SUPERCROSS FUOCO E FIAMME POST INDY!!!

Scritto venerdì 18 Marzo 2011 alle 00:59.

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Traduzione by Federico Cassolato

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Non c’ è dubbio che tutti noi assistendo a questo campionato come ad uno spettacolo, perciò immaginiamolo come un film e dividiamolo in due tempi. La prima metà della stagione è il classico film d’ azione con grandi stars, combattimenti, esplosioni e battaglie. Ma non cercate troppe spiegazioni sui risultati, non ha nessuna importanza la posizione di arrivo di ciascun pilota poiché tutti sono impegnati nel tentativo di mascherare le proprie prestazioni, passando da “stiamo cercando di essere costanti”, a “è la nostra base di partenza” e fino a “è una lunga stagione”.

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Senza nessuna ombra di dubbio, la prima parte della stagione è il pacchetto più eccitante. Ci sono tutti i big, stanno bene ed esiti e mega distacchi sono ben bloccati. Ma prima o poi durante il percorso, le cose cominciano a farsi serie. Questa è la seconda metà, quando il campionato passa dal film d’ azione al dramma.

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Siamo arrivati proprio a quel punto. Ryan Villopoto sta cercando di prendere il sopravvento e gli altri non sono dove vorrebbero essere. Osservate la reazione di RV dopo la vittoria di questa gara e dopo aver vinto la grande battaglia di Los Angeles, ha dispensato high fives tutta la squadra.  Il suo sguardo ora è rivolto a Dio. La fine del campionato si avvicina e queste vittorie adesso sono una svolta. Fattore molto più importante del “semplice” guidare davanti a tutti per venti giri.

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Analizziamo ora tutti gli altri. James Stewart ha cercato in questa stagione di tenere la testa alta. Gli anni scorsi, quando sbagliava qualche gara, scompariva nel suo Motorhome. Quest’ anno, sta cercando di non perdere il sorriso, di rimanere avvicinabile. Dopo la gara di Houston e Atlanta era fuori a parlare e a firmare autografi. Ma è sempre più difficile rimanere positivi quando il distacco in classifica aumenta e il tempo per recuperare diminuisce. Sul podio ha detto “adesso sono incazzato” e poi mi ha detto: “è stato patetico”.

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Osserviamo Ryan Dungey. Tutto l’ anno, siamo stati in attesa di veder scintillare il campione.  Vogliamo qualcosa che riaccenda il fuoco, qualcosa che lo renda aggressivo e che lo spinga fuori dal limite più di un semplice uno per cento. L’ ho visto ad Indy. Mentre cercava di passare Trey Canard nel primo giro, era insolitamente aggressivo. E’ stato molto aggressivo anche con Reed e tutto ciò gli è costato una caduta. Ci sta provando e non sta più solo dicendo: “Sono felice di esser qui” o “Dedico tutto alla squadra”. Avete ascoltato la sua intervista incazzata con Erin Bates in TV? Sono andato a trovarlo nel camion Suzuki dopo la gara ed ho trovato un Ryan Dungey diverso. E’ incazzato, è cattivo. Ed è preoccupante.

Photo: Andrew Fredrickson

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Analizziamo Trey Canard. Tre settimane fa era il pilota più impetuoso della stagione, vincendo a Houston e comandando a San Diego. Poi sono arrivati gli errori da rookie, come cadute o arresti in ciascuna delle ultime quattro gare. A Indy è andato in ebollizione nell’ arresto durante la battaglia con Dungey al primo giro. Dopo la gara ha dichiarato: “Ero molto arrabbiato. Ero demoralizzato. Mi sono fatto risucchiare.” Ha perfino dato una spinta a Dungey dopo la gara, scusandosi in seguito. Il riscaldamento è acceso non’ ostante il momento bollente.

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Quindi abbiamo un Chad Reed che ha visto arrivare il suo momento nel campionato due settimane fa. Se ad Atlanta avesse vinto e Villopoto fosse arrivato terzo, Reed si troverebbe a solo undici punti dal leader, con l’ intera seconda metà della stagione da disputare. Nel corso delle ultime gare, è comunque salito sul podio, ma non è stato in grado di tenere il passo di RV.

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Queste sono le pillole difficili da inghiottire. I piloti stanno iniziando ad essere cattivi e le rivalità stanno venendo fuori. Tornando al 2009, Stewart e Reed hanno inanellato un duello all’ ultimo sangue nella seconda parte del campionato. Attualmente hanno trascorso la prima parte della stagione complimentandosi a vicenda e cercando di domare le fiamme. Da Jacksonville, l’ atmosfera è diventata rovente e le ultime gare sono diventate cose da leggenda.

L’ anno scorso tutto ciò non è accaduto per un’unica ragione: Villopoto si è fatto male proprio mentre il film drammatico stava per iniziare. L’ anno scorso dopo il decimo round, proprio in questo spazio ho scritto:

Dunge e Villo hanno si sono già scontrati in precedenza, senza mai creare frizioni, hanno legato in comune anche negli scontri con J-Law. Ma ora la posta in gioco è alta. Penso che il prossimo mese ad un certo punto gli spazi si stringeranno, aumenterà la pressione e accadrà qualcosa di folle. Probabilmente a St. Louis che sembra abbia sempre ospitato eventi frenetici, o a Jacksonville e Salt Lake City, dove l’ anno scorso accaddero cose da pazzi.  

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Beh, è successo a St. Louis. Villopoto ripulì Dungey e poi Dungey cercò di riprenderlo. La fine di quella gara era impostata per diventare un thriller e lo sarebbe stato, ma tutto finì nel momento in cui Villopoto cadde.

Photo: Matt Pavelek

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Questa stagione non si chiuderà tranquillamente. Ci sono troppe personalità con troppe storie personali. Ripensiamo a questi contrasti: nel 2008, Kawasaki ha deciso di lasciare a piedi Stewart dopo un eternità ed investire in un futuro con Villopoto. Ora il Kawi/Villo team, sta cercando (e finora, riuscendo) di tenere giù Stewart dalla testa del campionato. Villopoto inoltre ha assunto Aldon Baker, l’ allenatore che abbandonò Stewart l’ estate scorsa. Se voi foste Stewart, le stareste prendendo dal vostro vecchio team ed allenatore. Sareste anche in continue trattative con il movimento all’ interno del team. Credete ancora che Larry Brooks stia “passando del tempo con la famiglia”?   James ha il controllo totale del team adesso, ma ha corso cinque round di fila senza nemmeno una vittoria per la prima volta nella sua vita.  La febbre si sta alzando.

Photo: Andrew Fredrickson

Non dimentichiamo che anche Chad Reed ha corso per Kasawaki l’ anno scorso. Aveva un contratto di due anni con il team, ma entrambi hanno deciso di rescindere poiché il rapporto non funzionava in ambedue i lati. I Team ufficiali hanno chiuso definitivamente le porte a Chad Reed questo autunno. Se li può battere, questa è la stagione giusta per bacchettarli.

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Consideriamo che Dungey doveva schivarsi dalla questione:l’ anno scorso hai vinto perché tutti si son fatti male”. E adesso, con Villopoto, Stewart e Reed in forma, è dietro tutti loro in classifica.  Era più facile accettare questo giudizio di inizio stagione, quando c’ era ancora tempo per ottenere vittorie, capitalizzare sugli errori altrui e vincere il campionato di nuovo. Ora è una situazione disastrosa. Non dimenticate che quando la Suzuki era capitanata da Roger De Coster e Ian Harrison, qualsiasi pilota fosse coinvolto – Carmichael, Reed e Dungey – veniva trasformato in oro. Quest’ anno la sua RMZ450 ha patito due problemi meccanici. Non ha davvero nulla a che fare con questo il nuovo management? Ovviamente no. Ma questo è un gioco mentale e in questa fase della stagione, tutto viene ingigantito. E se siete li in giro con accessori KTM, perché non provate ad andare a parlare con Dungey e mettergli la pulce nell’ orecchio? (Oh, e dimenticatevi il malfunzionamento subito da Andrew Short questo weekend. Problemi strumentali li avevamo fissati per l’ anno prossimo. Andiamo avanti.)

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Questi piloti vengono definiti dai loro risultati, le loro scelte e le persone che li circondano. Negli sport di mazza e di palla, ogni atleta è parte di una squadra. In questo sport, l’ atleta è la squadra. Non fai il tifo per i Sox, ma per Reed. I tifosi appassionati come noi, definiscono il calendario degli anni della propria vita in base alle prestazioni di qualche pilota di motocross. Il 2009 è stato l’ anno della battaglia tra Stewart e Reed. Il 2007, l’ anno del ritiro di Carmichael. Il 2006, l’ anno di Carmichael, Stewart e Reed andarono giù a Las Vegas per il titolo. Nel 1992 Bradshaw sprecò tutto. Il 1996? Mc Grath andò vicino a vincerle tutte.

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I prossimi due week end, ci saranno le opportunità per cambiare i destini. Dungey ha bisogno di vittorie. Stewart ha bisogno di costruire una offensiva. Canard ha bisogno di un rimbalzo. Villopoto ha bisogno di non buttare via ciò che ha costruito. Non più divertenti film d’ azione, ma puro e semplice dramma.

Photo: Matt Pavelek

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La classe Lites presenta una storia simile, con Ryan Sipes che ha ottenuto la sua prima vittoria. E’ grande non solo per Sipes, ma per tutta la sua famiglia, che vive solo per questo (suo fratello minore Ryan Justin è nella mischia tutte le settimane, con il loro padre che assiste a tutte le gare affilando gli attrezzi per lui). E’ grande anche per tutti gli altri piloti che gli stanno vicino molte volte, come Brett Metcalfe. Dopo un po’, le persone pensano che vincere sia una sorta di blocco mentale. Sipes ha dimostrato che si può superare. (E dannazione, anche Metty avrebbe fatto lo stesso se la sua moto non fosse stata a corto di benzina a Southwick. Ma quello di cui sto parlando è che sembra che alcuni di questi ragazzi, debbano correre sotto l’ influenza di questa strana nube di sfortuna. Incredibilmente per Sipes si è dissolta.)

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La prossima domanda è, cosa porta a Sipes questa vittoria? E’ questa la svolta di cui ha bisogno per trovare il bandolo della matassa e vincere il titolo? Ha solo dodici punti di distacco. Poi ho pensato che Wilson e Bagget potrebbero emergere dopo aver vinto ad Altlanta e Daytona. Con un paio di errori dei KawaBoys e Barcia ancora in via di guarigione, questo titolo è in attesa di essere conquistato, e forse, solo forse, Sipes può farlo.

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A proposito, quando Sipes finalmente ha tagliato il traguardo con la vittoria, tutto il box stampa è esploso in un applauso. Eravamo tutti appiccicati alla finestra di vetro e non potevamo sentire lo staff e lo staff non poteva sentire noi. Non era importante, ma eravamo tutti gasati per Sipes. Non mi ricordo un applauso simile dopo la vittoria di un pilota.

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Un’altra cosa interessante è come nessuno facesse caso a Dungey. Sarebbe realmente facile per alcuni dei piloti o squadre in pista l’ anno scorso, dichiararlo altalenante, ma tutti sembrano concordare che sta guidando bene e l’ unico appunto mossogli è non cogliere le giuste opportunità. Se i suoi colleghi pensano che stia guidando bene, così deve essere perché ovviamente le competizioni non ti rilasciano un complimento se tu davvero non lo meriti.

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Alcuni anni fa, ero lo strano giovane annunciatore alle gare che fece un sacco di interviste, ma non ho mai effettivamente avuto il tempo per parlare seriamente con la gente nei box. Un ringraziamento particolare a Steve Matthes per avermi mostrato l’ atmosfera rovente dei box.  Ricordo che Matthes aveva iniziato come meccanico, quindi è sempre stato giù nei paddock e nei furgoni dei team molto prima di essere un giornalista in internet, perciò sa toccare le corde giuste. A pensarci bene, un paio d’ anni fa l’ unica persona con cui parlai realmente fu Josh Summey del Joe Gibbs Racing Team e anche questo accadde, solo perché Matthes ci ha fatto conoscere e diventare amici con il nostro amore comune per GNCC. Ora ballo il valzer nel camion del Joe Gibbs Racing come fosse mio. E mi sono appena trasferito a Charlotte in modo da avere il loro negozio vicino.

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Ho anche imparato a sfruttare la generosa ospitalità del Monster Energy Kawasaki (mi tocca rubare il cibo alle squadre ora così nei giorni di webcast posso mangiare direttamente dalla postazione di trasmissione). Questa settimana mi sono ufficialmente spinto troppo in la quando mi sono avventurato nel camion Kawi senza Matthes ed ho iniziato a mangiare le loro alette di pollo e gli hot dog. Matthew si presentò pochi minuti dopo ed io ero già immerso a tracannare ed ingozzarmi con la squadra. Poi hanno iniziato a prenderlo in giro ed io ridevo mentre mi scannavo un altro hot dog. Ah, quanto velocemente l’ allievo supera il maestro!

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E ci sono un sacco di storie in quel camion Kawi. Basta accendere la miccia affermando che è il talento di Villopoto a fargli vincere quelle vittorie, per vedere i fuochi d’ artificio. Lo spettacolo inizia, tra schiaffi e discussioni, Villo si incammina verso il fondo del camion come un gran finale. E’ come l’ atto principale, quando aspetti che l’ attrazione principale arrivi sulla scena e l’ audience si innalzi. Belle cose.

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Questo chiaramente non era un regalo, sebbene lo abbia messo su tweeter:  “RV ha avuto nuovamente fortuna guidando davanti a tutti per venti giri e vincendo”. Sta lavorando al massimo in questo momento, la moto sembra buona, il team è solito, è in forma e il suo stile di guida si è affinato tantissimo attraverso gli anni, sembra improbabile che possa perdere. Anche su una pista come Indy, con tantissimi solchi e sezioni difficili, ha sempre contenuto gli errori e anche quando ne fa, con palma rimette la moto dove dovrebbe andare ed evita la catastrofe. Ho scritto la stessa cosa su di lui a Daytona, ma ha vinto anche li, quindi credo che la storia sia la stessa. Se non mi credete, date un occhiata all’ intervista che abbiamo fatto con Ryan Hughes tornato a Los Angeles.

Photo: Matt Pavelek

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La scorsa settimana, sul nostro RacerX podcast settimanale con Matthes, Ping e me stesso, abbiamo chiesto a Malcolm Stewart, cosa serve per essere un top five o un pilota da podio. Mi chiedevo se lui fosse realmente in grado di mantenere il proprio ritmo per quindici giri. Beh, a quanto pare è possibile, perché ha concluso con un tranquillo e ben piazzato quarto posto. Nessuna caduta o errore madornale che nessuno possa aver notato. Si tratta di un vero miglioramento.

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E a proposito di una tranquilla e ben piazzata corsa, indovinate chi è di nuovo comparso nella top five questa settimana? L’ inosservato e favorito da tutti Justin Brayton! Ha avuto un paio di settimane difficili, ma era di nuovo nella mischia questa volta. So per certo che ha cambiato enormemente l’ impostazione basandosi su quando ha imparato a Daytona e sono sicuro che ha fatto la differenza. Dato che vivo molto vicino ai ragazzi di Gibbs, sto significantemente aumentando il mio affetto per questa squadra e la sto iniziando a chiamare JB10 “Perfect 10”. Dipende sempre da quanti pasti gratis riesco a scroccare al team. Non ne vale la pena?

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Voglio anche dare credito a Matt Lemoine, che non è riuscito ad entrare nei cinque la scorsa settimana e questa volta è arrivato quinto. Corsa carina per Les Smith che è approdato nella top ten e fannullone a Hunter Hewitt, che ha guidato molto bene ultimamente, ma è caduto al primo giro questa volta. Anche Jason Anderson era in serata positiva, ma le mie previsioni su di lui sono molto positive. Speriamo che si riprenda.

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Infine, Indianapolis è ufficialmente la città più sottovalutata in America. E’ composta principalmente da Hotel (solo sei Marriott), ristoranti, palestre, stadi e campi. Ma i vicoli erano veramente intasati venerdì sera, ed il sabato era talmente pieno che non riuscivamo ad entrare da nessuna parte. Lunghissime code fuori da ogni posto. Probabilmente non avrete Indy in Marzo come Vegas in Maggio, ma sicuramente troverete un sacco di persone. Se verrete a questa gara, potrete godervela.   

Questo è tutto da Indy per me.

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Fra soli tre giorni ci sarà la prossima gara di Supercross a Jacksonville!!!

http://www.racerxonline.com/2011/03/16/jacksonville-animated-track-map

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