UNA BIRRA COL KAISER…Le Pagelle GLEN HELEN!

Ormai solo a notte fonda riesco a vedere un GP per intero… e senza neanche buttarmi comodo sul divano, perché a Sportitalia hanno pensato bene di dare la precedenza ai programmi di approfondimento calcistico (come se non bastasse farsi il sangue amaro a guardare le partite della Juve, ci fanno pure gli approfondimenti sopra…) e ho dovuto ricorrere allo streaming. In ogni caso rieccomi, occasionalmente perché non so quante domeniche potrò dedicare al mondiale in TV, ma comunque quando riesco è sempre gustoso “tornare alle origini”.

 

C. DESALLE: 10 Non è una novità che Clement sia l’unico ad aver capito come si fa a tener testa a Cairoli: usa la sua stessa tattica, cioè colpire la psicologia dell’avversario, anche nei piccoli gesti, senza mai dimostrare il minimo timore. La novità è che il belga quest’anno sembra aver raggiunto una condizione psicofisica che gli ha permesso di ridurre notevolmente la differenza tecnica tra lui ed il nostro campione (complice anche l’infortunio di Tony), è consapevole di questo e non perde occasione per dimostrarlo. Nello sport, si sa, la psicologia è tutto, per questo quel gesto “tutto OK?” dopo il traguardo della prima manche, come a dire “ce l’hai fatta a starmi dietro?”, potrebbe fare più male di cento sorpassi in pista.

 

A. CAIROLI: 7 Si vede che non sta bene. Di fisico sicuramente, ma forse neanche di testa. Desalle lo sta mettendo alla frusta e Tony sembra subire il suo atteggiamento, perché è facile perdere serenità quando non riesci a dare il 100% contro un avversario pronto a colpirti al minimo cedimento, ed è facile fare errori quando non sei tranquillo. Certo, non è il caso di fare drammi, visto che nella prima manche per un pelo non gli riusciva il colpaccio e nella seconda ha ben poche colpe per l’incidente con Frossard; però ci sono tanti piccoli segnali che fanno temere che il Cairoli di quest’anno non sia lo stesso del biennio 2009-2010, a prescindere dall’infortunio.

 

K. ROCZEN: 10 Deciso a riscattare la batosta presa a Valkenswaard, corre una gara semplicemente perfetta. Primo, primo, primo e giro più veloce in assoluto tra MX1 e MX2. Le chiacchiere stanno a zero.

 

J. HERLINGS: 9 Prova a reggere il passo di Roczen per tutto il weekend e in gara gli rimane sempre vicino, ma mai a sufficienza da rendersi realmente pericoloso. Come ha notato anche Momina (che per la prima volta da tempi inenarrabili azzecca un’analisi tecnica della gara), il tedesco ha del margine, ma se lo tiene nascosto per cercare di indurre Jeff a tirare al massimo e commettere qualche errore; l’olandese, dal canto suo, è bravo a non andare mai oltre il limite.

 

M. NAGL: 8,5 Nella prima manche arriva terzo, ma dopo i fuochi; nella seconda si carica il team KTM sulle spalle e si esibisce in una prova molto convincente, sbarazzandosi con grinta degli avversari ed arrivando persino ad insidiare un Desalle che forse si rilassa un po’ troppo nell’ultimo giro. Dopo tre gare è inaspettatamente quasi 20 punti avanti a Cairoli, a solo 6 dalla tabella rossa.

 

T. SEARLE: 8 In quello che rischia di diventare il mondiale MX2 più noioso di tutti i tempi, Searle contribuisce ad ammazzare lo spettacolo con la sua regolarità di piazzamenti: tre gare e tre podi, terzo posto in classifica e già 30 punti di vantaggio sul quarto. Non sarà in grado di vincere, ma il pistolero è sempre un gran pilota.

 

M. ANSTIE: 7,5 Dopo aver passato stagioni intere in America senza battere un chiodo, ci ritorna da pilota del mondiale e sfiora il podio assoluto. Paradossi della vita oppure il livello medio della MX2 è nettamente più basso rispetto al National?

 

D. PHILIPPAERTS: 5 Mai seriamente in lotta per un piazzamento prestigioso, tira fuori i muscoli solo nel corpo a corpo con Bobryshev della prima manche, per il resto corre un GP assolutamente sotto le aspettative. In particolare in gara-2 fa una fatica bestia a recuperare e solo all’ultimo giro riesce ad inserirsi nella top ten, dopo aver vivacchiato tutto il tempo ai margini della scena. Sono già due gare che Cairoli ha problemi, ma lui non è mai riuscito ad approfittarne. Il mitico Ciccio Graziani, col suo tradizionale aplomb, avrebbe commentato: “dorme come Gaudenzio!”

 

S. FROSSARD: 4 Se Philippaerts dorme come Gaudenzio, Frossard fa “li danni co’ la pala” e completa il disastroso weekend del team Rinaldi. L’esuberante francese ci mette troppa foga, litiga tutto il tempo con la pista e butta via la tabella rossa con cadute a ripetizione. Ad aggravare la sua posizione, per noi italiani, c’è anche l’incidente con Cairoli, in cui è stato sicuramente sfortunato ad essere accecato dalla polvere proprio un attimo prima di saltare, ma anche poco furbo a non accorgersi che davanti a lui c’era un gran traffico proprio sulla traiettoria che stava per percorrere.

 

K. STRIJBOS: 7 Dopo anni difficilissimi, finalmente una bella gara per l’ex vicecampione del mondo, che tutti ormai davano per finito. Certo, una volta fatto 30 poteva fare pure 31 e non farsi soffiare il podio di giornata a due giri dalla fine, ma è comunque un segnale importante da cui poter costruire una buona stagione.

 

E. BOBRYSHEV: 7,5 Riporta sul podio la Honda di Martin dai tempi di De Reuver e lo fa con due prove attente, costanti, regolari: in una parola sola, concrete. Questo russo è sicuramente un bell’acquisto, fisicamente e psicologicamente è roccioso come Desalle e se continuerà a crescere potrà davvero emergere dal gruppo degli outsider.

 

D. GUARNERI: 4,5 Non so se avesse qualche problema specifico, però 13 punti in due manche sono troppo pochi. Anche perché vabbè che col fango si è distrutta, ma Glen Helen è una pista velocissima, di quelle che dovrebbero piacere a lui.

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