Non ci sono più le mezze stagioni… o, meglio, le stagioni morte. Sono finiti i campionati MXGP e AMA, ma non ci si può dedicare alla moutainbike e presciistica, perché ecco una dietro l’altra MXdN, Straight Rhythm, Monster Cup, Bercy-Lille, Genova…! E noi in giro per Internet a caccia di commenti; intelligenti, curiosi, ma anche stupidi, perché no?

Le buone intenzioni…: “Promesse mantenute!”

Travis Pastrana, alla vigilia: “La Straight Rhythm è il condensato di quello che mi piace della guida. Da quando mi sono rotto il crociato a 12 anni, le curve mi fanno cagare! Mi piace saltare, passare le whoops e mi piace farlo in velocità. Mi piace il Supercross, perché adoro i salti, ma ho sempre pensato che non si raggiunge una velocità sufficiente nelle whoops per fare la differenza, se sei il migliore a farle”.

Sei con il 500 2T, piuttosto brutale?

“È selvatico! Ha il motore di una vecchia Honda CR500 montato nel telaio di una RM-Z450 attuale. Il problema maggiore è che non riesco a metterlo in moto. Io guido i 2T perché non mi piace mettere in moto i quattro tempi. Quando ho scalciato per la prima volta questa cosa, mi sono quasi fatto esplodere il ginocchio! Finora l’ho guidata una volta sola per divertimento e quando mi sono fermato ho visto che avevo perso una metà dei bulloni. Vibra così tanto che abbiamo dovuto mettere la Loctite dappertutto! La 500 è così violenta che ti stacca le braccia, ma ti permette anche di lanciarti oltre grandi spazi: ho saltato cose che non avrei mai pensato fosse possibile. A casa mia, alla fine di una serie di whoops, c’è un dente che porta su un table top, seguito da un singolo. A metà delle whoops ho messo la quarta, andavo così veloce che pensavo di riuscire a chiudere dal singolo al table. Invece sono arrivato fino oltre l’ultimo singolo: oltre 30 metri! Non lo rifarei, ma se alla Straight Rhythm c’è qualcosa del genere, metto su una marcia e ci provo! La gente si chiede quanto scrubberò con il 2T? Ma io non so scrubbare: e non c’è niente che io possa fare che non sappia fare anche Stewart! Scrubbino quanto vogliono, il mio piano con il 500 sarà di toccare terra il meno possibile lungo la mia striscia di gara”.

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Fratelli serpenti: “Malcom più veloce di James”

Forse è stata la sudditanza psicologica che Malcom ha verso il fratello maggiore James, come ha ipotizzato Pastrana: “James ha un vantaggio psicologico su Malcom e non lascerà che il fratello lo batta”, o forse semplicemente a Malcom non sono riuscite bene le due run decisive. Ma è un fatto che James Stewart ha battuto i tempi del fratello sono nel confronto testa a testa. In ogni altro run, Malcom è sempre stato il più veloce dei due. Solo la ripartizione del tabellone ha impedito che il confronto fra fratelli avvenisse in finale.

Malcom non ha ancora un manubrio ufficiale per il 2015.

Comunque, tirate le somme, né James Stewart né Marvin Musquin hanno perso un solo confronto in tutta la gara. Infatti, si sono entrambi qualificati con il miglior tempo della rispettiva classe. È assurdo pensare che con un panel di partenti così qualificato e con un confronto costantemente sul filo di lana, un pilota potesse essere sempre perfetto, ma è successo.

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I vantaggi del rettilineo: “In video a due a due”

Ci sono voluti 30 anni perché a qualcuno venisse in mente di raddrizzare un Supercross. È la trasformazione in realtà di quel folle gioco che si chiama Mad Skills MX.

Uno dei grandi vantaggi di questa formula rispetto al Supercross è che una più grande fetta di piloti riesce ad avere visibilità, apparire sugli schermi, con il proprio nome e sponsor. Cosa che il Supercross non riesce a fare.

L’altro è che la gara può essere organizzata in qualunque pezzo di rettilineo in giro per il Paese.

Costruito su misura per l’intrattenimento su Internet, fatto di brevi, eccitanti video, gli sprint da 50 secondi non hanno dato al pubblico il tempo per una pausa al bagno, prima che un’altra coppia di piloti fosse pronta al via! La trasmissione gratuita online in HD ha dato accesso alla gara a tutti nel mondo, un limite che ha sempre avuto il Supercross. Red Bull ha la capacità di trasformare l’evento in una miniserie come gli X Games, da portare in giro per il mondo.

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Il ritorno di Hansen: “Outsider di lusso”

Nel Supercross 2015 parteciperà nella classe 250. Una brutta gatta da pelare per molti rookies!

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Ultime osservazioni sul MXdN: “Dall’inviato speciale JT”

Jason Thomas: “Le prime curve a destra a 180° sono una cattiva idea. Non poter usare il freno dietro è foriero di cadute e ammucchiate e a una gara importante come il MXdN è un vero peccato.

Tony Cairoli è un vero campione, in pista e fuori. Ho avuto modo di conoscerlo durante questo mio viaggio in Europa e sono ripartito con un nuovo sentimento di rispetto per l’8 volte Campione del mondo. È una gran persona Tony!”

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Tattica di squadra: “L’esempio di Cairoli”

Steve Matthes: ”Analizziamo meglio la prestazione degli Usa per vedere come fare a interrompere questa serie negativa.

Gli americani dovrebbero mettere i loro tre migliori piloti nel team, indipendentemente dalla cilindrata su cui corrono abitualmente. Quest’anno Cairoli è sceso in 250 per aiutare il suo team e Van Horebeek avrebbe fatto lo stesso se non si fosse infortunato Desalle. Tommy Searle l’ha fatto per la Gran Bretagna, vincendo l’assoluta della MX2.

Perché no? La velocità è velocità e qualunque pilota Usa ha corso un lungo periodo di tempo con il 250 e ha possibilità di supporto tecnico anche se il suo team non partecipa al campionato 250. Johnny O’Mara, Jeff Ward e Bob Hannah lo hanno fatto negli anni ’80 e hanno aiutato gli Usa a vincere. Quest’anno, la mossa di Cairoli sembrava funzionare alla grande, fino alla sua caduta e la Gran Bretagna ha usato i risultati di Searle per finire a pari punti con gli Usa.

È stato un dispiacere per tutti che Cairoli sia caduto. La sua prova da 15° a primo al sabato è stato un capolavoro. Domenica stava avanzando e avrebbe ottenuto quanto meno un terzo posto, se non addirittura la vittoria in gara 1.

Quanto al Belgio, sono convinto che potrebbero prendere tre passanti a caso del loro piccolo Paese e finire comunque a podio! Mi hanno detto che sono 20 anni che il Belgio non esce dai primi 5, e ci credo!”

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A caro prezzo: “Il costo di un podio”

A causa dell’infortunio al piede subito al MXdN, Jeremy Martin non potrà partecipare alle Finali All-Japan a fine mese, con il suo compagno di squadra Cooper Webb, di fronte ai grandi capi della Yamaha.

L’AMA ha dato a ciascun pilota della spedizione Usa al MXdN 3.000 dollari come spese di viaggio, più 4.500 $ a ciascun team per le spese logistiche. Secondo il proprietario del team Yamalube/Star Racing Yamaha, Bobby Regan, la sua partecipazione a Kegums è costata più di 25.000 $.

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Alla ricerca di scuse: “Ma non se ne trovano!”

David Pingree: “Vorrei dire che abbiamo avuto sfortuna, ma un detto di un mito delle fiction,

Ron Swanson, m’impedisce di farlo. Ron sostiene che la sfortuna sia un concetto inventato dai deboli per giustificare i loro fallimenti. Non solo, dice anche di non fare a metà due cose, ma piuttosto di dedicarsi al 100% a una sola.

Credo che i nostri problemi al MXdN siano spiegabili con queste teorie. Da quando Ricky Carmichael ha lasciato lo sport, quante volte abbiamo mandato i nostri migliori piloti? James Stewart non è più stato nel team dai tempi della Kawasaki, Villopoto dal 2011. Potremmo giustificarci dicendo che non abbiamo mandato i nostri piloti migliori.

Ma siamo stati battuti dalla Francia che non ha convocato Musquin e Pourcel, e dal Belgio senza Desalle, quindi forse come scusa questa non funziona. Sinceramente, se qualcuno ha una teoria che abbia senso, me la faccia conoscere. Sembra proprio che i piloti dei GP abbiano alzato il loro livello”.