THE ITALIAN JOB, lo stile di CC23 Christophe Charlier

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Il lavoro italiano, lo stile di CC23 Christophe Charlier

Martedì 14 aprile 2015 — Prima che la famiglia della MXGP si sposti nella terra trentina per il primo dei due GP italiani presenti nel calendario mondiale, facciamo due chiacchiere con Christophe Charlier. Tutti i piloti del team Racing sono indiscutibilmente i più Italiani tra i piloti Francesi, e Christophe ha anche in tasca tre titoli Italiani vinti nella MX2. Quindi ecco cosa sta accadendo nel mondo di CC23!

Prima del team Honda Racing in cui ti trovi ora, hai passato tutta la carriera con team Italiani, prima Gariboldi Racing, poi Rinaldi Yamaha. L’Italia è sempre stata importante per te?
Christophe Charlier: “Lo puoi proprio dire. Per il motocross l’Italia è uno dei paesi più importanti. Mi piace correre in Italia, lì hanno alcuni tracciati duri davvero incredibili ed i tifosi sono sempre grandiosi. Ho alcuni fans fedeli e quello è un bonus che ho quando vado in Italia. Gli Italiani sono così appassionati delle corse e mettono il 100% in quello! Non vedo l’ora che arrivino Arco di Trento e Maggiora, essere lì con i più forti piloti di sempre della MXGP sarà entusiasmante.”

Qual’è la tua pista preferita, Arco o Maggiora?
Christophe Charlier: “Arco! Il terreno si avvicina molto a quelli della Corsica, molto duri, con alcune pietre..Le curve possono essere un pò più scivolose, ma in qualsiasi altro punto il terreno è duro come una roccia, quasi come nella supermoto!”

I primi tre GP sono stati un pò altalenanti per te, ma in Argentina hai mostrato che la velocità c’è. Come esordiente nella classe MXGP è ancora tutto piuttosto nuovo per te, quali sono le tue impressioni fino ad ora?
Christophe Charlier: “La prima differenza è il livello, i migliori dei migliori nel mondo sono nella MXGP. Secondariamente, vorrei dire che l’esperienza dei piloti è molto importante. Tutti quei ragazzi hanno molta esperienza nel mondo delle corse ad alti livelli, ed il passaggio è più difficile rispetto alla MX2. Questo si può vedere bene nelle qualifiche. Nella MXGP i piloti corrono meno rischi, diciamo che corrono in modo più ‘ragionato’. Nella MX2, con tutti quei giovani lupi, le cose possono diventare piuttosto spinose!”

Ovviamente una moto 450 è un altro tipo di animale se la si paragona ad una 250.
Christophe Charlier: “Assolutamente si, non è possibile dare totalmente il gas per tutta la manche con una 450! Solitamente si può notare una diminuzione dei tempi al giro di 2,3 secondi negli ultimi 10 minuti.”

Sembra una debole scusa ma in un vivaio di piloti così di alto livello, con poche differenze tra loro, il setting è davvero importante.
Christophe Charlier: “ Si! Forse è un aspetto che avevo sottovalutato all’inizio, ma ora capisco quanto sia importante. Dall’altro lato, quest’inverno, ho passato molte ore in sella alla mia CRF450, quindi sono abbastanza a mio agio su questa moto.”

Sei Corso, per natura l’isola ha anche influenze italiane. è questo il caso della tua famiglia?
Christophe Charlier: “Lo è! Mia nonna, dalla parte di mio padre, ha origini italiane. La mentalità, il cibo, la cultura in Corsica…tutto questo è piuttosto simile all’Italia. Ed io amo l’Italia. A scuola ho imparato l’Italiano quindi capisco perfettamente la lingua, ma non lo parlo abbastanza! In realtà il linguaggio Corso è molto influenzato dall’Italiano. La Corsica stava per scomparire, ma ora i ragazzini imparano ancora dove si trova a scuola.”

Abbiamo visto dal video di Ruffriders com’è pazzesco il circuito di casa tua (Saint Antoine), potrebbe essere un buon tracciato per un evento più grande?
Christophe Charlier: “Aspetta a vedere il tracciato ora, è stato appena ridefinito. Il mio club, RMCC, sta lavorando davvero duramente per sistemare la pista e sarebbe fantastico avere una gara MX d’Elite. (sorride) Avere un GP Corso sicuramente è un’altra cosa, quello sarebbe un sogno che diventa realtà!”

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The Italian job, CC23 style Christophe Charlier

Tuesday, April 14, 2015 — Right before the MXGP family travels to the scenic Trentino region for the first of the two Italian GPs on the calendar we sat down with Christophe Charlier. After all the Honda Racing rider is arguably the most Italian of all French riders, and he has three Italian MX2 titles under his belt as well. So here’s what’s current in the world of CC23!

Before your current team Honda Racing, you spent all of your professional career with Italian teams, first Gariboldi Racing and than Rinaldi Yamaha. Italy has always been important for you?
Christophe Charlier
: “You could say so. In motocross Italy is one of the most important countries anyway. But I like racing in Italy, they have some awesome hard-pack tracks and the tifosi are always great. I have some loyal fans there so that’s a bonus when I go over to Italy. They are so passionate about racing, and they get 100% into it! I’m absolutely looking forward to go to Arco di Trento and Maggiora, to be lining up there with the strongest MXGP fields ever is going to be special.”

What’s your preferred track, Arco or Maggiora?
Christophe Charlier:
 “Arco for sure! The soil is very close to Corsican tracks in the summer, very hard pack, some stones… The corners can be more loose but everywhere else the ground is rock hard, almost like supermoto!”

The first three GPs have been a mixed bag for you, but in Argentina you did show the speed is there. As a rookie in the MXGP class it’s all still quite new for you, what are your impressions so far?
Christophe Charlier
:  “The first difference is the level, the best of the best in the world are in MXGP. Secondly I would say that the experience of the riders is also important. All of the guys have lots of experience of racing at the highest level, and passing is more difficult than in MX2. You see it in qualifying as well. In MXGP riders take less risks, the racing is more intelligent in a way.  In MX2 with all those young wolves things can get pretty hairy!”

Obviously a 450 bike is another kind of animal compared to a 250.
Christophe Charlier: 
“Sure, it’s not possible on a 450 to go full gas for the duration of the moto! Typically you’ll see the lap time drop 2, 3 seconds in the last 10 minutes.”

It sounds like a lame excuse but in a field that stacked, with very little differences between riders, settings are super important.
Christophe Charlier: 
“Oh yes! Maybe it’s one aspect that I have underestimated a bit at first, now I fully realize how important it is. On the other hand I put a lot of hours on my CRF450 this winter so I’m pretty used by the general feeling of the bike.”

You recently started working with former world champion Jacky Vimond , who is one of the most successful coaches in World motocross, how is is that?
Christophe Charlier:
 “It’s great because Jacky has  so much experience and he helped many riders reach their best level. Riders like Seb Tortelli, David Vuillemin, Josh Coppins, Gautier Paulin… I have worked with coaches before but not in this way so it’s awesome to have him in my corner.”

You are from Corsica, by its nature the island also has Italian influences. Is that the case with your family?
Christophe Charlier:
 “It is! My grandmother on my dad’s side is of Italian descent. The mentality, the food, culuture in Corsica… All of this is actually very similar to Italy. And I love Italy. In school I learned Italian so I understand the language perfectly but I don’t speak it enough! Actually the Corsican language is very much influenced by Italian as well. Corsican was about to disappear but now kids learn it in school again.”

We’ve seen on the Ruffriders video how cool your home track (Saint Antoine) is, that could be a nice setting for a bigger stage?
Christophe Charlier:
 “Wait until you see the track now, it’s been reshaped just now. It’s amazing. My club RMCC is working really hard to step things up and it would really nice  to have an MX Elite race there. (smiles) To have a Corsican GP is something else of course, that would be a dream coming true!”

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