UNA BIRRA COL KAISER!!!Le Pagelle!!!

Ed eccolo qui,quando tutti sono sulle spiagge o nei boschi al fresco,il nostro pagellaro Kaiser è bello comodo sul divano,nemmeno sulla cyclette e col venmtilatore in faccia,sentite che ve deve dì sul GP di LOMMEL!!!!

 

“Se lo sapevo ero andato al mare!” Questo è il primo commento che mi viene in mente dopo le gare di oggi. Era ormai da parecchio tempo che non riuscivo a vedermi un GP per intero e senza distrazioni, per cui oggi a mezzogiorno meno dieci avevo declinato tutti gli inviti, annullato gli impegni, informato la segretaria di non passarmi nessuna telefonata e comunicato all’ufficio stampa che non avrei rilasciato interviste, proprio per gustarmi “a panza all’aria” tutte e quattro le manche. Alle cinque meno un quarto, con le lacrime agli occhi per gli sbadigli e l’aria a metà tra il rincoglionito e l’insoddisfatto, ho pronunciato la frase di cui sopra, che ancora adesso non riesco a  togliermi dalla testa. Quattro manche, e dico quattro, che definire soporifere è un eufemismo: qualche sprazzo di battaglia in MX1 e per il resto solo un mucchio di disgraziati che, come le anime dannate di Dante, cercavano di trascinarsi tra indicibili sofferenze in mezzo a quell’inferno che è Lommel. Ci sta che una gara sulla sabbia (su quella sabbia, perdipiù) non sia spettacolare, perché si corre molto di ritmo ed ognuno deve impostare il suo, badando solo a non stancarsi troppo presto per arrivare alla fine con un passo ancora accettabile, ma stavolta c’è andata proprio male. Un GP così lo consiglio agli psichiatri per curare l’insonnia…


K. ROCZEN: 9,5 Che pilota straordinario! Sembrerà scontato dirlo, ma questo biondino vale veramente tanto oro quanto pesa (anzi sicuramente di più, visto che farà poco più di 50 chili). È velocissimo su tutte le piste, guida in modo incredibile, cresce gara dopo gara e soprattutto non sbaglia mai! Forse solo Stewart aveva impressionato allo stesso modo quando aveva debuttato, ma Bubba alternava alla sua spaventosa velocità l’inevitabile inclinazione all’errore di un sedicenne; questo invece ha una solidità mentale che lascia veramente senza parole.


A. CAIROLI: 10 Era quasi un mese che non vinceva una manche… semplicemente perché era quasi un mese che non si correva più. Dopo la pausa estiva Tonino ha ripreso esattamente da dove aveva lasciato, con una nuova, disarmante doppietta; alla fine della seconda manche si è potuto permettere addirittura di girarsi a chiacchierare con un doppiato (forse Soubeyras), come si fa quando si sta facendo un giretto tranquillo per boschi.


J. HERLINGS: 9 Chissà se Roczen sarebbe riuscito a superarlo senza il suo errore nella prima manche… alla luce della galoppata irresistibile di gara-2 i dubbi sono forti. Jeff è una vera furia sulla sabbia, ma la differenza che c’è attualmente tra lui e Roczen è proprio questa: l’olandese ogni tanto s’incarta, cade, perde il ritmo, Ken invece è un rullo compressore, sembra un campione già completamente formato.


M. MUSQUIN: 8 Due belle batoste che però gli consentono di archiviare l’insidiosissimo GP belga con un piazzamento sul podio e senza grossi danni in classifica. Resta comunque il fatto che Marvin da un po’ di tempo a questa parte non è più lo stesso, implacabile dominatore a cui ormai ci aveva abituato: un po’ il grande vantaggio in classifica, un po’ le sirene americane che lo hanno già ampiamente ammaliato, un po’ qualche caduta di troppo che può averlo spaventato… ma non sarà mica che gli è venuto il braccino?


M. NAGL: 9 Grande prova del tedesco, che, avuto il tempo di riprendersi dall’infortunio, è tornato subito nelle posizioni che gli competono. Gli è mancata la forza di reggere nel finale della seconda manche, ma come lui anche tutti gli altri avevano vertiginosamente alzato i loro tempi… tutti tranne Tanel Leok, cioè proprio quello che gli ha fatto lo scherzetto all’ultimo giro.


D. PHILIPPAERTS: 7 Nella prima manche è stato lui il pilota più spettacolare, avendo combattuto dal primo all’ultimo giro con tutti quelli che gli capitavano a tiro; peccato che dallo sforzo fatto non sia riuscito a rimediare almeno un piazzamento sul podio, perché poi nella seconda manche ha patito molto di più e non è riuscito ad essere incisivo.


S. FROSSARD: 5 Bottino magro per il vincitore del GP di Svezia, incapace di trovare il giusto feeling sulla spiaggia belga per tutto il weekend. Se non altro è riuscito a non fare disastri, salvaguardando il terzo posto in campionato, ma Herlings si è rifatto sotto pericolosamente.


Z. OSBORNE: 4,5 Uno dei tanti che hanno fatto peggio di Frossard è proprio Ozzy, che dopo la Germania non è più riuscito a salire sul podio e a Lommel, complici anche delle partenze disastrose, ha addirittura finito la prima manche confinato ai margini della zona punti; chiamato al riscatto in gara-2, non è riuscito a combinare granché di meglio.


C. DESALLE: 8 Tosto e concreto come ormai siamo abituati a vederlo, su questa pista è stato un po’ penalizzato perché era praticamente impossibile cercare il contatto fisico nelle battaglie (cosa in cui lui si esalta), vista l’enorme varietà di traiettorie percorribili per ogni metro, ma ha saputo comunque “fare la sua strada” senza errori e portare a casa un bel podio.


S. RAMON: 5,5 Vedere un maestro come lui che butta via due buoni risultati consecutivi è davvero una novità. Nella prima manche è caduto, forse perché aveva finito la birra, e non è riuscito a stare con Desalle e Philippaerts fino alla fine; nella seconda si stava avviando ad un’ottima seconda posizione ma è caduto ancora, stavolta probabilmente in modo più pesante, e c’ha messo un bel po’ a riordinare le idee e ripartire.


H. KULLAS: 7 Finlandese, e quindi per forza di cose specialista dei terreni morbidi e delle condizioni di fatica estrema, il giovane Harri ha tirato fuori dal cilindro (della sua Yamaha) due grandi prestazioni. Quando si parla di Gariboldi sembra sempre che esista solo Charlier e invece, se andiamo a guardare la classifica, è Kullas il pilota del team meglio piazzato: forse è meno “mediatico”, anche perché non è francese (che va tanto di moda ultimamente) e non è campione europeo in carica, ma come manetta non ha niente da invidiare a CC.


T. LEOK: 8 Una bestia, ecco cos’è questo pilota: solo una bestia può permettersi, all’ultimo giro di gara-2 a Lommel, di girare mediamente 7-8 secondi più veloce di tutti i suoi avversari. Guida male (soprattutto sui salti), gli manca il talento per essere tra i migliori su tutte le piste, ma in quanto a generosità e preparazione fisica l’estone è davvero una garanzia; non a caso esce sempre fuori quando le condizioni sono più dure.


D. GUARNERI: 5,5 Il risultato in sé non è disonorevole, Davide ha rimediato punticini preziosi in entrambe le manche, ma ci eravamo lasciati con i grandi exploit svedesi (avari di punti ma di grande effetto emozionale) e quindi avevamo ancora la bocca buona. Speriamo che il Pota ce la faccia tornare già domenica prossima.


A. LUPINO: 4 Un vero disastro questa trasferta belga, che ha portato solo cadute e delusioni. C’è poco da dire di fronte a due ritiri, se non che è meglio pensare subito alla prossima gara.

 
A. BATTIG: 6,5 Il miglior risultato della stagione (e della sua carriera nel mondiale) il giovane veneto l’ha ottenuto sulla pista che probabilmente nessuno avrebbe mai immaginato, quella che per tradizione è la più ostica per i piloti italiani. Un diciannovesimo posto ottenuto con grinta e buona volontà, che dev’essere un’iniezione di fiducia per i prossimi appuntamenti, a partire dalla più favorevole Loket.


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