UNA BIRRA COL KAISER:I mondiali piu belli(episodio 4)

Scritto mercoledì 12 Gennaio 2011 alle 17:12.


Premettendo che i nostri episodi non seguiranno un ordine cronologico, quindi se non vedete ancora raccontato “quel” mondiale non dovete fare altro che aspettare l’episodio successivo, in questo numero entriamo per la prima volta negli anni ’90, quelli dei colori sgargianti, dei primi numeri di freestyle, dell’”americanizzazione” del Mondiale e della crisi che lentamente ma inesorabilmente cominciava ad attanagliare il motocross. Anni che hanno segnato svolte epocali sul piano politico, con la continua introduzione di modifiche ai regolamenti e l’avvento della società promoter Action Group (guidata da quel Giuseppe Luongo che oggi è Mr. Youthstream), e su quello tecnico, con il debutto dei primi motori a 4T di nuova generazione. Anni che, molto probabilmente, sono stati il miglior connubio tra professionalità del paddock, qualità delle organizzazioni, bellezza degli impianti e livello dei piloti: al giorno d’oggi, infatti, ci sono degli aspetti che sono indubbiamente migliorati, ma su altri è meglio stendere un velo pietoso. Anni che hanno contraddistinto il momento di massimo dominio delle Case giapponesi, che sembravano aver definitivamente monopolizzato il mercato del cross, mentre nel frattempo alcuni storici marchi europei stavano cercando di resistere strenuamente.

 

Questa settimana è la volta dell’avvocato del Bars/forum, Pentolino Daniele Sinatra, che ci racconta la storia del Campionato del Mondo 1991 della classe 250: una delle edizioni più incerte, ricca di colpi di scena e stravolgimenti d’equilibrio, chiusa alla fine con un “giallo” che ancora oggi grida vendetta.


1991 (250 cc): DAI MANUBRI ALLE MANI

Il Campionato del Mondo 1991 della quarto di litro si presenta agli occhi del pubblico come il più interessante della stagione che va a cominciare. I favori del pronostico sono tutti per il campione del mondo in carica, ossia quell’ Alex Puzar che nel 1990 ha stupito gli appassionati ed annichilito la concorrenza, conquistando a suon di vittorie la corona iridata nell’anno del debutto nella categoria, in sella alla Suzuki del team diretto da Michele Rinaldi.


La rosa degli avversari è comunque ampia. Uno dei principali è senza dubbio Trampas Parker, statunitense di nascita ma italiano di adozione, iridato della 125 nel 1989 (dopo un gran duello proprio con Puzar), che punta a riscattare un 1990 condizionato da un infortunio scendendo dalla KTM ufficiale e salendo sulla Honda del team M.P. di Martin, dotata di kit ufficiale HRC. Temibilissimo è anche l’esperto olandese  John van den Berk,  grande specialista dei fondi sabbiosi. Da non sottovalutare possibili outsider come il vicecampione in carica Pekka Vehkonen, Dave Strijbos, i giovani inglesi Dobb e Herring, il nostro Michele Fanton e lo statunitense Mike Healey, che arriva dalla 125 per sostituire Parker in sella alla KTM ufficiale gestita dall’importatore italiano Farioli: tutti piloti in grado, almeno sulla carta, di inserirsi nella lotta per i successi parziali.


La prima gara delle stagione si disputa sulla sabbia di Mill, in Olanda, dove gli specialisti nordici la fanno da padroni: nella classifica generale del GP il primo pilota non fiammingo è Parker, sesto assoluto, mentre Puzar si ritira in gara-1 e conquista il terzo gradino del podio in gara-2. Il riscatto dei due grandi favoriti arriva comunque prontamente. Puzar piazza una doppietta nel secondo GP, in Cecosolvacchia, mentre nelle due prove seguenti, a Schwanenstadt (Austria) e Mantova è  Parker il vincitore assoluto, ma Puzar riesce comunque a dividersi con lui le vittorie parziali di manche.  In classifica generale, dopo quattro prove, comanda Parker con 9 punti di vantaggio su Puzar, ma il campione del mondo è ancora il favorito principale perché ha impressionato di più, ad esempio nella seconda manche italiana, conclusa al sesto posto con la leva della frizione a penzoloni dopo un contatto con Healey.

1991-Parker



Nella gara seguente il sorpasso in classifica da parte di Alex si concretizza, nonostante un ritiro per un guasto tecnico in gara-2: Parker, infatti, vive un weekend da incubo a causa della rottura del motore nella prima manche e di una caduta nella seconda, che gli permettono di raccogliere solo pochissimi punti.

Quando la situazione sembrava ormai delineata in un remake della lotta a due tra Puzar e Parker che aveva già infiammato il mondiale 125 dell’89, all’improvviso salta fuori un nuovo protagonista. Mike Healey, che già in quel mondiale dell’89 aveva rivestito il ruolo di terzo incomodo, vince a sorpresa la prima manche del GP di San Marino, disputato sul circuito della Baldasserona, e non centra la doppietta solo perché uno stupendo Fanton gli strappa la vittoria proprio all’ultimo giro della seconda, ma si aggiudica comunque l’assoluta. Puzar, che non ha mai amato la pista per via del suo fondo duro, si accontenta di due piazzamenti, mentre va di nuovo male a Parker, che riesce a raccogliere solo un sesto di manche; il weekend è quindi archiviato positivamente dal campione di Ceva, che allunga ulteriormente sul suo diretto rivale. Nessuno ancora s’immagina che da San Marino è invece uscito un giocatore che è pronto a far saltare il banco del mondiale. La situazione di Puzar sembra ancora più tranquilla dopo il successivo GP di Francia: Alex, con due piazzamenti a podio, si aggiudica l’assoluta, mentre i vincitori di manche Healey e Parker collezionano un ritiro a testa e perdono ancora punti.


A Nismes, in Belgio, la battaglia in pista degenera ed il rapporto di grande amicizia che lega Puzar e Parker si incrina: come recita il titolo, si passa dai manubri alle mani ed il duello per la vittoria del mondiale cross si trasforma quasi in un incontro di boxe! Il fattaccio avviene verso la fine della prima manche, quando Parker supera Puzar in curva con una manovra che viene reputata irregolare da quest’ultimo; comincia così una lotta che porta i due a toccarsi più volte fino a quando Alex, con un attacco deciso, manda gambe all’aria Trampas e si riprende la piazza d’onore, lasciando l’americano alle sue spalle. Non appena tagliato il traguardo Parker, visibilmente arrabbiato, si scaglia contro Puzar e cominciano a volare insulti e minacce reciproche, fino a quando i due non vengono divisi dai membri dei rispettivi team. Nella seconda manche Alex e Trampas sono ancora visibilmente nervosi per l’accaduto, guidano male e non vanno al di là di modesti piazzamenti; a vincere è Mike Healey, che ormai da splendida sorpresa è divenuto una concreta realtà del campionato.

Puzar 1991




Dopo otto prove Puzar comanda la classifica di campionato con 204 punti, davanti a Parker e Healey appaiati a quota 169. Il campionato fin qui è stato caratterizzato dagli alti e bassi dei vari  protagonisti: Parker ha corso a fasi alterne, dimostrandosi irresistibile in alcune occasioni ma mediocre in altre, anche a causa di qualche problema personale dovuto alla nostalgia di casa. Mike Healey dei tre è quello che ha meno da perdere: non partiva con l’obiettivo di vincere il mondiale, quindi non ha nessuna pressione, inoltre è il pilota di una Casa che ha appena dichiarato fallimento, per cui non può aspettarsi grandi budget a supporto; dopo un inizio in sordina, ha mostrato una crescita costante e a suon di vittorie di manche ha agguantato Parker al secondo posto. Puzar ha vinto più gare rispetto ai rivali, ma ha commesso anche diversi errori e per questo non è paragonabile allo schiacciasassi imbattibile della stagione precedente; tuttavia, a sole tre prove dalla fine (il GP del Venezuela è stato annullato) e con 35 punti di vantaggio, Alex sembra avviato verso una tranquilla conferma del suo numero 1.


Ma in uno sport come il motocross le sorprese sono sempre dietro l’angolo e basta aspettare il GP seguente, disputato negli Stati Uniti a Unadilla Valley, per averle. Un Puzar stranamente deconcentrato e teso si ritira, senza apparente motivo, in entrambe le gare dopo alcune cadute. In realtà Alex comincia a sentire troppo la pressione della gara e degli sponsor e non si diverte più a guidare: si sta profilando quella crisi psicologica che lo porterà, nel giro di due anni, a meditare addirittura il ritiro dalle competizioni! Ne approfitta Parker, che recupera ben 24 punti in un colpo solo, grazie a due piazzamenti in un GP dominato dai padroni di casa Stanton e LaRocco. Healey non è altrettanto pronto e non riesce a guadagnare quasi nulla, rimediando solo un sesto posto ed un ritiro.


Nel decimo GP, che si corre in Svezia, subentra un altro colpo di scena a stravolgere gli equilibri. Nella prima manche Puzar, tornato in perfetta forma, parte male e nella rimonta per evitare un pilota più lento perde l’appoggio nella rampa di un salto; all’atterraggio poggia male la sua gamba destra e si rompe il menisco ed i legamenti del ginocchio. Per lui, inevitabile, arriva un altro doppio ritiro e Parker, ancora una volta piazzato, recupera altri 24 punti, guadagnando la vetta del campionato con 13 lunghezze di vantaggio su Alex e su Healey, vincitore di gara-2. Con i giochi per il titolo ancora aperti, Puzar decide di operarsi solamente al menisco e di rimandare l’intervento ai legamenti a data da destinarsi, onde poter partecipare all’ultima prova, che si disputerà a distanza di appena due settimane.

1991-Stanton-Healey


L’ultima gara del campionato vede, quindi, ben tre piloti ancora in corsa per la vittoria finale. Teatro della sfida sarà la pista di Suzuka, in Giappone, ed i contendenti se la dovranno vedere, oltre che con gli avversari abituali, anche con la wild card Jeff Stanton, che è stato invitato dalla Honda a disputare il GP giapponese per fare passerella, ma anche per dare una mano al compagno di marca Parker. Intanto i rapporti tra Trampas e Puzar sono tornati buoni, tanto che nella conferenza stampa pre-gara l’americano dichiara che, qualora non fosse lui a vincere, preferirebbe che il titolo andasse al suo amico Puzar; dal canto suo Alex conferma che è pronto a giocarsi il titolo sino in fondo, ma che sarebbe contento di una eventuale vittoria di Parker.


La prima manche è bellissima: Healey scatta in testa e s’invola seguito da Stanton, Parker è nono e Puzar a centro gruppo, impegnati in furiose rimonte. Sul finale di gara il pilota della KTM dà via libera ad uno Stanton molto aggressivo e preferisce non rischiare contatti, mentre Parker e Puzar combattono un gran duello per il terzo gradino del podio, risoltosi a favore dell’americano a causa di una scivolata del piemontese. Al termine della gara Parker guida la classifica con un margine di 11 punti su Healey e 15 su Puzar: per l’americano d’Italia la conquista del titolo sembra ormai una formalità.


Gara-2 riserva, però, l’ennesimo colpo di scena di questa rocambolesca stagione. Al via Stanton taglia la partenza e falcia Strijbos, innescando, così, una caduta di gruppo in cui rimane coinvolto anche Parker: Trampas è dolorante (in breve la sua maglia comincerà a mostrare le macchie di sangue dovute alle escoriazioni), con gli occhiali rotti e la moto danneggiata, ma la posta in gioco è troppo alta per ritirarsi, per cui rimonta in sella e comincia un lento recupero. Davanti, nel frattempo, c’è ancora una volta Mike Healey; dopo alcune tornate Stanton si piazza alle sue spalle, mentre Puzar, nonostante il ginocchio appena operato ed un paio di scivolate, occupa comodamente il terzo posto. Il “fattaccio” è nell’aria e puntualmente si verifica: Stanton, nel tentativo di passare Healey, entra molto duro sul rivale, gli tocca la ruota anteriore e lo fa cadere; Mike si rialza prontamente, ma Jeff è ormai lontano e vince la manche in scioltezza. Puzar chiude terzo e Parker, dopo una generosissima rimonta, è sesto: visto che il secondo prende 17 punti ed il sesto 10, per soli quattro punti il campione del mondo 1991 è lui!

1991-Healey


Healey, tagliato il traguardo, recrimina per il sorpasso subito da Stanton e nella conferenza stampa di fine gara gli si scaglia contro senza mezzi termini: “Se non ci fosse stato quel deficiente oggi sarei Campione del mondo!” In effetti Mike, con i sei punti lasciati a Jeff nelle due manche, avrebbe preceduto Parker in classifica, che ha comunque meritato il titolo per la generosità con cui ha corso; la manovra di Stanton è stata sicuramente ai limiti del regolamento, probabilmente oltre se si considera che può essere stata dettata da un gioco di squadra Honda, ma Jeff ha sempre respinto le accuse di volontarietà del contatto e non bisogna dimenticarsi che, senza la sua manovra folle al via, molto probabilmente Parker avrebbe potuto controllare la gara senza dover rischiare tutto in rimonta. Puzar, dal canto suo, ha fatto il massimo con il ginocchio malconcio, ma sicuramente può recriminare per i quattro “zeri” di fila rimediati tra gli Stati Uniti e la Svezia, che di fatto gli hanno fatto perdere un mondiale che aveva in mano.


Parker, quindi, sale per la seconda volta sul tetto del mondo al termine di un campionato molto combattuto (oltre ai tre mattatori, ci sono state vittorie di GP e manche per Vehkonen, Van de Berk, Bervoets e Fanton), ma, per certi versi, anche molto strano, in quanto caratterizzato da singoli episodi che nel corso della stagione hanno favorito o l’uno o l’altro pretendente al titolo e che ne hanno determinato il risultato finale. Non si può dire certo dire, infatti, che vi sia stato un dominatore assoluto, così come avvenuto negli anni precedenti con Bayle nel 1989 e lo stesso Puzar nel 1990, ma sicuramente si può affermare che ha vinto il pilota che ha sbagliato di meno.


Il 1991 sarà l’ultima stagione a grandi livelli per Mike Healey: il titolo di vicecampione gli aprirà le porte del team Suzuki Geboers per il 1992 (come compagno di squadra di Everts), ma sarà una stagione molto opaca, al termine della quale il “Gunner” tornerà in America, per poi ritentare l’avventura mondiale nel 1996 in 500, senza però mai riuscire a rinverdire i fasti di quell’indimenticabile 1991. Dopo il ritiro dalle corse non è riuscito a costruirsi una vita tranquilla ed oggi, purtroppo, è detenuto presso un istituto penitenziario negli USA, a causa di un tentativo di scippo nei confronti di un’anziana signora. Alex Puzar continuerà ancora per più di 10 anni una carriera quasi sempre al top, nonostante proprio in questo 1991 siano emersi i primi segnali di un certa fragilità psicologica che lo accompagnerà fino al ritiro, avvenuto nel 2002. Oggi è il responsabile in pista dell’azienda di abbigliamento Pro Grip. Trampas Parker correrà anche lui ancora per molto tempo; rispetto a Puzar abbandonerà un po’ prima i piani alti della classifica, anche a causa di tanti infortuni, ma si ritirerà un anno dopo, nel 2003. Oggi vive negli Stati Uniti, dove ha aperto una scuola di motocross. In ogni caso ritroveremo ancora questi due grandi piloti sul nostro cammino, a testimonianza della grande carriera che hanno avuto, per cui non vale la pena raccontarvi troppo.


Per il momento limitiamoci solo ad anticiparvi che nella prossima puntata sarà…

1999: THE ITALIAN WAY

 

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