LOST IN TRANSLATION…..MX!!! #8

Scritto giovedì 5 Settembre 2013 alle 10:07.

1185619_10201197176789573_744201841_n

Lost in translation….MX!!!

Articolo by Luca Serafini

Foto by Stefano N.

 

E si continua con l’ottavo appuntamento di questa rubrica seguita dal nostro Luca,  ancora aneddoti divertenti e qualche rumors, quindi dopo il riposo in vacanza, dovete aggiornarvi e leggere tutte le news del mese!!!

Quindi, buona lettura e CLICCATE il link per commentare!

http://forum.mxbars.net/viewtopic.php?f=18&t=69685

.

NDT (Nota del traduttore): dovete lavorare, studiare… ma soprattutto allenarvi in moto, quindi non riuscite a leggere tutto quello che viene pubblicato in rete? O l’inglese non vi aiuta? Ecco un po’ di chicche e curiosità che potrebbero esservi sfuggite, pronte e “cucinate” per una veloce e agevole lettura!

 

Clan Alessi: “Con un occhio alla pensione…”

La famiglia Alessi ha messo in vendita la propria farm di allenamento, vasta 2 ettari e che offre il pacchetto completo per l’amatore ambizioso o per il professionista del Supercross. Comprende una casa con tre camere da letto e due bagni, due rimesse-officina, quattro serbatoi d’acqua riforniti da una sorgente naturale, una pista professionale per il Supercross con illuminazione da stadio. Il prezzo è di 295 mila dollari.

Unici rifacimenti necessari… le whoops e la schermatura anti-laser! 🙂

 

Nebbia fitta in casa Honda: “2014?”

Niente di certo, neppure alla sera dopo il GP di Gran Bretagna. Il meno che si possa dire è che in tre anni la HRC non ha ottenuto i risultati che si aspettava e che Paolo Martin sembra non aver ancora ricevuto garanzie da parte di Honda. Nei Rally-raid la HRC ha ripreso il controllo del team ufficiale e la possibilità di vedere HRC gestire direttamente il programma motocross non è da escludere. La HRC potrebbe – se venisse confermata questa opzione – affittare la struttura esistente di Martin gestendo direttamente il programma, ancora con i piloti Bobryshev e Nagl che hanno un contratto con Honda Europe per il 2014.

 

Musquin e il MXdN: “L’opinione di Vuillemin”

David Vuillemin: “… Per quanto concerne la selezione di Jordi Tixier in MX2 e Christophe Charlier in Open, Olivier Robert (il selezionatore della squadra francese per il MXdN) ci ha fatto capire che Marvin Musquin sarebbe meno forte di Jordi su una 250 e di Christophe su una 350 o 450… Anche solo confrontando le loro prestazioni sulla carta in MX2, Jordi e Christophe mi sembrano assai lontani dal livello di Musquin. Marvin corre in un campionato di livello superiore, senza limiti di età, contro più di un pilota che ha la tempra di Herlings. Ha il merito di averli battuti quest’anno a Mount Morris, in una pista che assomiglia come due gocce d’acqua a quella che ospiterà il MXdN. So bene quello che dico, perché ho girato in entrambe.

Quello che mi stupisce è paragonare le prestazioni da una parte e l’altra dell’Atlantico solamente sui risultati secchi, senza analizzare i giri veloci, i tempi di gara, i distacchi e i circuiti. Ecco il mio ragionamento: Herlings quest’anno ha dominato i GP con distacchi enormi. Ammettiamo pure che Herlings sia il migliore del pianeta alla guida di una 250F (idea che non condivido affatto): avrebbe avuto altrettanta facilità a vincere con i suoi distacchi abituali contro Tomac, Roczen, Musquin o anche un Baggett al 100% dell’integrità fisica? Ho dei grossi dubbi. Quindi, su che basi scegliere due piloti che si sono fatti regolarmente massacrare tutto l’anno da Jeffrey, quando avremmo potuto selezionare Marvin?

Avremmo potuto confrontarci con l’elevato e omogeneo livello della squadra Usa piazzando Musquin in Open: per vincere il Nazioni, occorre infatti avere due piloti top in 450 oppure un extraterrestre in 250 che possa fare risultato tra i 450 con la sua motoretta!

Le voci che circolano dicono che Oliver avrebbe visto Charlier in allenamento con la 450 e che questo sarebbe bastato per sceglierlo. Con quali criteri, con che metri di paragone? Voi sapete anche che il padre di Tixier ha il numero del presidente della FFM, Jacques Bolle, tra i preferiti nel suo telefono. È più di un anno che lo tartassa perché scelga suo figlio. La stagione scorsa, aveva anche chiamato Musquin per chiedergli se accettava di gareggiare nella Open a Lommel per lasciare il posto a suo figlio nella MX2.

 

Max Nagl: “Sopra le righe”

Hai ricevuto delle proposte di doping?

Max Nagl: “No, non ho mai ricevuto proposte. Ma nel nostro sport è molto facile doparsi, perché non ci sono controlli. È una cosa che non sopporto. È sicuro che qualche pilota del Mondiale sia dopato”.

 

Ugole d’oro: “Come celebrare un Mondiale”

Negli anni ’80, se vincevi un Campionato Mondiale era usanza… incidere un disco! Vi farà sorridere e, all’epoca, accettavamo la cosa di buon grado, non senza un filo di ironia. Ci è toccato sopportare, in amicizia…, per rispetto del nostro Jacky Vimond nazionale, il suo pezzo  “Mx-approved”.

John Van de Berk, Eric Geboers e Stefan Everts (il suo brano è l’unico che potete trovare su iTunes ancora oggi, “Try to beat me… I’m the best”) si sono prestati a questa moda curiosa che poi, col tempo, è (fortunatamente) svanita!

 

Reed in giallo: “Era quasi fatta!”

Carey Hart, team RCH Suzuki: “Non voglio entrare troppo nei dettagli, ma ne abbiamo parlato. Abbiamo parlato della possibilità di portare Chad nel team RCH. Lui era a un bivio tra cosa fare con il suo team Two-two o se riprendere a essere un pilota senza il proprio team. Alla fine ha deciso di tenersi il team. Siamo andati molto avanti nelle trattative con lui. Siamo arrivati a un passo dal concludere, ma poi lui ha deciso di mantenere in vita il team e io rispetto le sue decisioni”.

 

450 rookies: “Come sono andati?”

“Credo che il 450 si adatti meglio al mio stile di guida” è quello che dichiarano tutti i piloti al momento della transizione sulla moto di cilindrata maggiore. Ma alla prova dei fatti?

Justin Barcia Il due volte Campione della Supercross Lites si è fatto un nome con la guida aggressiva, senza freni, meritandosi il nick-name BamBam. Ma Barcia ha cambiato il suo stile nel 2013, mostrandosi più cauto che nel resto della sua carriera. E la scelta ha pagato. Barcia è stato all’altezza delle aspettative con un quarto finale nel Supercross e un terzo nel Motocross nella sua prima stagione in 450.

Phil Nicoletti Nella sua prima stagione completa in 450, Nicoletti è salito dalla profonda oscurità a un frequente piazzamento nei top ten. Una volta conquistato il suo primo Main event, non ne ha più mancato uno. Questa sì che si chiama “curva di apprendimento”!

Malcom Stewart Un’aggiunta dell’ultimo momento nella classe maggiore, per la sua stazza fisica veniva considerato più adatto alle moto grandi. Mookie ha definitivamente alzato il suo profilo di pilota con delle ottime prestazioni nell’outdoor.

Eli Tomac Perché lo mettiamo qui? I suoi progetti erano di passare alla classe 450 nell’outdoor. Ma le cose non sono andate così. Durante la pausa del Supercross West Region ha partecipato a qualche prova del Supercross 450, ottenendo anche un 4° a Daytona, ma non si è mai trovato alla perfezione con la Honda 450, quindi lui e il suo team hanno deciso di rimanere in 250, che si è rivelata una mossa vincente.

Dean Wilson Grandi attese per il suo debutto in 450 ad Hangtown. Ma dopo un’altra stagione caratterizzata da infortuni, il suo rientro in 450 sarebbe offuscato da quelli di Tomac e Roczen. Probabile che resti un altro anno in 250.

 

Pagelle Usa: “Studenti stranieri”

20° Clement Desalle.

Ad arrivare nei primi 20 con due sole gare disputate è l’invasore belga Clement Desalle. Sebbene non sia andato bene come nelle occasioni precedenti, Desalle ha mostrato un talento di classe mondiale. Una cosa che mi ha impressionato in Desalle, e nell’altro europeo Kevin Strjibos, è il fatto che sono apparsi in condizioni fisiche migliori di molti piloti americani; entrambi hanno attaccato per tutta la manche e fatto dei sorpassi sul finire della gara. Fa paicere vedere queste wild card in gara, ma a nome di tutti dico che il prossimo che vorremmo vedere qui è il n. 222.

Marvin Musquin.

Musquin è stato la rivelazione di inzio campionato, con due vittorie nei primi tre National. Molti si chiedevano se, con l’arrivo del caldo e delle piste più dure, avrebbe tirato fuori le “palle d’acciaio” come i suoi avversari più quotati. In verità, non c’è riuscito. Musquin si è appannato con il proseguire della stagione.

Ken Roczen.

Kenny è stato migliore quest’anno rispetto all’anno scorso e i dubbi sulla sua tenuta fisica nelle gare con il caldo torrido sono stati sciolti. È un campione, un vincente e un piacevole ragazzo. Spero solo che non si logori e che non perda la sua ingenuità europea per diventare uno come tanti nel paddock. Non metto in dubbio la sua tempra, perché un volo come quello di Millville lo ha sicuramente stordito, ma molti si chiedono, e io con loro: un Tomac si sarebbe ritirato dopo quella caduta?

.

Se volete commentare potete CLICCARE il link…

http://forum.mxbars.net/viewtopic.php?f=18&t=69539

Ci vediamo al prossimo appuntamento con altre chicche sfuggite………..!!! :-D