UNA BIRRA COL KAISER: Pagelle season 2012 MX1!!!

Scritto giovedì 27 Settembre 2012 alle 17:36.

 

E vabbe’, non ho fatto in tempo a capire che era cominciato che già siamo arrivati alla fine di questo mondiale. Altri due titoli se ne vanno sull’albo d’oro e ancora una volta, come da tre anni a questa parte, c’è un colore dominante: quell’arancione che mi sta a cuore dal 1996, quando a Mattighofen cominciarono a tinteggiarci le plastiche delle loro moto (prima mi stava a cuore il bianco). Tanto arancione, tantissimo. Forse anche troppo. Un monopolio di podi e vittorie che forse si vedeva solo negli anni ’80, ai tempi d’oro dello squadrone Honda HRC, ma che al giorno d’oggi è difficile immaginare; anche perché non ci sono più moto nettamente superiori alla concorrenza, di quelle che ci salti su e come per magia sei un pilota rinato. Vero, Ken De Dycker?
È diverso tempo che non scrivo più su questa rubrica e, inevitabilmente, ho lasciato indietro tanti argomenti che avrebbero meritato di essere approfonditi. Attraverso il forum, però, abbiamo commentato la stagione minuto per minuto e capello per capello, quindi si può dire che non ci sia bisogno di fare chissà quali conferenze. Mi posso dedicare al mio hobby preferito, quello per cui la gente del Bars mi conosce e per cui qualcuno ha avuto anche da scassarmi gli zebedei: le pagelle.
Vai con la musica solenne, rullo di tamburi e…

 

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CAIROLI: 10 e lode Prima dell’inizio del mondiale, dopo averlo visto correre per tutto il 2011 senza mai esprimersi al massimo, avevo paventato su questa rubrica il pericolo che fosse appagato, che avesse iniziato la fase calante, che la sua testa avesse cominciato a non rispondere più al 100% alle sollecitazioni ed i sacrifici che richiede una stagione di vertice. Invece Tony mi ha stupito ancora una volta, presentandosi più in forma e motivato che mai. Quello che abbiamo visto quest’anno è, per la completezza tecnica, fisica e mentale che ha esibito, il miglior Cairoli di sempre: la macchina perfetta, il mostro finale dei vecchi videogiochi, quello che diventava ancora più forte quando credevi di averlo quasi ammazzato (e se qualcuno sta pensando al GP di Svezia, sta pensando bene).

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DESALLE: 8 E’ il grande sconfitto di questo 2012, soprattutto alla luce dei roboanti risultati del 2011: rispetto all’anno scorso, infatti, Clement ha subito enormemente di più il confronto con Cairoli e non è praticamente mai riuscito a batterlo. Ma non è certo colpa sua se Tony quest’anno è stato “cannibale” come non mai ed ecco spiegato il motivo del voto comunque alto. Clement ha il grande merito di aver mollato più tardi di tutti, di aver provato a far saltare il banco e di aver corso al massimo almeno fino al GP di Russia, quando, solo dopo aver rischiato di finire in ospedale, si è rassegnato ad uscire dalla dimensione di pretendente al titolo: quella quest’anno era riservata solo a Cairoli.

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C. POURCEL: 7 L’unica costante della sua stagione è stata l’incostanza. Per dare un giudizio attendibile, bisognerebbe sapere quanto influiscono sulle sue prestazioni i postumi dell’infortunio del 2007 e quanto, invece, questo sia un paravento per nascondere una voglia di rischiare e sacrificarsi che attualmente non è da pilota che vuole vincere un mondiale. Sta di fatto che dei primi 5 GP era riuscito a vincerne 2; dal Brasile in poi non è più riuscito a salire sul gradino più alto del podio e ha sofferto anche lui la furia di Cairoli. Ha comunque collezionato tanti piazzamenti ed è riuscito a finire il campionato in una posizione dignitosa senza rischiare; quando è stato in giornata, poi, ha deliziato tutti con la sua guida unica. Uno come lui, anche a mezzo servizio, fa sempre comodo per elevare il parterre del mondiale.

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PAULIN: 7,5 E’ arrivato terzo al debutto in MX1, non proprio un risultato da buttare… Eppure la stagione di Gualtiero lascia un po’ di amaro in bocca, perché ha confermato quello che è sempre stato il limite di questo pilota: non riesce a reggere una stagione intera allo stesso ritmo. Quest’anno perlomeno non si è fatto male, ha potuto raccogliere punti in tutte le gare e si è tolto anche la soddisfazione di vincere 2 GP: con un Cairoli così, è grasso che cola.

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DE DYCKER: 7,5 Passare da “cadavere ambulante” a top rider della MX1 nel giro di pochi giorni è un’impresa che riesce solo se hai il talento e la condizione psico-fisica giusta. Proprio relativamente a questo secondo fattore sul gigantone belga c’erano sempre stati dubbi, anche negli anni in cui lottava per la tabella rossa. Adesso che il livello della competizione si è alzato, lui non è più una prima guida per vincere, ma quest’anno ha saputo riciclarsi come ottimo scudiero, potendo contare su un team ed una moto con cui si è trovato subito ed inaspettatamente a meraviglia. Forse quando è tornato Nagl ha un po’ sofferto il confronto e ha perso brillantezza, ma ciò non può offuscare un’annata comunque molto positiva.

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TEAM HONDA: 4 I due piloti di Martin si trovano a fine campionato ai margini della top ten, con un terzo di manche come miglior piazzamento stagionale. Magari da Goncalves ci si sarebbe anche potuto aspettare un’annata da outsider senza voler pretendere molto di più, ma almeno Bobryshev partiva per lottare costantemente coi primissimi. Il russo è la grande delusione di questo mondiale: ha visto il podio col binocolo e, pur correndo praticamente tutto l’anno con acciacchi di vario genere, non ha comunque mai dato l’impressione di poter fare molto di più di quello che ha fatto.

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PHILIPPAERTS: 5 So che mi attirerò qualche critica per questo voto e me ne dispiace, perché David è il pilota italiano che ammiro di più, però lo scampolo di stagione che ha corso secondo me ha dimostrato inequivocabilmente che non è più un pilota per vincere. Sì, c’è stata la riabilitazione dal grave infortunio ai polsi che lo ha condizionato all’inizio, ci sono state le due belle prove in Messico e Brasile, ma troppo spesso abbiamo visto il nostro guerriero in lotta per posizioni ai margini della top ten. Non si può sapere come avrebbe finito la stagione se non si fosse fatto male, ma, considerando che nessuno dei top rider si è ritirato in anticipo per infortunio (e che, anzi, negli ultimi GP è arrivato pure Nagl), ho paura che avrebbe faticato per tutto il mondiale.

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STRIJBOS: 7 Un’altra gradita ri-scoperta di questo mondiale MX1. Già nel 2011 era riuscito a finire la stagione senza infortunarsi e a raccogliere buoni piazzamenti; quest’anno è tornato anche a vincere una manche e diverse altre volte lo abbiamo visto tra i primi cinque. L’unico neo è che, proprio dopo aver vinto in Lettonia, è un po’ calato nel rendimento e non è più stato tra i grandi protagonisti.

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GUARNERI: 4 Si è parlato di lui solo quando, prima ancora che cominciasse il mondiale, ha criticato la decisione di KTM di affidare a De Dycker, e non a lui, la moto ufficiale dell’infortunato Nagl. Poi sono cominciate le gare e lui è letteralmente sprofondato in mezzo alla classifica, raccogliendo due ottavi posti come migliori risultati e finendo tredicesimo assoluto, in pratica penultimo tra quelli che hanno corso tutte le gare (dietro a lui c’è solo Barragan, poi vengono Philippaerts e Nagl). Mai una volta che avesse fatto venire il dubbio a De Carli: “Aò, questo avrà pure fatto a schiaffi co’ Tony, però ce conveniva fallo veni’ co’ noi!”

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BARRAGAN: 4 Anche per lui sembra inesorabilmente imboccato il viale del tramonto, a prescindere dalla moto che gli affidano, eppure c’è ancora qualche team manager che gli da fiducia. Perché? Perché è il pilota spagnolo più rappresentativo, perché ha una bella “valigia” appresso, oppure perché è effettivamente ancora in grado di dire la sua? Lo scopriremo solo vivendo.

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NAGL: 7,5 Sembrava ormai un pilota destinato al ritiro, con quei problemi alla schiena che non si capiva se e quando sarebbero stati risolvibili. Ha deciso di prendersi tutto il tempo che serviva per rimettersi in sesto, mentre sempre più gente era convinta che non sarebbe tornato più, e poi si è ripresentato a Loket. Da lì in poi ha stupito, ottenendo piazzamenti da podio in tutte le gare e mostrando una velocità che nel 2011 non aveva avuto mai; però ha avuto anche il tempo di far capire che forse non è solo sfortuna se si fa male così di frequente: in cinque gare che ha corso, infatti, già ne ha saltata una…

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BONINI: 6 Finché c’è stato, ha corso un campionato che io, francamente, non mi aspettavo: dopo essere uscito dal “giro” mondiale, infatti, credevo che avrebbe avuto grossi problemi a tornare e finire a punti anche una sola manche. Invece ha raccolto qualche punticino in tutte le gare a cui ha partecipato ed in qualche caso ha anche centrato risultati incoraggianti. Poi si è fatto male nella maniera più assurda e ha dovuto di nuovo abbandonare la nave: è proprio vero che quando non ti deve andare bene, non c’è verso di mandarcela.

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