LOST IN TRANSLATION…..MX!!! #2 1.4

Scritto giovedì 23 Gennaio 2014 alle 18:42.

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Lost in translation….MX!!!

Articolo by Luca Serafini

 

Ecco che torna la rubrica che ci accompagnava nel 2013 con chicche di ogni genere sul nostro amato sport, mercati americani, europei, campionati motocross, supercross, piloti, situazioni e tanto altro per il 2014, sempre più succulenti gli argomenti, seguita dal nostro Luca, vi proponiamo di commentare insieme agli appassionati!

Quindi, buona lettura e CLICCATE il link per commentare!

http://forum.mxbars.net/viewtopic.php?f=18&t=69685

NDT (Nota del traduttore): dovete lavorare, studiare… ma soprattutto allenarvi in moto, quindi non riuscite a leggere tutto quello che viene pubblicato in rete? O l’inglese non vi aiuta? Ecco un po’ di chicche e curiosità che potrebbero esservi sfuggite, pronte e “cucinate” per una veloce e agevole lettura!

È ricominciato il Sx Usa e l’attualità prende il sopravvento… Ma, oltre la cronaca delle gare, tra i tanti commenti che vengono pubblicati è interessante raccoglierne e tradurne qualcuno, di quelli che, com’è lo spirito della rubrica, potrebbero per qualche motivo esservi sfuggiti.

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Tabella rossa dei trainer: “Saldamente in mano ad Aldon Baker”

Prima dell’inizio del campionato Sx si è parlato molto del nuovo connubio di Roczen con Aldon Baker, ma non è il solo pilota ad avere fatto dei cambiamenti di preparatore e non è il solo a credere nell’importanza di avere al proprio fianco un coach-trainer.

Ryan Dungey: “In preparazione a questo campionato ho cambiato un po’ di cose. Penso che lo scorso anno sia stato buono, ma ho avuto difficoltà in qualche area cercando di fare il meglio in ogni situazione. Mi sembra di essermi esaurito, il motocross è così intenso, ma è logorante quanto una maratona. Per mettere a punto la mia preparazione ho ingaggiato Robb Beams. Mi ha aiutato tremendamente. Mi sento meglio fisicamente e stiamo cercando di migliorare la mia condizione atletica. Ci sono cose che pensavo di conoscere, ma non ero sicuro di affrontarle nella maniera corretta. Ora lui mi prepara un buon programma per tutto l’anno, senza improvvisazioni”.

Cole Seely: Finalmente ad Anaheim 2 ha avuto la serata che cercava. Ha condotto tutti i giri della finale senza titubare un attimo. Dopo la gara, ha attribuito il merito a Jeremy McGrath che durante la settimana l’ha aiutato a preparare le partenze.

Weston Peick: Ha veramente stupito tutti con la sua velocità nelle curve con appoggio. Entrava un po’ più forte e guadagnava sugli avversari. “Sì, certamente. Ho lavorato molto con Buddy Antunez sulla velocità in curva e in entrata di curva e su questo genere di cose. La mia velocità in curva è decisamente buona. È un fattore chiave nel Supercross. Mi è stata di aiuto”.

Justin Brayton: “La prestazione di Phoenix mi ha aiutato, ma molto è dovuto alla preparazione prestagionale, al mio cambio di mentalità, alla nuova moto e all’aver ingaggiato Nathan Ramsey come personal coach. Niente di veramente diverso, solo un lavoro più mirato e intelligente. In passato, spesso ho lavorato troppo senza un programma strutturato. Ho ingaggiato Ramsey come coach e credo che questo fosse un importante link mancante”.

Jason Anderson: “Ho il Coach Seiji al mio fianco per la preparazione atletica che mi indica un programma di allenamento, ma non è con me tutti i giorni. Jeff Ward, invece, è sempre ogni giorno al mio fianco. Viene in palestra con me, segue la mia tabella di allenamento. È proprio dentro. È il mio uomo. È una specie di babysitter, potrei dire! Mi aiuta a essere a punto”. È ancora tosto? “In bicicletta è uno tosto, e ha 52 anni!”.

Nathan Ramsey: “Per credere di poter stare davanti, occorre un po’ di convinzione. Può capitare di essere una volta il più veloce in pista, ma occorre convincersi di poterlo essere ogni settimana. Qualcuno nasce con una grande considerazione di se stesso, altri ci devono lavorare molto. Ma vedi che quando ottengono un buon risultato, poi vanno avanti come una valanga”.

Chris Carmichael (del Carmichael Training System): “Per quanto bravi siate da soli, ci sono 4 cose importanti in cui un trainer-coach è meglio di voi.

1. Vi tiene in tabella. Anche il più motivato trae beneficio da dover rispondere a qualcuno di cosa ha fatto o non ha fatto.

2. Rimane oggettivo. Lo sforzo dell’allenamento modifica le percezioni dell’atleta. In altre parole, voi vi stancate e cambiate la vostra percezione delle cose, ma il vostro allenatore no.

3. Ha una visione globale. Per quanto lodevole sia il vostro impegno nell’allenamento, spesso rimanete intrappolati dai dettagli del momento e perdete di vista il quadro generale.

 

4. Interpreta i dati. Non significa che voi non sappiate leggere i numeri, ma un coach-trainer li può interpretare con più esperienza e contestualizzazione”.

Il giallo degli occhiali: “Non più anonimi”

Chad Reed ha indossato nelle prime due gare degli occhiali con la strap nera anonima. Erano Fox, ma siccome nessuna marca di occhiali lo sponsorizzava, Reed non voleva fare regali a nessuno. Questa settimana ad Anaheim 2 Oakley lo ha ingaggiato ed è salita sul podio del vincitore. Soldi ben investiti per Oakley!

Guerra di sospensioni: “Gente da prendere con le molle!”

Il team JGR è ora equipaggiato con Kayaba dopo che Showa ha sottratto qualche team alla rivale.

In ambito arancio, la RG3 di Rob Henrickson’s non prepara più le sospensioni per i piloti ufficiali KTM. Rob è arrivato in KTM con De Coster, dopo aver lavorato con lui in Suzuki, quindi i due sono assieme da un po’ di tempo. Questa, dunque, è una novità importante per Rob, De Coster e KTM. RG3 ora lavora di nuovo per la Suzuki Yoshimura.

Sebbene i tecnici WP tengano le bocche cucite al riguardo dell’air shock che equipaggia le KTM di Tedesco, Short e Goerke, qualcosa è trapelato. Il serbatoio dell’aria è riempito di aria, non di idrogeno come si sospettava. Il sag è regolato aggiungendo o togliendo pressione. Come gli ammortizzatori a molla ufficiali WP, l’air shock ha le regolazioni high e low speed. Il pistone è enorme, perché la sua velocità nell’ammortizzatore è ben superiore a quella di un pistone delle focelle. Un tubo rivestito acciaio conduce a un serbatoio supplementare posto sotto la sella.

Ken Roczen vincerà molto nel Supercross in futuro. Ha velocità, talento e, giudicando dalla differenza visibile a occhio nudo tra la sua moto e quella di Dungey sulle whoops, anche la capacità di mettere a punto la moto.

Questioni di soldi: “Usa vs Europe”

Si dice che il team Bud Racing spenda meno per gareggiare nel Sx Usa con Teillet di quanto gli costi partecipare ai GP (tra viaggi internazionali, entry fee di Youthstream e altre spese). Inoltre, oltre ad avere visibilità in Usa, ottiene più pubblicità di quanta avrebbe in Europa in questo periodo dell’anno.

L’AMA Pro Racing è a corto di piloti. Nelle prime due gare c’erano solo 57 piloti che hanno tentato la qualifica per uno dei 40 posti del programma serale della 450. Peggio ancora, ce n’erano solo 47 nella 250. Queste cifre allarmano in vista di alcune prossime tappe che, tradizionalmente, attirano meno partecipanti. Certo che, per chi è abituato al massimo a vedere 25-30 piloti… c’è da mordersi le mani!

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Se volete commentare potete CLICCARE il link…

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Ci vediamo al prossimo appuntamento con altre chicche sfuggite………..!!! :-D

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