ABOUT…..RYAN VILLOPOTO!!!

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Ryan Villopoto ha capito subito lo stile e si è italianizzato….serve per vincere mondiali….dicono! 🙂

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Già, quando l’autunno fa il suo arrivo vuol dire che le informazioni sul motocross scarseggiano, ma ci sono tanti argomenti di cui parlare, ed ecco che il nostro Luca ce ne tira fuori qualcuno, come ad esempio su Ryan Villopoto e le prossime su quelle gare di contorno o in attesa dei Campionati più importanti!

Articolo by Luca Serafini

In attesa della Monster Cup, qualche commento sul grande assente, nonché… grande presente ai prossimi MXGP: Ryan Villopoto.

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Chi ha fatto il colpo: “È la nostra chance”

Questa mossa deriva dalla volontà di battere KTM oppure il Campionato mondiale sta crescendo così tanto e Kawasaki vuole essere uno dei protagonisti di questa crescita?

Steve Guttridge (Racing manager Kawasaki Motors Europe): “Penso un po’ di entrambi gli aspetti. Certamente non vogliamo partecipare al Campionato mondiale pensando di non avere nessuna chance di vincere. Abbiamo ottenuto delle vittorie di GP negli anni scorsi che ci hanno motivato, ma per vincere un Campionato mondiale abbiamo bisogno di quell’extra in più”.

Come potrà andare il Campionato per Ryan?

“È difficile da prevedere. Le gare extraeuropee sono un terreno pressoché uguale per tutti. In Europa le piste con il fondo duro sono particolari e ben conosciute dagli specialisti europei, ma ho sentito che Ryan è forte anche sui terreni scivolosi! Ha un controllo così elevato della moto. Anche la sabbia va bene per lui. Vedremo cosa succederà”.

Quanto è stato difficile organizzare il tutto?

“Molto. Spostare il contratto che Ryan aveva con KMC (Kawasaki Usa) in un nuovo contratto con KME (Kawasaki Europa). Anche se è essenzialmente la stessa Casa, operiamo in territori diversi e lui aveva un altro anno di contratto per il Sx e il National, che sono sotto un diverso budget rispetto agli MXGP”.

Cosa pensi che significherà questa sfida per Cairoli?

“Penso che lo motiverà molto per rimanere nella sua forma migliore, puntare ai 10 titoli e a mantenere la leadership”.

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Ma lui pensa anche tanto alla donna che lo supporta nelle sue vicente, la Signora Villopoto!

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I giornalisti: “Motivazioni misteriose”

Davey Coombs: “Villopoto si è guadagnato la possibilità di finire la carriera a modo suo. Non tutte le leggende del motocross hanno potuto scegliere. Per qualcuno è successo d’improvviso e in modo infelice, senza possibilità di fare un Campionato d’addio (come Carmichael) o un’ultima grande vittoria (come DeCoster). Villopoto ha scelto una strada molto difficile, intraprendendo un’avventura mondiale finanziata in parte da Monster Energy, che è lo sponsor del campionato mondiale FIM, ma che non ha vinto un titolo in mezza dozzina di anni di tentativi. Villopoto potrebbe cambiare le carte in tavola, ma solo se lo stesso ginocchio malandato che lo ha tenuto fuori dal Campionato Lucas Oil Pro Motocross sarà in grado di sopportare i maltrattamenti delle corse. Tony Cairoli, Gautier Paulin, Clement Desalle e compagni sono estremamente veloci e competitivi nell’outdoor e combatteranno duramente per impedire a questo singolo americano di conquistare il circuito degli MXGP”.

Jason Thomas: “L’aspetto principale, a mio avviso, è che Ryan Villopoto era stanco della pressione che c’è nelle competizioni americane. È l’unico nell’attuale elite di piloti per cui l’unico risultato accettabile è la vittoria. Ogni cosa in meno sarebbe un fallimento e questa situazione si ripete anno dopo anno. Infatti, se il suo contratto si fosse esaurito nel 2014, credo che Villopoto avrebbe smesso di correre.

Il fatto che i GP iniziano più tardi permetterà a Ryan di recuperare in pieno il ginocchio e, inoltre, il calendario gli concede più weekend di riposo durante la stagione. Credo che lui veda l’impegno nei GP come meno gravoso rispetto ai due campionati Usa. Ma non sono sicuro che siacosì. Affrontare una stagione senza Aldon Baker (N.d.T.: vedi più avanti la smentita di Villopoto), in un nuovo Paese e in un nuovo team con piste di allenamento diverse e scarsità di preparazione fisica, oltre al diverso clima, tutto questo presenterà delle notevoli sfide. E Cairoli, Paulin, Desalle saranno più motivati che mai”.

Jason Weigandt: “Per comprendere il senso di tutto questo dovremmo avere accesso al vero modo di pensare di Ryan Villopoto. I risultati e la dedizione al lavoro dimostrano come lui

voglia fortemente vincere, ma perfino quando conquista un Campionato reagisce come se non gl’importasse. Ha accumulato record, ma dice che non gli interessano le statistiche. Se sapessimo cosa motiva RV ad alzarsi ogni mattina, infilarsi gli stivali e il casco, sapremmo di sicuro perché ha fatto questa scelta – ma non lo sappiamo”.

Denny Stephenson: “Vivere e correre in Europa per un americano non è mai stato facile e non lo sarà per RV. Ma penso che Ryan non abbia nulla da perdere e tutto da guadagnare con questa mossa. E lo dichiaro ora: Ryan tornerà a casa Campione mondiale dopo aver battuto Cairoli, Paulin, Desalle, Strijbos, ecc. nelle loro piste e con i loro calendari. Completerà la sua bacheca dei trofei con questo campionato e sarà il più tosto crossista americano di tutti i tempi”.

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Lo svago lontano dalle gare è essenziale per i piloti professionisti…..la passione per la pesca esalta Ryan!

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Il preparatore: “È ancora con me”

Aldon Baker: “Sì, sono ancora il preparatore di Ryan Villopoto! Il programma sarà differente da quello dello scorso anno, perché non sarà qui in Florida a tempo pieno. E, ovviamente, io non potrò seguirlo per tutto il tempo in Europa. Ma supervisionerò il suo programma di allenamento e lo aiuterò il più possibile”.

Puoi raccontarci qualche retroscena di come è venuto fuori questo affare del correre in Europa?”

“Tutto è cominciato con l’infortunio al ginocchio. Questo è l’evento che ha messo in moto il cambiamento. Senza l’infortunio, Ryan avrebbe gareggiato l’estate scorsa nel National e si starebbe ora preparando a difendere il suo titolo Supercross. Ma la questione del ginocchio si è rivelata più complessa del previsto. Il danno era più grave e ha necessitato un recupero più lungo rispetto a quello di un semplice legamento crociato. Quindi, con l’infortunio al ginocchio RV ha dovuto mettere le cose in prospettiva e trovare il modo di accontentare tutti nel suo ultimo anno di contratto. È così che è nata la questione europea. Di sicuro, non sarà facile”.

Qual è il programma di Ryan nei prossimi mesi?

“I GP iniziano a marzo e, se non sbaglio, in quel mese ci sono solo due gare (N.d.T.: la prima gara in Qatar è il 28 febbraio, poi le due di marzo di cui parla Baker). Non salirà in moto fino a novembre e poi dovrà affrettarsi. Dovrà andare in Europa per incontrare il team e completare tutti gli impegni dei test”.

Qual è il tuo programma per consigliare RV sulla vita in Europa e quanto sarà difficile?

“Viaggiare in Europa non è mai semplice. Un grande vantaggio, a mio parere, sarà la presenza di Tyla Rattray come compagno di squadra. E un grande aiuto sarà la presenza della moglie, Kristin. È una brava cuoca e si prenderà cura degli acquisti alimentari e di tutto il resto.

Uno degli aspetti cui RV dovrà adattarsi sarà quello di non avere una pista privata d’allenamento. Dovrà girare in piste pubbliche e trovare piste disponibili non è sempre facile.

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Ancora un pò di svago per Ryan, ma questa volta pensa alla moto….il suo cruiser fidato!

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E per finire…: “Parla lui”

Nessun pilota, nei 57 anni di storia di questo sport, ha vinto sia il principale Campionato mondiale FIM sia il Campionato Supercross AMA. Nessun campione in carica di Supercross ha lasciato la serie AMA per inseguire un titolo mondiale FIM.

Eric Johnson: “Perché fai motocross?”

Ryan Villopoto: “È cominciato come un hobby ed io ero bravo. Abbiamo iniziato con i campionati amateur e da lì è continuato. È stato un effetto a valanga. Non avrei mai pensato che sarebbe diventata una cosa così grande. Adam Cianciarulo portava con sé i video del supercross Bar to Bar del 2005 e li guardava in continuazione. Era quello che voleva fare. Il mio cammino è stato diverso. Ci sono cose di questo sport che non mi piacciono. Non è il contorno degli interessi commerciali, è il fatto di essere sempre al centro dell’attenzione, come in ogni sport, che può essere pesante. Io non lo faccio per essere protagonista”.

Eric Johnson: “Quando hai conquistato il titolo 2014 di Supercross lo scorso aprile, molti ex piloti, fra cui Jeremy McGrath, hanno dichiarato alla stampa che sembrava che tu non ti divertissi con questo sport. È vero?”

Ryan Villopoto: “Sì, di sicuro. Ma se domandi a Ricky Carmichael o a Jeremy McGrath cosa è cambiato nello sport da quando hanno lasciato, sarebbe molto interessante ascoltare cosa dicono. Riflettici. Il tuo primo pensiero sarebbe di dire che Ricky non ha smesso da molto. Ma se guardi al calendario, sono 7 anni… lo sport ora è così differente, la tecnica ha progredito, loro possono anche non conoscere del tutto cosa dobbiamo affrontare noi ora. Pensa solo ai carichi di allenamento oggi rispetto a McGrath. Quando mi ritirerò, dopo breve tempo lo sport sarà ancora diverso. È una palla che gira. Jeremy è stato una leggenda ai suoi tempi, poi ha passato il testimone a Ricky. Ricky ha alzato il livello e passato la palla a me. Loro mi hanno aperto la strada, mi piace pensare che anche io faccio la stessa cosa per le future generazioni di piloti”.

Eric Johnson: “Come hai disertato il National ha sollevato molti commenti”.

Ryan Villopoto: “Dopo che mi sono infortunato al ginocchio, ho dovuto prendere la decisione di non partecipare all’outdoor. È stato difficile. Non era una cosa che potevo dichiarare con leggerezza. Ci sono molti sponsor per cui guido e tutto deve essere studiato meticolosamente. E la gravità dell’infortunio non era così evidente subito.

Ho pensato anche di ritirarmi dalle gare. Ci sono pochi piloti al mio livello e ognuno gareggia per le sue motivazioni. A chi piace stare al centro dell’attenzione, chi per i soldi, chi per la fama. Per me questo è uno sport per famiglie. È stato un hobby in cui sono diventato bravo. Ho avuto molti bei momenti e ho incontrato delle grandi persone. Tutto considerato, questo è il mio lavoro. Non è la mia vita”.

Eric Johnson: “Quando è venuta fuori la possibilità di fare il Campionato del mondo FIM?”

Ryan Villopoto: “Ogni volta che vado in Europa mi meraviglio del mondo così diverso che c’è lì. Divertente. Qualcosa di nuovo e diverso che mi piace. Quando sono stato al MXGP di Teutschenthal, in Germania, ne ho parlato. Ne ho parlato con Monster. Ne ho parlato con i miei sponsor principali. Tutti sono sembrati positivi.

Mi sono chiesto se avessi ancora voglia di scalare la montagna, di ricominciare a ricostruire la mia forma fisica, l’allenamento e tutto il resto, dopo il terzo intervento al ginocchio. Pensavo anche alla possibilità di uscire di scena al top della mia carriera.

I giapponesi della Kawasaki hanno intravisto i benefici di marketing. Che io vinca o perda, venderanno più moto sia in Europa sia nel resto del mondo.

Monster ha un ruolo importantissimo nel mio programma. Ha una grossa presenza negli Usa, ma in Europa vedete solo KTM/Red Bull. Dal punto di vista di Monster, loro vogliono avere in Europa lo stesso tipo di presenza che hanno negli Usa. Sono molto grato a Mitch Covington (N.d.T.: il padre di Thomas) e a tutto il management di Monster per questa opportunità.

Qualunque cosa accada, mi ritirerò dopo il prossimo anno e lo farò come pilota con l’intera carriera in Kawasaki. Non è una cosa che capita spesso”.

Eric Johnson: “Kawasaki ti darà tutto quello di cui hai bisogno – parti ufficiali e assistenza tecnica – per vincere il Campionato?”

Ryan Villopoto: “So che parte delle componenti che KMC ha per gareggiare negli Usa non coincidono con quello che si usa per il Campionato mondiale. E il materiale che KME ha in Europa è diverso, perché cambiano i regolamenti. Per questo è importante avere con noi Yoko e Ando. Gli ho detto che non sono di strette vedute e che non mi rifiuto di provare le moto europee, ma se ho bisogno di qualcosa che lì non hanno, voglio avere accesso a tutto il materiale”.

Eric Johnson: “Tu e Kawasaki andate per vincere, vero?”

Ryan Villopoto: “Sì, sicuro. E non sarà facile. Sarà un mondo tutto diverso. Ci proverò e farò in modo di essere preparato e quel che sarà, sarà. Farò il mio miglior tentativo per vincerlo. Ma ne uscirò così, lo dico adesso: sarà la mia ultima stagione”.

Eric Johnson: “Aldon Baker sarà con te nel 2015?”

Ryan Villopoto: “Sì, sono ancora con Baker”.

Eric Johnson: “Come si sono comportati Luongo e la Youthstream in questo processo?”

Ryan Villopoto: “Prima di decidere, sono andato a vedere come vengono gestiti i GP. È tutto di prima classe. E lui era desideroso di aiutare e di far evolvere le trattative. Naturalmente questo evento è grandioso per il suo circuito. Penso che ne veda il valore”.

Eric Johnson: “Il nome di Cairoli viene sempre accostato al tuo. È facile inquadrare questa come la guerra dei due mondi. Come la vedi? C’è in ballo la tua reputazione o Cairoli è un pilota come un altro?”.

Ryan Villopoto: “È un altro pilota con cui battersi. È uno dei piloti migliori? Sì. Puoi paragonare le gare qui con quelle là? No. Loro non fanno il Supercross. Non puoi confrontare i due mondi. Quanto a Cairoli in particolare, sarà difficile. Prima di tutto è nel suo elemento. Lo ha già fatto. Conosce le piste. Penso che in qualche pista andrà meglio lui, in altre io. Ho gareggiato a Saint-Jean d’Angely. Ho sentito dire che è una delle tappe peggiori del Campionato, duro sotto con sopra un po’ di terra smossa. Ma ho fatto bene lì. Abituarmi alle piste e ai diversi terreni non sarà un problema per me”.

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Ci vediamo al prossimo argomento………..!!! :-D

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Eccolo Ryan a spasso per l’Europa con Tyla Rattray, oggi erano a fare dei test con la Kawasaki e il Team KRT!!!

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