UNA BIRRA COL KAISER Le Pagelle!!!

Scritto lunedì 17 Maggio 2010 alle 11:44.

Ed eccoci all’articolo più succulento della giornata,dopo la gara in Spagna e i vari commenti dei piloti,arrivano le PAGELLE di Kaiser…..


Piove che Dio la manda da giorni, il Tevere è “gonfio” come a novembre, le garette di regionale sono tutte annullate. La moto è lì, in garage, pulita e immacolata: ho cambiato il copertone il 3 maggio e stasera in teoria ci potrei ancora mangiare la bresaola sopra… Vabbè, mi rassegno, vorrà dire che farò le pagelle pure stavolta.
Se non altro mi sono goduto delle belle gare, incerte fino all’ultimo. Del resto Bellpuig è abituata a sorprendere: negli ultimi anni abbiamo visto inferni di fango, manche sospese, risultati inattesi (come dimenticare la vittoria del “principe degli anonimi” Van Horebeek l’anno scorso) e quest’anno anche GP vinti con i settimi di manche. In una pista ridotta a poco più che un toboga monotraiettoria dalla pioggia del sabato, difficile e in certi tratti anche pericolosa, praticamente tutti i protagonisti hanno sbagliato o si sono trovati nei guai e nello stesso tempo tanti hanno avuto il loro momento di gloria, ma a conti fatti solo per la MX2 si sono registrati scossoni di classifica rilevanti.
Prima di cominciare faccio un piccolo appello: qualcuno dica a Momina che a Viterbo gli intercity non si sono mai visti, è già tanto se ogni ora arriva un trenino a due carrozze


K. ROCZEN: 9 Se la paura fa 90, la sfortuna ultimamente fa… 94! Infatti, dopo l’incredibile tamponamento da parte del doppiato di domenica scorsa, che gli era costato l’assalto finale alla vittoria, oggi per il minitedesco è arrivata la rottura meccanica che lo ha privato del primo successo assoluto dell’anno e lo ha fatto sprofondare a -26 in classifica. Peccato, perché come al solito Ken stava correndo benissimo e nella prima manche aveva anche potuto sfruttare le disavventure di Musquin per riportarsi addosso alla tabella rossa.


M. MUSQUIN: 9 Nella prima manche, incolpevolmente bloccato dalla scivolata di Osborne quando la gara doveva ancora prendere la sua fisionomia, ha imbastito una rimonta attenta a non compromettere ulteriormente la situazione; nella seconda è partito davanti e ha tenuto a bada l’arrembante Roczen finché la Suzuki del nanerottolo non si è piantata, poi è stata solo passerella.


A. LUPINO: 8 Quando debuttò con le “ruote grosse” lo precedevano uno spaventoso palmares di vittorie ottenute nel minicross e tante belle parole: “’sto ragazzino ha talento, fatelo crescere e vedrete”, si diceva. Ma gli anni passavano, il ragazzino diventava sempre più grande e i risultati restavano sempre gli stessi, anonimi, al punto che ormai più di qualcuno aveva cominciato a dubitare sulle reali possibilità del viterbese. E invece, in un qualunque pomeriggio di maggio, ecco spuntare all’improvviso il Lupino che non t’aspetti ma che tutti aspettavano da anni: partito coi primi, ha cercato di non fare errori e difendersi con grinta, poi giro dopo giro ha capito che il grande risultato era davvero a portata di mano e alla fine l’ha colto. Sicuramente “qualcuno” nella pausa ha saputo dirgli le parole giuste, perché è stata evidente la trasformazione nell’approccio mentale di Alessandro alla gara. Speriamo che adesso questo piazzamento valga come il miglior discorso possibile, perché ormai non sono più solo le chiacchiere a dire che il Lupetto può arrivare in alto, ma anche i risultati.


J. ROELANTS: 8 Due belle gare sul duro per lo specialista della sabbia belga. L’anno scorso il suo ex-compagno di squadra Van Horebeek (anche lui sabbiaiolo) vinse il GP, quest’anno Joel c’è andato vicino, conquistando un podio sicuramente meritatissimo, visto che tra l’altro in gara-1 s’è tenuto dietro per diversi giri i due ufficiali Simpson e Musquin, nonostante lui abbia il PDS e non il link…


S. SIMPSON: 7,5 Completa il podio “all orange” grazie a due prove grintose. Ha difeso coi denti la posizione dall’attacco di Musquin negli ultimi giri della prima manche (dopo aver ceduto, però, a Roelants) e s’è ripreso bene dalla “musata” rimediata all’inizio della seconda, recuperando fino al quarto posto. Come già detto, da lui non si pretende la luna, ma almeno sta onorando il suo contratto ufficiale con impegno.


S. FROSSARD: 8 Stavolta la sfortuna gli ha tolto la possibilità di lottare seriamente per il primo GP della sua carriera. In gara-1 si stava difendendo bene da Roczen, ma ha perso un attimo il filo con un doppiato, Ken è stato bravissimo ad approfittarne e lui non è più riuscito a ricucire quel secondino di strappo, finendo comunque attaccato al rivale. Ancora più jellato nella seconda manche: caduto al via insieme a Herlings, Steven è stato costretto a rimontare su una pista dove superare era diventato più difficile che inseguire una Ferrari con un Garelli, riuscendo comunque a sfiorare la top ten.


J. HERLINGS: 6,5 Ha provato la fuga in gara-1, ma non era riuscito a mettere il giusto gap fra sé e gli inseguitori quando è arrivato il calo fisico, per cui è stato irrimediabilmente superato e distanziato. Nella seconda ha pasticciato bellamente, preso forse dalla foga di recuperare la caduta al via con Frossard, e ha rimediato solo uno zero che pesa come un macigno sulla classifica (visto anche il contemporaneo ritiro di Roczen). Non che Jeff debba vincere il titolo, per carità, però visto che eravamo in ballo…


Z. OSBORNE: 6,5 Proprio nel GP in cui è apparso più veloce e combattivo che mai, ha ottenuto il peggior punteggio della stagione. Colpa sua nella prima manche, quando è scivolato mentre occupava il terzo posto attaccato a Roczen e Herlings (coinvolgendo anche Musquin) e sarà caduto altre 17-18 volte nel tentativo di recuperare; colpa della sua Yamaha nella seconda, ammutolitasi mentre ormai Zach si avviava a consolidare la sua posizione davanti a Lupino. Comunque è in crescita, se va avanti così il podio è solo questione di tempo.


G. PAULIN: 7 Bel rientro in gara per il primo dei favoriti al titolo ad uscire dalla lotta. Naturalmente non ha ancora il passo dei primissimi (e sinceramente sono curioso di vedere se mai riuscirà a prenderlo quest’anno, perché il gap è veramente tanto), ma almeno gli outsider ha già dimostrato di poterseli mettere dietro.


L. LARRIEU: 4 Anche lui, come Paulin, ha subito un infortunio nel precampionato che lo ha tenuto fuori dalle primissime gare, e sicuramente non sarà ancora al massimo della forma; ma lui, a differenza di Paulin, sono tre GP che è rientrato e deve ancora farsi vedere una volta tra i protagonisti, anzi, ogni gara fa peggio. Se non sta bene conviene che si ferma e finisce di mettersi a posto, tanto ormai è fuori da tutti i giochi; se invece sta bene forse è ora di suonargli la sveglia.


T. LEOK: 9 Nella prima manche ha rimontato da una partenza difficile arrivando settimo, a ridosso del suo ex compagno di squadra, e sicuramente, rientrando ai box, tutto credeva tranne che un paio d’ore dopo si sarebbe ritrovato sul podio del vincitore. Ma la seconda manche si è rivelata una roulette russa, piena di errori, colpi di scena e rimescolamenti continui di classifica, in cui serviva avere braccia e nervi saldi per emergere: e non è un caso che, quando sono necessari questi requisiti, le roulette peschino sempre il suo numero.


M. NAGL: 7,5 Ha letteralmente buttato via il GP con una seconda manche al termine della quale non sarebbe da stupirsi se De Carli, nel segreto del motorhome, lo abbia preso a schiaffi a due a due finché non diventavano dispari: ha faticato più del dovuto per combattere con De Dycker e a metà gara ha finito la benzina, scivolando e non riuscendo neanche a difendere la settima posizione in cui si era ritrovato. Fino a quel momento era stato sempre saldamente primo ed aveva una grande opportunità di ridurre sensibilmente il gap in classifica da Cairoli, che difficilmente in futuro offrirà altre occasioni così ghiotte di farsi mangiare punti.


D. PHILIPPAERTS: 8 Dopo la mezza delusione portoghese, David si è ripreso un posto sul podio e con uno “spunto” in più nella seconda manche, visto come si sono messe le cose e visti i distacchi ridottissimi tra una posizione e l’altra, sarebbe potuto anche andare a vincere il GP. Più facile a dirsi che a farsi, ovvio, e sicuramente questa tattica conservativa è molto più redditizia per la classifica finale; però ormai è troppo tempo che nel mondiale non vediamo più un David in “formato Nazioni”, arrembante e velocissimo, e francamente un po’ ci manca.


A. CAIROLI: 7 Caduto per prendere Nagl nella prima manche (e deve aver tirato anche una bella mina, visto che ha finito la batteria con la ruota storta), nella seconda ha aspettato qualche minuto di troppo per lanciare il suo ormai classico forcing. Tony “il Boss” ha comunque regalato dosi di spettacolo con alcuni sorpassi da cineteca, ma all’atto pratico è stato meno efficace del solito; e per fortuna che Nagl lo ha “graziato”, altrimenti se lo sarebbe ritrovato di nuovo addosso in classifica.


X. BOOG: 7,5 Una manche sostanzialmente sbagliata, la prima, poi un prontissimo riscatto nella seconda, in cui ha colto il miglior risultato della carriera. All’inizio dell’anno in pochi avrebbero scommesso su certi exploit e sicuramente ancora in meno si aspettavano che, dopo soli 5 GP, Xavier sarebbe rimasto da solo a reggere la bandiera della Kawasaki in MX1, mentre i suoi più esperti compagni sono già tutti e due in infermeria.


C. DESALLE: 7 Due prove regolari per portare a casa punti e tenersi lontano dai guai, visto che lui ha ancora fresco sulla spalla il ricordo della botta di Valkenswaard. Oggi non era giornata per tentare le imprese eroiche, perché cadere e rischiare di farsi male era veramente facile: bisognava trovarsi al posto giusto al momento giusto, ma Clement non ci si è mai trovato, per cui ha pensato ad arrangiarsi e basta.


D. GUARNERI: 6 La sua Honda lo aveva già avvertito nella prima manche che non ne voleva sapere di fare la brava, borbottando nuvole di fumo nei giri finali; nella seconda, però, è stata più categorica e per Davide non c’è stata altra via del ritiro. Peccato, perché con la bagarre incredibile che si è scatenata sarebbe potuto pure scapparci un bel piazzamento.


A. BOISSIERE: 8 Fino a due giri dalla fine della prima manche stava portando la TM ad un incredibile piazzamento sul podio, poi è arrivato Desalle a soffiargli la gloria, ma col quarto posto Anthony ha comunque regalato alla Casa pesarese il miglior risultato della sua storia in MX1. Poi in gara-2 non è riuscito ad inserirsi di nuovo nella lotta a causa di un contatto che lo ha sbattuto fuori alla prima curva, altrimenti chissà…

 
S. RAMON: 5 Nella prima manche è caduto in partenza insieme a Coppins (curioso che proprio loro, i due veterani del gruppo, si siano sdraiati insieme alla prima curva), ha cercato di rimontare più in fretta del neozelandese ma ha commesso più errori, così gli è finito dietro. In gara-2 si è ritrovato nel pacchetto di mischia, ma ne è rimasto sempre ai margini; morale della favola secondo GP consecutivo da archiviare con pochi punti.


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