LOST IN TRANSLATION…..MX!!! 2014 #14

Scritto giovedì 11 Settembre 2014 alle 07:50.

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Lost in translation….MX!!!

Articolo by Luca Serafini

Bene, si ritorna con le chicche della rubrica più bella degli ultimi tempi, tante cose belle da leggere tutte d’un fiato, ovviamente anche Luca è tornato dalla vacanza ed è risalito in moto!!!

Buona lettura!!!

Quindi, buona lettura e CLICCATE il link per commentare!

http://forum.mxbars.net/viewtopic.php?f=18&t=69685

In attesa del comunicato stampa di Villopoto, la notizia più di rilievo è… che sono risalito in moto!

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Il segreto di Pulcinella: “Frizioni automatiche”

Sembra che sempre più piloti usino le frizioni automatiche Rekluse nel motocross.

Austin Paden: “Hai ragione, è proprio così. Siamo passati da tre piloti di tre anni fa al 25% oggi dei partenti”.

La crescita è solo frutto della maggiore spinta commerciale nel settore o anche il prodotti si è evoluto per meglio adattarsi alla pista?

“Molti conoscono la vecchia versione della nostra frizione. Era un po’ strana quanto a sensazione sulla leva. Ora abbiamo la Core EXP 3.0 automatica nella quale la leva funziona esattamente come una normale. Non ti accorgeresti mai di averla installata, a parte il vantaggio che la moto non si spegne! Puoi anche usare meno il cambio e hai dei benefici in curva, nelle partenze, nelle whoops. Abbiamo lavorato a stretto contatto con i piloti per rendere il prodotto perfetto e non dover adattare lo stile di guida di chi lo usa”.

Abbiamo visto molte cadute di top riders a cui la moto non si è spenta, nonostante la ruota fosse ferma. Ci sono team ufficiali che usano la Rekluse? O non lo dicono per far sembrare la loro moto più vicina alla serie?

“È una domanda difficile e ce lo siamo chiesti da tempo anche noi. Rimane un segreto anche per noi. Quando ti aggiri nel paddock con la maglietta Rekluse, si cuciono le bocche! Ma da quello che sento dire da piloti e da addetti ai lavori, ci sono buone possibilità che sia così. Non solo negli Usa: in Europa la Honda ufficiale della MXGP è nostro partner, così come alcuni team Yamaha”.

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Piani ambiziosi: “Da satellite a factory”

David Pingree: “Questa collaborazione gioverà a entrambi. KTM acquisisce un team con un background vincente, con il miglior look e set-up del paddock; TLD ottiene il supporto tecnico dello staff con maggior esperienza nel settore. Non saranno più i “fratellini minori” di Geico Honda. È probabile che dal 2016 TLD diventerà anche il team ufficiale KTM per la 250 e raccoglierà i giovani talenti provenienti dalle fila della Orange Brigade degli amateurs”.

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Bercy-Lille: “Il figliol prodigo”

Christophe Pourcel sarà tra i partenti del Supercross di Bercy-Lille a metà novembre prossimo. “Ero in contatto con l’organizzazione da giugno, poi i miei risultati dell’estate hanno messo di colpo tutti d’accordo! Il mio obiettivo per il prossimo anno è di fare il campionato Usa Sx 450, quindi Bercy-Lille sarà una tappa importante della mia preparazione. Ho dei contatti per avere del buon materiale per l’anno prossimo, il tutto dovrebbe concretizzarsi prima di Bercy-Lille, che vedrà quindi il mio ritorno di fronte al pubblico francese, a cui tengo moltissimo”.

Xavier Audouard: “Abbiamo visto Christophe Pourcel migliorare nel corso della stagione e dimostrare una velocità incredibile in qualifica e negli holeshot. Nel Sx la velocità e le partenze sono fondamentali; le gare più corte rendono l’aspetto fisico meno determinante”.

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Brazilian Grand Prix: “Le bacchettate di MXA”

È noto che tra MXAction e Luongo non corra buon sangue da lungo tempo e che le critiche che MXA fa periodicamente all’organizzazione del Campionato Mondiale vadano spesso oltre le righe e il buon gusto e deraglino sul personale. Detto questo, comunque, sono sempre pareri utili da ascoltare.

MXA: “La notizia che arriva dal Gran Premio del Brasile dello scorso weekend è che Tony Cairoli ha conquistato il Campionato Mondiale FIM 450 (o MXGP che dir si voglia) 2014. Questa era una conclusione attesa, dopo gli infortuni di Clement Desalle e di Gautier Paulin. Ma anche quando erano in salute, nessuno di questi due quotati contendenti è mai stato in grado di impensierire il dominio di Cairoli nella classe 450. Il suo titolo in Brasile era dovuto. È un grande campione e si merita tutti gli elogi che riceve.

Naturalmente, viene da chiedersi perché il Campionato Mondiale svolga le sue due ultime gare come eventi minori in paesi che non schierano un singolo pilota nei GP. Perché i tifosi in Belgio, in Francia, in Olanda o in Italia non possono accogliere le tappe finali, in modo da poter festeggiare con i propri campioni?

Peggio ancora, il promoter ha messo in piedi in Brasile uno show ridoto all’osso. C’erano solo 19 piloti nella MXGP e 22 nella 250. C’erano 4 piloti sudamericani nella 450, di qualità discreta. Sei sudamericani nella 250, con tempi sul giro di 15-35 secondi più lenti di Tixier.

Quando il campo dei partenti diventerà così ridotto da non giustificare più l’attenzione dei media nel mondo dei motori? I partenti nei GP sono passati da 40 a 30 e poi a 20. Quando dovrà essere anche Luongo stesso a infilarsi casco e stivali per raggiungere un minimo di 10 concorrenti?

È vero che non è opportuno schierare in un Gran Premio un pilota sudamericano che non vincerebbe neppure una gara amatoriale fuori dai confini del suo paese, ma è pieno di piloti francesi, svedesi, olandesi, inglesi, tedeschi canadesi e americani che potrebbero rinfoltire il cancelletto con talento almeno equivalente a quello dei piloti che ci sono adesso, se solo fosse economicamente fattibile. Ma con le tasse d’iscrizione ai GP ai livelli attuali e con nessun premio, gettone di presenza o rimborso spese, i Gran Premi non rispondono al primo requisito di uno sport professionistico… che è la capacità di far guadagnare i partecipanti!”

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70 primavere: “The man festeggia”

Jason Thomas: “Roger DeCoster è una leggenda vivente. Se guardate quello che ha raggiunto, sia come pilota sia come team manager, è difficile immaginare a cosa potrebbe ancora aspirare. I giovani d’oggi lo conoscono solo come manager di successo. Alcuni non sanno neanche di tutti i campionati vinti, che hanno illuminato la sua carriera di pilota agli occhi di chiunque abbia l’età giusta per ricordare. È davvero l’uomo che ha fatto tutto in questo sport.

È difficile trovare delle persone di cui proprio nessuno parli male. Questo

mondo cinico trova il modo di attaccare anche Madre Teresa di Calcutta! Ma Roger DeCoster sembra essere al disopra di tutto. Il rispetto si conquista, non è regalato, e Roger certamente ha conquistato il mio. Buon compleanno Roger!”

N.d.T.: Chi scrive si unisce agli auguri! Agli occhi di un 15enne innamorato del motocross, vedere da pochi metri di distanza, dietro una fettuccia, la sua guida fluida ed elegante al GP di Gran Bretagna di Farleigh Castle, nel luglio del 1972, è rimasto il ricordo indelebile di una vita!

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AMA Motocross: “I commenti di Emig”

Quattro volte Campione Nazionale AMA di motocross, Jeff Emig negli scorsi anni era il commentatore tecnico in tv per il Campionato Lucas Oil Pro Motocross. Quest’anno ha passato il microfono ad altri, ma queste sono alcune sue riflessioni.

Jeremy Martin è il primo campione su Yamaha nella classe dopo di te, e sono passati molti anni!

Jeff Emig: “Sì, era il 1992. Ho scoperto un legame emotivo con lui, che vince su Yamaha… ci hanno paragonato, ho veramente tifato per lui. E ha veramente a che fare con la mia storia di pilota Yamaha. È stato interessante. Sono orgoglioso di lui”.

Ed è sbucato dal nulla. Che cambiamento dal pilota che non si qualificava per il main event del Supercross. Lo avevi previsto?

“No. Ma anche io quando sono passato di categoria nel Supercross nel ’92 non mi sono qualificato per il primo main event dell’anno. Ma la stagione è proseguita e poi ho vinto il Campionato National di motocross. Un’altra strana coincidenza, una relazione anche in questo”.

E che dici della battaglia in 450?

“La tappa in Indiana… guardavo una foto della partenza della prima manche. Si è giocato tutto lì, nell’attitudine a guidare nel fango. Chi più è determinato, chi è disposto a rischiare. Dungey aveva il momento a suo favore, tutto andava nella sua direzione. Ma Roczen era così determinato a conquistare l’holeshot! Ha rischiato il tutto per tutto nella prima curva, una foto storica. È quasi caduto, ha messo la sua KTM tutta di traverso. Ha detto: “Devo farlo qui e ora! È qui che vinco il campionato’. E, se ci pensi bene, lo ha vinto grazie a quell’holeshot”.

Se fosse caduto, sarebbe stata tutta un’altra storia…

“È il bilancio tra i rischi e i benefici. Dungey, abitualmente, non prende rischi così grandi. Kenny è il tipo che si butta. Si è preso il rischio e fortunatamente questa volta gli è andata bene. La ricompensa è stato il campionato”.

Parlaci di Canard, diventato il preferito di tutti.

“Per la mia esperienza, a fine campionato ci sono i due-tre piloti in lotta per il titolo che si staccano da tutti, perché hanno una motivazione in più. Un pilota fuori dai giochi non ha la stessa motivazione e intensità. È quello, invece, che per me ha reso ancora più impressionante l’impresa di Canard. Il prossimo anno i favoriti dovranno guardarsi attorno, perché Canard è tornato!”.

Per finire, cos’è successo del tuo ritorno in gara a Loretta’s Lynn?

“Alla vigilia della gara ho fatto un piccolo errore in un doppio, tipo freestyle, e mi sono rotto la clavicola. La frustrazione è stata insopportabile, perché ci avevo messo tanto sforzo, tempo, sacrificio, tutto quello che serve per prepararsi a Loretta’s Lynn”.

Non l’avevi presa sottogamba!

“No. Non importa in che classe competi – siano i 50 monomarcia o i Veterans Over 50 – per vincere devi essere il più preparato. È vero che c’è dibattito sui forum dei fans, su questo o quel ex campione che gareggia tra gli amatori. Qualcuno è contrariato. Ma noi siamo piloti di motocross tali e quali gli altri Veterans che passano dalle qualifiche. Paghiamo le quote d’iscrizione e di parcheggio, facciamo le qualifiche come tutti gli altri. Spero che i piloti con cui gareggio in queste classi capiscano che siamo come loro e che vogliamo solo fare motocross. Loretta’s è la miglior gara per amatori al mondo, quindi spero che gli altri apprezzino che anche a un ex campione come me piaccia questo evento e gli attribuisca lo stesso valore che gli danno loro”.

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Prima che i giochi siano fatti: “Vi svelo che…”

Jordi Tixier: “Ho ricevuto il nuovo motore alla prima gara in Qatar. L’ho trovato molto aggressivo e non riuscivo a guidarlo. L’ho usato nel primo GP, ma poi sono tornato al motore 2013. Ho continuato la stagione con il modello 2013, usando il nuovo solo a Lommel, perché lì hai bisogno di più potenza. Sui terreni duri preferisco il 2013 e lo userò fino a fine stagione”.

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Ci vediamo al prossimo appuntamento con altre chicche sfuggite………..!!! :-D

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