I 4 CAVALIERI DELL’APOCALISSE Supercross season 2012!!!

Scritto venerdì 30 Dicembre 2011 alle 09:48.

I quattro cavalieri dell’ apocalisse.

 

Articolo by Fede Cassolato (Steelbass)

 

Poco da dire, poco da raccontare: la stagione 2011 del Supercross a stelle e strisce, è stata definita quella con la S maiuscola, la migliore stagione di sempre.

Ad una settimana dalla partenza della stagione 2012, il clima è saturo, tirato e teso tra le fila dei protagonisti. Fiumi di parole sulle potenzialità dei vari team, sugli aggiornamenti delle moto, e sulle motivazioni di ognuno dei piloti che andranno ad occupare singolarmente ogni posizione del cancello di partenza ad Anaheim 1. Ma i riflettori sono ovviamente puntati sui 4 detentori di tutti i record, copertine e dibattiti del 2011: Villopoto, Dungey, Reed, Stewart.

 

 

Ryan Villopoto.

Assieme alle vittorie, viaggiano sempre di pari passo le aspettative e non vorrei trovarmi nei suoi panni ad Anaheim1… credo che nessun pilota nella stagione 2012 avrà più fiato sul collo di Villopoto. Ansia, occhi puntati addosso, attesa… e tonnellate di critiche se dovesse commettere un passo falso. Il minimo dopo una stagione, come quella appena trascorsa, in cui si è trovato a dominare i podi di tutte le specialità crossistiche a tiro: Supercross, National, Motocross delle Nazioni e per finire Monster Energy Cup.

Solitamente di una persona che si gioca il tutto per tutto, si dice che non ha niente da perdere giusto? Per Villopoto invece le cose da perdere sono molte e dovrà vincere da subito e molto spesso, se vorrà dormire sonni tranquilli e non trovarsi il mattino della domenica a leggere fiumi di critiche nei blog e nelle pagine web più famose. Il binomio Villo Kawasaki è senz’ altro il più collaudato tra i quattro favoriti, ma le affinità degli altri migliorano di giorno in giorno e la sfida è sempre più difficile.

Go Villo!

 

Ryan Dungey.

Sete di riscatto, tanta. Sembra perfino disidratato. Anche lui si troverà molti sguardi addosso… una KTM 450 in supercross come fa a passare inosservata? Impossibile. Però forse, il suo vantaggio è che il fiato sul collo, non lo sentirà solo lui, ma anche la squadra. Sarà una cosa condivisa perché tutto il sistema è da rodare e qualsiasi piccolo passo in avanti sarà un successo… purché il successo non tardi ad arrivare.

 

 

Due anni di contratto con Ktm. A chiunque verrebbe da pensare che il primo anno sia di adattamento e il secondo di conferma, ma non le giurie americane. Il passaggio di Ryan, da una moto vincente quale la Suzuki, per una incognita mai provata come KTM non è stata una passeggiata da digerire a livello di commenti e giudizi.. e credo che anche i suoi tifosi lo stiano aspettando al varco.

 

 

 

Chad Reed.

Che dire di un atleta che sempre più assomiglia ad un vero Gladiatore nell’ arena? La stima di tutti quelli che lottano per riuscire a praticare questo sport è riposta in lui… per tutta una serie di motivi. In lui io leggo tenacia, bravura, ma soprattutto una resistenza fisica mostruosa, al di là dell’ essere umano. E’ stato rullato più volte da Stewart nel Supercross 2011 e si è sempre rialzato, addirittura sanguinante, ma non ha mai mollato. Nel national ha fatto un volo che rimarrà nella storia per la drammaticità ma anche per l’ incredibile fortuna nel non essersi fatto nulla.. si è rialzato in neanche 10 secondi, ha riacceso la moto ed è partito ancora più a cannone di prima.

Le attese su di lui sono alte, ma provengono più che altro da lui stesso. Lui è il suo team.. e questo lo rende ancora più grande. Scusate se sono di parte, ma non si può negare l’ assoluta devozione a questo sport di un uomo che si è messo in discussione da sempre ed ha rischiato del suo per poter proseguire nella sua carriera. Lui è il pilota per il quale molti fan dicono “prima non mi piaceva, ma da quando ha costruito il suo team ne sono diventato un grande FAN”.

Good Luck Chad!

 

James Stewart.

E qui la storia è lunga, altalenante. Non c’ è verso di spuntarla: o lo ami o lo odi. Ne sono state dette di cotte e di crude e ancora se ne diranno molte. Non so cosa non abbia fatto, o combinato per farsi sia amare che odiare. Una personalità assurda e a volte inopportuna in un mondo che è oltre il professionismo. Dai lanci con la moto deltaplano su di una torre Red Bull all’ arresto. Incredibile.

Wide Open Bubba – Quad Bubba – tutti soprannomi derivanti da prestazioni sublimi in gara, ma in gara a volte a cannato di brutto.

Le attese su di lui? Incredibilmente alte! Soprattutto dal nuovo team! Un’ altro quarto posto, od un’altra stagione di cadute ed errori porterebbe solo e nuovamente ad additare Yamaha che dovrebbe smentire tutte le chiacchiere che fin’ ora sono state fatte sulla sua ciclistica, motore, sospensioni e chi più ne ha più ne metta. La casa del Diapason non può e non vuole che si ricada in un ennesimo anno di dubbi sulla sua arma motocrossistica di punta!

Dal punto di vista personale, Bubba non può e soprattutto non vuole sentir più dire che è un pilota finito.

Noi tifosi di motocross, non vogliamo perderlo (almeno io) e sicuramente c’ è la voglia di vederlo correre non solo nel supercross, ma soprattutto nel National.

James, keep your mind on focus and GO GO GO!

 

Mancano solamente 8 giorni………………