con ancora addosso i postumi dell’incidente al femore dell’anno scorso, poi è caduto pesantemente in Argentina (in verità non per colpa sua), in Spagna, in Germania, in Svezia ed in Repubblica Ceca. In poche parole, la sua moto è stata più per terra che per aria, e la cosa preoccupante è che con gli anni il trend va in peggioramento. FUORI CONTROLLO.

JONASS: 8 Credere che un ragazzino al debutto avesse la solidità per vincere un campionato del mondo era abbastanza fantasioso, ma il lettone ci è andato davvero vicino. Merito del forfait del suo capitano, ovviamente, ma anche di una capacità di fare punti importanti in ogni situazione, che alla lunga lo stava premiando; il problema è che Pauls ha vinto una sola manche sulle 36 disputate, ma soprattutto è caduto troppo. Avrà tempo per rifarsi. THE NEXT BIG THING.

ANSTIE: 7 Ripercorrendo il film della sua stagione, c’è da mangiarsi le mani per le battute a vuoto sparse in giro per i diversi GP: con tre/quattro piazzamenti in più, avrebbe potuto festeggiarlo lui il titolo mondiale. E, visto com’è andato nell’ultima parte del campionato, se lo sarebbe anche meritato. INCOMPIUTA.

TIXIER: 5 Se non avesse fatto il matto in Thailandia, ad un certo punto si sarebbe prospettata addirittura la possibilità di un Tixier-bis. A parte la squalifica ad inizio campionato e l’infortunio che l’ha tagliato fuori prima della fine, però, Jordi ha comunque dimostrato che neanche il numero 1 sulla moto serve a farlo diventare veramente un campione: anche quest’anno si è piazzato sempre tra i primi, ha guidato bene, ma non ha vinto neanche una manche. CAMOMILLO.

GUILLOD: 7 Difficile valutare la sua stagione. A febbraio nessuno avrebbe scommesso una lira sul vederlo vincere addirittura tre Gran Premi, ma l’impressione è che, all’atto pratico, lo svizzero avrebbe potuto fare addirittura di più. Nella seconda parte del campionato è stato rallentato da piccoli infortuni e non è riuscito ad essere incisivo come nelle prime gare, altrimenti si sarebbe giocato il titolo. SORPRESA.

SEEWER: 6,5 Continua a crescere con gradualità e nel 2015 è arrivato ad occupare la top five del campionato. È affidabile, sbaglia poco e va sempre a punti, però non è ancora riuscito a piazzare la zampata. DIMMI QUANDO QUANDO QUANDO.

FERRANDIS: 5 Proprio come il suo ex compagno di squadra Tonus l’anno scorso, anche Dylan quest’anno è partito forte, salvo abbandonare anzitempo per infortunio. E proprio come Tonus l’anno scorso, anche lui era il candidato ideale ad ereditare il testimone lasciato libero da Herlings. DEPRESSO.

COVINGTON: 6 Un fulmine a ciel sereno è più prevedibile di lui. Se becca la giornata giusta è in grado di competere ad armi pari con i migliori, e se i migliori sbagliano può addirittura vincere (vedi Messico), poi magari la domenica dopo, quando te l’aspetti lì davanti, rimane fuori dai primi dieci (vedi Glen Helen). SCOSTANTE.

BERNARDINI: 6 Segnali di crescita per il giovane prospetto della FMI. In sella sembra un cinghiale, anche per via di una corporatura sicuramente massiccia per una 250, e probabilmente non vincerà mai un titolo iridato, ma si batte con grinta e tanto ci basta. Di Cairoli non ne nascono tutti i giorni. RUSPANTE.

MONTICELLI: 5 A differenza di Bernardini, Ivo non ha migliorato i risultati che otteneva già nel 2014 ed è rimasto bloccato ai margini della zona punti, con qualche occasionale puntata più in alto. Di buono c’è che quest’anno è riuscito a disputare tutto il campionato dall’inizio alla fine, però ci si poteva aspettare qualcosa di più. ARENATO.

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